Calcio

Paradiso e Lugano Under 21 con obiettivi agli antipodi

Nel weekend si riprende a giocare in Prima Lega Promotion, coi bianconeri che pensano alla salvezza mentre i biancoverdi cercano la promozione

L’appuntamento cerchiato in rosso nel calendario del Lugano U21 è per sabato alle 15 al Campo al Maglio di Canobbio contro lo Young Boys U21, distante cinque punti dai ticinesi. La sfida con la seconda miglior compagine giovanile della categoria coinciderà già con la seconda giornata del girone di ritorno di Hoval Promotion League, nella cui classifica i giovani bianconeri si situano al quindicesimo posto a quota 18 punti conquistati in 18 partite. Come ci rivela l’assistente allenatore Dario Rota, nell’approccio alla fase primaverile «non è stato evidente accumulare tale bottino. Ora ci attende un girone di ritorno che, anche se sembra una frase fatta, sarà un altro campionato. Effettivamente, con una pausa invernale così lunga ricomincia una nuova stagione. Le rose delle squadre sono state rinforzate, vedi ad esempio Basilea e Servette, e nessuno vuole incappare in una retrocessione nella lega inferiore. Noi men che meno».

Per avvicinarsi nel miglior modo alla seconda fase sono state disputate diverse amichevoli contro formazioni militanti nel Gruppo 3 di Prima Lega Classic. Alle vittorie col Taverne (3-0) e con gli zurighesi dello YF Juventus (2-1) si sono alternati due pareggi per 1-1 contro l’Eschen/Mauren e l’ambizioso Mendrisio, che nel mercato invernale ha accolto l’ex nazionale rossocrociato Mario Gavranović. Ancora Rota: «Dopo i test-match svolti, arriviamo pronti al duello con l’YB. In realtà non sei mai pronto, perché il giudice ultimo è sempre il campo. Sicuramente, la situazione andrà affrontata partita dopo partita e noi metteremo in campo ogni volta tutte le nostre forze per riuscire a salvare la categoria».

Nel frattempo la società si è data da fare per rinforzare il roster, numericamente assai limitato nelle prime diciotto gare, ingaggiando il terzino destro Elijah Okafor, fratello minore dell’esterno del Milan Noah. In aggiunta, sono in corso trattative per assicurarsi a titolo definitivo Lucas Peres, che tra luglio e dicembre ha fatto la spola tra il Comunale di Bellinzona e il Maglio di Canobbio. Si tratta di «due elementi che vanno a integrare una rosa ancora abbastanza corta. L’acquisto più importante di questa sessione di mercato è però, facendo tutti gli scongiuri del caso, l’esperto centrale Marko Basić, che all’andata abbiamo potuto schierare con il contagocce a causa di un infortunio che lo ha tenuto fuori diversi mesi. Inoltre dobbiamo recuperare, sempre per lo stesso motivo, elementi come l’attaccante Rilind Nivokazi e i difensori Matteo Lape e Leonid Srdić. Per questo motivo, avremo bisogno di tutti gli elementi, perché nei quattro anni di lavoro con Ludovico Moresi e il resto dello staff tecnico è sempre stato il gruppo a fare la differenza».

La seconda fase consisterà di sedici uscite, con un totale di 48 punti disponibili. Ed ecco il pronostico del 53enne ex difensore sulla possibile quota-salvezza: «Direi 30/35 punti. Speriamo di poterla raggiungere prima possibile, e soprattutto di conservare la categoria, perché i ragazzi se lo meritano davvero per la dedizione anima e corpo a tutto ciò che si fa. Io spezzo sempre lance a favore di “Ludo”, che è il vero artefice di tutto questo. Noi cerchiamo di aiutarlo in ogni maniera, ma è lui a meritarsi non solo la salvezza, ma pure un altro palcoscenico». Il focus è dunque incentrato sul mantenimento del posto nel terzo livello del pallone rossocrociato.

Paradiso: Challenge League, miraggio o vera possibilità?

A Paradiso si contano le ore che mancano alla prima partita ufficiale del 2024, che la compagine luganese giocherà domenica allo Stade de la Blancherie di Delémont. L’undici giurassiano in classifica occupa il 9° posto con 27 punti. Sono invece 37 i punti conquistati dagli uomini di Beppe Sannino in 18 partite, che valgono attualmente la seconda posizione in classifica.

Il tecnico italiano ci fa scoprire il suo attuale stato d’animo: «Meno male ricominciamo, la preparazione è stata lunghissima. Devi continuamente lavorare senza avere un chiaro obiettivo, che sono i punti. Le amichevoli aiutano ad avvicinarsi al campionato, ma il calcio non ti regala niente. Certezze e dubbi ci sono sempre, ma fanno parte della vita. Siamo una squadra battagliera, conosciamo i nostri punti deboli, ma la nostra forza sono la compattezza e la freschezza atletica».

La classifica parla chiaro, siete in piena lotta per giocarvi la promozione in Challenge League. Un pensierino ve lo fate? «Io non guardo mai la classifica, ma ovviamente so dove siamo. Comunque è troppo presto per dire qualcosa. Non dobbiamo farci prendere da questa ansia spasmodica. Cercheremo di fare più punti possibile e poi alla fine vedremo dove ci troveremo. Il Paradiso è stata una sorpresa, nessuno se l’aspettava, nemmeno noi. Non mi piace fare progetti a lunga scadenza, perché nel calcio fanno presto a morire. Tante belle parole, ma alla fine è il risultato che conta: se manca quello, il progetto va a farsi benedire».

Il Paradiso in inverno non è stato con le mani in mano. Molti movimenti nella rosa, ben 8 le partenze, e altrettanti nuovi inserimenti. Contento il mister? “Sì, sono contento dei nuovi. Penso potranno darci qualcosa che ci mancava nell’andata. Ognuno porta la sua personalità, ci sono molte differenze tra i nostri giocatori, specie fra quelli della parte tedesca e di quella francese. Mi auguro possano darci una bella mano, ma sarà il campo a dircelo».

Il 66enne tecnico italiano dalla grande esperienza nel Belpaese dall’anno scorso siede sulla panchina del Paradiso, con cui ha conquistato la promozione. Il girone d’andata è stato molto positivo, con 12 vittorie, 1 pareggio e 5 sconfitte. «Sono felicissimo di essere in Svizzera. Già l’anno scorso, in Prima Lega Classic, mi sono trovato benissimo. Dico bravi ai ragazzi per il salto di categoria. Quest’anno l’unico rammarico è che solo la prima classificata sale in Challenge League. Secondo me bisognerebbe rivedere il regolamento. Ma senza dimenticare che è un campionato molto bello, con squadre forti, alcune anche più forti di noi. Una sfida che bisogna affrontare con tanta umiltà».

È paragonabile alla Serie C italiana, che lei ha vissuto personalmente? «Per certe squadre, sì. C’è invece una differenza a livello di giocatori. Qui mi trovo a mio agio perché incontro atleti straordinari, che vogliono migliorarsi, apprendere. Forse in Italia a volte ti scontri con la personalità dell’individuo: pensano di essere giocatori veri, ma non sempre lo sono».

A proposito di Italia, facciamo un pronostico per lo scudetto, dopo la sconfitta della Juve contro l’Udinese? «Non è ancora finita, anche se l’Inter ci ha messo una bella ipoteca. È la squadra che gioca meglio. Sono amico di Inzaghi, ci conosciamo da tanti anni. Lo stimo perché è stato sempre umile. Mai una polemica. Lui vinceva, ma veniva criticato. Quest’anno può vincere lo scudetto, ma non si sa mai, benché non veda nessuno a livello dei nerazzurri».