La nazionale campione del mondo si è imposta sul campo del Brasile nelle eliminatorie mondiali; tifosi albicelesti malmenati dalla polizia
Pandemonio al Maracanà di Rio de Janeiro prima del fischio d'inizio del match fra Brasile e Argentina valido per le eliminatorie mondiali, poi terminato col successo degli ospiti per 1-0 grazie a una rete siglata dal difensore Otamendi al 63'. La partita era iniziata con mezz'ora di ritardo a causa dei disordini verificatisi sugli spalti, dove tifosi degli opposti schieramenti sono venuti a contatto e sono passati a vie di fatto. A pagare il conto più caro sono stati i supporter argentini, che hanno dovuto vedersela non solo coi loro omologhi brasiliani, ma pure con i poliziotti, dai quali sono stati pesantemente manganellati. Un eccesso di zelo che ha provocato la reazione dei giocatori campioni del mondo, che dapprima si sono scagliati verso le tribune per andare in soccorso dei propri sostenitori e in seguito, guidati dal capitano Lionel Messi, hanno deciso di rientrare negli spogliatoi ancor prima di iniziare a giocare. «Lo abbiamo fatto perché era il modo migliore per calmare la situazione, poteva essere una tragedia», ha detto il fuoriclasse vincitore di ben 8 Palloni d'oro. L'incontro, dunque, ha potuto prendere il via solo con circa mezz'ora di ritardo, quando si è ristabilito un minimo di calma sugli spalti e a bordo campo.