Dopo il sorteggio di Euro 2024 - che ha abbinato la Svizzera ai padroni di casa - in Germania, dove Granit è ben conosciuto, si pensa alle contromisure
Granit Xhaka, regista svizzero del Leverkusen capolista in Bundesliga, è finito ancor più sotto la lente degli esperti dopo che il sorteggio effettuato sabato ad Amburgo ha abbinato la nazionale tedesca, oltre che a Scozia e Ungheria, proprio alla nazionale rossocrociata. Lo stesso Rud Völler, importante dirigente del calcio tedesco, ha detto di temere molto le giocate del capitano elvetico. Domenica il Bayer di Granit ha subito una piccola battuta d'arresto pareggiando 1-1 contro il Borussia Dortmund, squadra che lo scorso anno ha sfiorato la conquista del titolo nazionale. Il cammino del Levrrkusen, ad ogni modo, è davvero impressionante: in 20 partite, ha ottenuto 18 successi e 2 pareggi. E fra i protagonisti di questo bel percorso c'è ovviamente Xhaka, che è ritornato nel campionato tedesco la scorsa estate dopo alcuni anni trascorsi in Inghilterra nelle file dell'Arsenal.
Conoscendolo bene, i tedeschi ora non solo lo ammirano, ma iniziano a temerlo, dato appunto che se lo ritroveranno di fronte come avversario a Euro 2024. Rudi Völler, direttore sportivo della federazione germanica, vive a Düsseldorf a pochi metri dal capitano rossocrociato, e ammette di vederlo spesso, almeno un paio di volte alla settimana. L'ex centravanti della Mannschaft, campione del mondo a Roma nel 1990, ha pure scherzato: «Spero di non vederlo in campo contro la Germania, ma so che sarà impossibile, perché Granit gioca sempre e non si infortuna mai, quindi purtroppo ce lo ritroveremo di fronte». Völler, che è rimasto molto legato al Bayer - club al quale probabilmente tornerà quando termineranno i suoi impegni presso la Federazione - riconosce che gran parte del merito dei successi di questo Leverkusen sono da attribuire proprio al recordman di presenze nella nazionale svizzera. «In campo Granit è il padrone assoluto, nel Bayer come nella sua nazionale», ha detto.
«Sentire queste parole di Völler», ha risposto il trentunenne regista, «mi rende molto fiero. In Germania, del resto, godo di grande considerazione, più che in Svizzera, dove vengo maggiormente criticato». In effetti, in Bundesliga Xhaka è considerato una star assoluta, già due volte è stato inserito nell11 ideale della rivista Kicker e tutti ritengono che sia in gradi di far migliorare notevolmente tutti i suoi compagni di squadra. Qualche anno fa, è vero, in Germania Xhaka era stato anche criticato per via di qualche episodio di indisciplina in campo, ma da quando è tornato in Bundesliga la scorsa estate ha raccolto solo complimenti entusiastici. Il suo allenatore Xabi Alonso lo considera imprescindibile, e anche i più critici - che consideravano il suo passaggio dall'Arsenal al Leverkusen un azzardo - si sono presto ricreduti.
Il Bayer e Xhaka paiono dunque destinati quest'anno a raccogliere parecchio. Domenica, dopo il match contro il Borussia, il capitano elvetico ha dichiarato: «Il fatto che il Dortmund venga qui a difendersi per 90 minuti dimostra che noi abbiamo grandi qualità, e che dobbiamo essere fieri di quanto stiamo facendo». Il fatto che il 23 giugno a Francoforte Xhaka dovrà quasi sicuramente affrontare qualche suo compagno al Bayer ha suscitato nel numero 10 rossocrociato la seguente reazione: «Nello spogliatoio ne stiamo già parlando. Malgrado i cattivi risultati raccolti dalla Germania di recente, resta una squadra molto pericolosa, con molta qualità. Spero che sia un buon Euro, innanzitutto per la Svizzera, ma pure per la Germania».