CALCIO

La Coppa chiama, il Lugano sa come rispondere

Quarti di finale, i bianconeri impegnati al St. Jakob-Park contro il Basilea. Croci-Torti: ‘Stadio rovente, ma abbiamo le qualità per passare il turno’

27 febbraio 2024
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Se prendiamo in considerazione soltanto quella che potremmo definire la “regular season” di Coppa Svizzera, il Lugano è imbattuto da ben nove partite, alle quali vanno aggiunte le due finali, la prima vinta nettamente contro il San Gallo, la seconda persa di misura contro lo Young Boys (l’ultima sconfitta risale al 13 aprile 2021 nei quarti di finale, 1-2 ai supplementari dal Lucerna). Un cammino vincente che i bianconeri sono intenzionati a proseguire questa sera nella delicatissima trasferta di Basilea. Alla luce dell’inusuale posizione dei rossoblù renani in Super League (ottavi, sei punti dietro al Lugano), quella del St. Jakob-Park dovrebbe essere una ghiottissima occasione per eliminare dalla corsa una delle grandi del calcio rossocrociato, vincitrice a 14 riprese del trofeo Sandoz, e fare il paio con quella che sin qui è stata l’unica vittoria bianconera in Coppa nella città sul Reno (stagione 1991-92, sempre quarti di finale, 3-2 con reti di Graciani, Marco Walker e Andrioli). Tuttavia il Basilea, capace di rovinare la sua stagione con le sciagurate gestioni di Timo Schultz prima (una vittoria e due pareggi in sette gare) e Heiko Vogel poi (quattro sconfitte su quattro), non è lo stesso che ha cambiato rotta da quando in panchina si è seduto Fabio Celestini: l’ex tecnico bianconero ha infatti racimolato 26 punti in 14 partite e attualmente i renani possono legittimamente sperare di agguantare in extremis la metà superiore della classifica, distante appena 6 punti e con ancora otto partite da disputare.

Lista assenti sempre lunga

Mattia Croci-Torti dovrà affrontare la trasferta del St. Jakob, come sempre ha fatto in questa incerottata stagione, con un organico ridotto all’osso per le assenze dello squalificato Grgic, degli infortunati Aliseda, Doumbia e Steffen e dei convalescenti Babic e Marques (hanno ripreso il lavoro con la squadra), nella speranza per lo meno di riuscire a recuperare Bislimi (toccato duro domenica) e Hajrizi (infortunato dell’ultima ora contro lo Zurigo)... «Non voglio parlare di cerotti, in quanto sarebbe ingeneroso verso chi, in tutti questi mesi, ha supplito alle numerose assenze. Spero ovviamente di poter recuperare Bislimi e Hajrizi, ma fino ad ora i sostituti si sono tutti dimostrati all’altezza della situazione e, lo ripeto, sono pienamente soddisfatto della rosa a disposizione. Attualmente siamo in 16 e dovrò aggregare qualche ragazzo dalla U21. Non ci sono molte alternative e dovrò chiedere uno sforzo supplementare a coloro che domenica hanno giocato 90’. È però vero che queste sono partite nelle quali la motivazione arriva da sola e ti fa superare anche l’eventuale stanchezza. D’altra parte, sapere farsi trovare pronti quando le difficoltà incombono è una delle principali prerogative di ogni grande gruppo. Più che altro, spero sia finito lo stillicidio di infortuni nei primi tempi: nelle ultime cinque partite abbiamo perso quattro giocatori già nei 45’ iniziali il che, oltre a importi modifiche tattiche all'assetto, ti costringe a perdere uno slot per le sostituzioni».

Ma veniamo ai temi messi sul tavolo dalla sfida odierna. Lo scorso 3 febbraio il Lugano si era imposto 1-0 proprio al St. Jakob-Park, grazie alla rete di uno degli attuali infortunati, Renato Steffen. Un’affermazione che ha senz’altro giovato all’autostima dei bianconeri, ma alla quale Croci-Torti non dà più peso del dovuto… «Sappiamo cosa vuol dire giocare al St. Jakob-Park, il pubblico è speciale e spinge i giocatori a gettare il cuore oltre l’ostacolo, permettendo loro di assorbire l’energia prodotta da esso. Tuttavia, non è soltanto la vittoria in campionato a darci fiducia: tutte le partite disputate in questi anni al St. Jakob-Park hanno dimostrato come questa squadra sia in grado di giocare ovunque ad armi pari, forse con l’unica eccezione del Wankdorf. Fuori casa, i miei ragazzi sono sempre stati in grado di dire la loro, grazie all’abilità di saper attaccare gli spazi quando l’avversario te lo concede».

Ennesima trasferta di Coppa

Ancora una volta, il cammino del Lugano in Coppa Svizzera si sta disegnando essenzialmente lontano da Cornaredo, con trasferte, negli ultimi due anni, a Sion, Ginevra, Losanna e Basilea… «Se vuoi arrivare fino in fondo, prima o poi devi accettare di affrontare avversari tosti, non è possibile affidarsi unicamente a sorteggi favorevoli. Quest’anno abbiamo avuto l’ottavo di finale più insidioso dovendo giocare sul sintetico di Losanna e adesso ci aspetta una nuova trasferta difficile. Tuttavia, andare a giocare nello stadio più affascinante della Svizzera rappresenta uno stimolo incredibile, per cui siamo carichi, concentrati e consci di possedere le qualità necessarie per passare il turno. Detto ciò, non sarebbe male, ogni tanto, poter calcare l’erba di Cornaredo, visto che l’ultima sfida casalinga risale alla semifinale di due anni fa (21 aprile 2022, 6-5 ai rigori contro il Lucerna, ndr)».

A seconda di come evolverà il risultato, questa potrebbe essere l’occasione giusta per assistere all’esordio di Kacper Przybylko, l’ultimo arrivato in casa bianconera… «È un giocatore dotato di ottimi numeri, giunto da noi con tanta voglia di far bene. È pronto a scendere in campo ed era già a disposizione domenica contro lo Zurigo. Ha fame e può essere molto utile quando il pallone arriva in area di rigore, grazie a una struttura fisica che in Svizzera pochi possiedono».

Il quarto di finale Basilea-Lugano va al di là del mero interesse per un trofeo nazionale che, probabilmente, soltanto l’Inghilterra “sente” maggiormente. Se il Lugano è attualmente a soli tre punti dal terzo posto occupato da un San Gallo in chiara perdita di velocità in questo 2024 (una vittoria, un pareggio e quattro sconfitte dall’1-4 del 28 gennaio contro i bianconeri), un Basilea distante nove punti dai sangallesi guarda alla Coppa Svizzera come all’unico traguardo raggiungibile in stagione e, verosimilmente, alla sola strada percorribile per assicurarsi un posto nelle Coppe europee del prossimo anno. Una pressione supplementare che, si spera, i bianconeri sapranno sfruttare a loro favore.