CALCIO

A Lucerna per sfruttare l'onda lunga della Coppa

Dopo la vittoria di Basilea, il Lugano torna alla Super League con una trasferta insidiosa per una classifica ancora da decifrare

1 marzo 2024
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Nel frenetico mondo del calcio moderno, gli appuntamenti si sovrappongono senza soluzione di continuità. Così, mentre tutti i tifosi bianconeri hanno ancora negli occhi la vittoria di mercoledì a Basilea, in un quarto di finale deciso soltanto ai calci di rigore, e pregustano qualche porzione di raclette nel capannone del Tourbillon prima della semifinale contro il Sion, la frenesia del calendario proietta già il Lugano verso il prossimo impegno di Super League. Domenica alle 14.15 i bianconeri scenderanno in campo alla Swissporarena di Lucerna per affrontare una sfida altrettanto calda di quella del St. Jakob-Park. Perché se da un lato la Coppa Svizzera, con la sua eliminazione diretta, rappresenta una competizione sempre affascinante e di breve respiro (cinque vittorie sono sufficienti per alzare il trofeo), la competizione più importante e più insidiosa rimane la Super League. A maggior ragione quest’anno, al debutto di una nuova formula che tra otto giornate vedrà la chiusura della regular season e la divisione tra la nobiltà e la plebe, con le prime sei a giocarsi titolo ed Europa, e le rimanenti sei a lottare contro la retrocessione. Da qui al 21 aprile, data dell’ultimo turno della prima fase di campionato (una settimana prima della semifinale a Sion), il Lugano dovrà concentrarsi unicamente sulla Super League. La classifica, d’altra parte, parla chiaro: l’attuale quinto posto (37 punti), a pari merito proprio con il Lucerna e con appena tre lunghezze di vantaggio sul Winterthur non rappresenta una garanzia. È ovviamente prematuro mettersi a far di calcolo e pensare di poter capire come andrà a finire la rincorsa ai primi sei posti, tuttavia non è certo questo il momento di perdere per strada punti che al tirar delle somme potrebbero rivelarsi fondamentali.

Più di due gol a partita

Nel precedente stagionale in Svizzera centrale, il Lugano era stato sconfitto 3-2, incapace di gestire l’immediato vantaggio firmato da Espinoza. Un risultato, invero, abbastanza tipico delle sfide tra bianconeri e biancoblù. Infatti, nei dieci confronti che hanno visto Croci-Torti in panchina, in sei occasioni la sua squadra ha realizzato almeno due reti e non è mai uscita dal campo senza aver festeggiato almeno un gol (lo stesso vale per i lucernesi, i quali sono però rimasti a secco nell’ultimo duello, quello vinto 1-0 lo scorso 3 dicembre grazie al gol di Belhadj). In pratica, è da 22 scontri diretti che il Lucerna aspetta un “clean sheet” contro i bianconeri. D’altra parte, che la difesa lucernese non sia una saracinesca lo confermano i dati forniti dalla Swiss Football League. Alla Swissporarena il Lugano è andato in gol 23 volte nelle ultime 11 sfide, vale a dire una media di 2,1 gol a partita.

Insomma, c’è da supporre che pure domenica le due squadre si diano battaglia a viso aperto, dal primo all’ultimo minuto. E attenzione, in particolar modo, a quanto accadrà dopo un tè spesso corroborante per i bianconeri. Gli uomini di Croci-Torti, infatti, sono andati a bersaglio ben 33 volte dal 45’ in avanti (nessuno come loro in Super League): per contro, l’estremo difensore lucernese Pascal Loretz si è dovuto chinare per raccogliere il pallone dalla sua porta ben 27 volte, anche questo un record condiviso con Losanna e Stade Losanna.

Gestire le energie

Il Lugano avrà dalla sua l’indubbio entusiasmo creato dalla vittoria di Basilea, tuttavia il Lucerna potrà sfruttare la maggiore freschezza data dal fatto di aver potuto preparare in tutta tranquillità la sfida contro i bianconeri. Croci-Torti – non fosse mai il contrario! – dovrà far buon viso a cattiva sorte e, per l’ennesima volta, inventarsi una formazione diversa rispetto a quella scesa in campo nel precedente impegno. Infatti, non avrà a disposizione gli squalificati Belhadj (in grande spolvero nelle ultime settimane) e Mahou, mentre sul fronte degli infortunati rimarranno in infermeria Aliseda, Doumbia e Steffen. Da valutare la situazione di Lukas Mai, costretto a uscire alla pausa contro il Basilea per un duro colpo a un piede, così come la posizione di Babic e Marques che in settimana hanno ripreso gli allenamenti con il gruppo. Torna invece a disposizione Anto Grgic dopo aver scontato due giornate di squalifica per l’espulsione rimediata a Ginevra. Il fatto di dover cambiare uomini e, forse, modulo, non preoccupa il Crus, la cui squadra ha dimostrato più volte di possedere un’anima camaleontica che le permette di mutare assetto di partita in partita e, addirittura, più volte sull’arco di 90’ senza per questo risentirne a livello di prestazione. Piuttosto, sarà importante capire come in questi tre giorni il gruppo sarà riuscito a ricaricare il serbatoio delle energie, perché al di là della botta d’adrenalina garantita da 120’ come quelli del St. Jakob-Park, il dispendio fisico è stato importante e una rosa ristretta dagli infortuni costringe i soliti noti a tirare il carro.