Prima della partita casalinga contro il Vaduz – sabato alle 18 – facciamo il punto della situazione col capitano del Bellinzona
È piuttosto ottimista il capitano Matteo Tosetti alla vigilia del match di sabato al Comunale, dove i granata quinti con 28 punti riceveranno il Vaduz che è nono (penultimo) a quota 21. «Siamo messi meglio rispetto a come ci trovavamo prima dell’ultima partita», spiega il 32enne di Losone, «anche perché recuperiamo un paio di squalificati, e dunque avremo più opzioni sia per l’11 che scenderà in campo dall’inizio sia per la scelta del modulo. Ci stiamo allenando bene, sempre intensamente. E poi veniamo da due risultati positivi, quindi vogliamo i tre punti».
Nelle prime gare dopo la pausa invernale avete avuto risultati un po’ altalenanti, ma tutto sommato positivi…
Sì, ma avremmo senz’altro potuto raccogliere più punti, specie se penso al brutto scivolone in cui siamo incappati a Baden. Siamo però stati in grado di correggere subito il tiro, andando a vincere a Neuchâtel e poi pareggiando in casa contro il Wil. Come prestazioni, a ogni modo, dobbiamo crescere, perché non siamo ancora ai livelli della fine del girone d’andata, quando riuscivamo a creare molto di più. Vero è che ora le squadre avversarie hanno imparato a conoscerci, e giocano molti palloni lunghi per metterci in difficoltà. Resta il fatto che dobbiamo essere più pericolosi davanti, dove facciamo troppo poco. Dobbiamo migliorare, e parlo di efficacia, non certo di occasioni create, perché quelle ci sono sempre state, solo che, come detto, fatichiamo a buttarla dentro. Va anche detto che, per mettere a posto la fase difensiva, che ora funziona molto bene, spesso devi rinunciare a qualcosa in attacco, perché per coprirsi bene si spendono molte energie, specie se tutti partecipano. L’ideale, ovvio, sarebbe far bene entrambe le fasi, e lavoreremo duro per migliorare in questo senso.
I tifosi speravano che sarebbe stato il mercato a risolvere i problemi in attacco, ma per ora l’apporto dei nuovi ancora non si vede…
Quello invernale è un mercato strano, di riparazione, e dunque va preso con cautela. Non è facile inserirsi nei meccanismi a stagione in corso, e per qualcuno – e penso a chi non ha esperienza nel calcio svizzero – c’è anche la difficoltà di inserirsi in un Paese nuovo. Sono arrivati giocatori validi, che possono darci una mano, ma ci vorrà un po’ di tempo affinché si ambientino e noi li stiamo aiutando. Già nelle prossime settimane vedremo i frutti di questo lavoro.
Il campionato cadetto, fatta eccezione per il Thun e soprattutto per il Sion – che ormai non perde più nemmeno un colpo – si sta confermando equilibratissimo: le altre 8 squadre sono infatti tutte ancora racchiuse in pochissimi punti, e può succedere di tutto, sia nel bene che nel male…
Sì, ormai è come se ci fossero due campionati distinti: quello di testa e quello di coda. La terza e la decima in classifica sono staccate soltanto di una decina di punti. Nessuno può dunque abbassare la guardia, nessuno deve pensare di essere già salvo, sarebbe un grave errore. Ogni punto conquistato sarà importantissimo. Una volta incamerato un numero di punti rassicurante, si potrà poi giocare anche un calcio più propositivo e divertente.
Di recente si è visto un Comunale troppo vuoto: cosa diresti ai tifosi per convincerli a venire più numerosi alle vostre partite?
Questa è un po’ la nota dolente, da quando sono arrivato io a Bellinzona. E mi dispiace davvero tanto, da ticinese, anche perché in testa ho sempre i ricordi di ciò che ho vissuto da bambino, quando c’era enorme entusiasmo attorno alla squadra. Io a casa ho ancora la maglia rosa che l’Acb usò nella famosa finale di Coppa Svizzera (nel 2008, ndr). Ho molti ricordi legati al tifo granata. Ora purtroppo non è più così, ma non spetta certo ai giocatori lanciare appelli affinché la gente venga allo stadio. Noi dobbiamo solo impegnarci al massimo, come stiamo facendo, per fare risultati importanti, che sono poi ciò che attirerà lo spettatore al campo. I tifosi che sono sempre presenti voglio però ringraziarli, perché ci sostengono ogni volta, magari al freddo, sotto la pioggia o quando fa fin troppo caldo. L’obiettivo è riportare al Comunale anche chi ultimamente è stato un po’ latitante: i tifosi granata sono numerosi e rivederli al nostro fianco dipenderà solo dai risultati che noi sapremo raggiungere.