Domenica i bianconeri chiuderanno il 2023 di Cornaredo con il Winterthur, desiderosi di cancellare la brutta prova offerta contro il Basilea
Come si concluderà la sfida di domenica contro il Winterthur, nessuno lo può dire con certezza assoluta. Ma di una cosa si può essere sicuri: il Lugano che scenderà in campo sarà completamente diverso rispetto a quello visto all’opera mercoledì contro il Basilea. Un Lugano arrabbiato, determinato, con la voglia di sbranare i Leoni, per quanto lo possa consentire l’energia residua stoccata nelle batterie, al termine di un’estate-autunno che sul piano psico-fisico ha richiesto grande sforzo a tutto il gruppo bianconero. La rabbia per come è andato il recupero contro i renani non è ancora stata smaltita ed è bene così, perché domenica pomeriggio Mattia Croci-Torti avrà bisogno di undici titolari più le riserve caricati come molle e decisi a non lasciarsi sfuggire questa penultima opportunità prima della pausa invernale.
Subito dopo la sfida con i renani, il tecnico bianconero aveva colto nella mancanza di concentrazione l’aspetto che più lo aveva infastidito. Una tesi che a due giorni di distanza ribadisce sulla pagina web del club… «In Super League non è mai facile vincere una partita. Se lo vuoi fare bisogna sempre essere pronti al 100%, a volte il 98 o il 99 non bastano. Con i ragazzi ne ho parlato subito dopo. Sono un allenatore che non si tiene dentro quello che pensa. La mia è stata una discussione estremamente costruttiva perché non vedo l’ora che venga la partita di domenica per dimostrare che il Lugano, come ha sempre mostrato in questi anni, ha un’attitudine e una mentalità positive e vincenti. Occorre una reazione da parte di tutti. Nessuno di noi è contento di aver perso la partita di mercoledì. Ma perdere ci sta, è il come lo abbiamo fatto che grida vendetta. Era una sfida che avremmo potuto pareggiare senza problemi se non fossimo subito tornati in svantaggio dopo l’1-1. Non è il risultato in sé, è quello che dobbiamo fare quando giochiamo a Cornaredo e che non si è visto con il Basilea».
Contro il Winterthur, dal 2010 al 2013 il Lugano ha giocato dieci volte, subendo ben nove sconfitte. In seguito, tuttavia, si è rifatto con gli interessi e nelle ultime tredici sfide ne ha vinte 11, con un pareggio e una sconfitta (1-0 lo scorso febbraio, con rete di Di Giusto, uno che anche domenica sarà tra i principali pericoli per la difesa ticinese). In stagione, Sabbatini e compagni si sono imposti alla Schützenwiese per 3-2 con reti di Vladi, Marques e Belhadj. In classifica, tuttavia, il Winterthur non è poi così mal messo con i suoi 16 punti (sei in meno del Lugano) e una partita da recuperare (per quanto contro lo Zurigo). A Cornaredo dovrebbe arrivare con una mentalità votata alla difensiva, nella speranza di strappare la ripartenza vincente… «Le squadre di Rahmen sono queste. Difendono basso e sono brave a ripartire con gli esterni. Hanno giocatori molto dotati e veloci come Di Giusto, Ballet e Ltaief che ultimamente gioca titolare anche nella Nazionale tunisina. Poi vi sono i vari Turkes, Burkart e Ramizi che hanno già dimostrato di poterci stare alla grande in Super League».
A livello di infortunati, nulla cambia, con la solita lunga lista (Aliseda, Valenzuela, Osigwe, Bottani, Marques e Grgic), ai quali potrebbe aggiungersi qualche nome uscito acciaccato dalla sfida con i rossoblù.
Con la nuova formula di campionato, la prima parte di stagione non si conclude con la pausa invernale, bensì dopo le prime quattro giornate del mese di gennaio e febbraio, vale a dire al momento in cui la classifica si spezzerà tra le prime sei e le ultime sei. Lo scorso anno, complici i Mondiali invernali, la situazione era stata più o meno simile, con 16 partite invece di 18 prima della pausa. E tutto sommato, nonostante quella che potrebbe essere la percezione comune indotta dal risultato complessivo al mese di maggio (finale di Coppa e terzo posto in Super League), quest’anno la realtà non è molto diversa rispetto a dodici mesi fa. Dopo 16 giornate, infatti, il Lugano contava 23 punti, vale a dire uno in più rispetto al bottino attuale, con una differenza reti di 0 (26-26) contro il +1 (28-27) di questa prima parte di stagione. Alla luce dei molti punti sprecati (due partite su tutte, Servette e Grasshopper) con sconfitte in larga misura figlie degli impegni infrasettimanali in Conference League, si può affermare che questo Lugano ha fatto anche meglio di quello dell’anno scorso (non dimentichiamo i quattro punti in Europa). Soltanto la posizione in classifica e il distacco dal vertice sono sensibilmente peggiorati: la squadra di Croci-Torti è scivolata dal quarto al sesto posto, con un ritardo di 10 punti dal vertice (Young Boys) e 8 dalla seconda (Zurigo che ha però una partita in meno), mentre un anno fa le lunghezze di distacco erano 12 da un inarrivabile Young Boys, ma soltanto due da un Servette secondo. Insomma, da qui in avanti c’è ancora spazio per togliersi belle soddisfazioni, a patto però di trovarsi a inizio febbraio tra le sei squadre che lotteranno per titolo ed Europa: i tre punti contro il Winterthur e un risultato positivo nell’ultima partita di domenica prossima in uno Stade de Genève spesso amico dei bianconeri, aiuterebbero immensamente la causa…