Il Lugano affronta il Besiktas a Istanbul per dare continuità al pareggio con il Bodö. Croci-Torti: ‘Nei primi minuti sarà difficile difendere’
Con Galatasaray e Fenerbahce, gli altri due club principali di Istanbul, il Besiktas si è diviso 56 dei 65 titoli della Süper Lig turca. Basta questo dato per far capire l’altezza dell’ostacolo che si para di fronte al Lugano nel secondo impegno della fase a gironi di Conference League. Come se non bastasse, nel suo stadio (che può contenere 42’000 spettatori, circa dieci volte tanto l’attuale capienza di Cornaredo) il Besiktas non perde da oltre un anno.
Con il terzo posto al termine della scorsa stagione, le Aquile nere sono state costrette a superare tre gradini per accedere alla fase a gironi, compito riuscito in scioltezza vincendo sia l’andata che il ritorno, contro Kf Tirana, Neftci Baku e Dinamo Kiev, mentre nel primo incontro del girone D hanno pareggiato contro il Bruges.
Dal canto suo il Lugano arriva all’appuntamento con la fiducia generata dagli ultimi due successi contro Losanna e Winterthur, con Croci-Torti che contro gli zurighesi ha concesso un po’ di riposo a elementi chiave come Bottani, Celar e Steffen. In campo europeo però i bianconeri sono ancora a caccia del primo gol stagionale, statistica in netto contrasto con i diciotto centri già registrati in campionato.
I favori del pronostico sono ovviamente dalla parte dei turchi, ma Mattia Croci-Torti non si lascia impressionare: «Siamo molto contenti di essere in questa città di calcio e in questo stadio, siamo convinti di essere venuti qua per fare bella figura, ci prepareremo nel migliore dei modi e cercheremo di dare continuità al pareggio con il Bodö/Glimt, rispettando la forza del Besiktas. Sarà molto difficile, ma vogliamo ottenere un altro risultato positivo. Sarà sicuramente un impatto diverso dal solito. Spero di vedere una squadra coraggiosa che se la giochi dal primo minuto e sono convinto che abbiamo la qualità per ottenere uno o anche tre punti».
L’ambiente sarà in ogni caso più infuocato di quanto non siate abituati in Super League… «È una partita da preparare come tutte le altre, l’avversario è forte, non ci dobbiamo concentrare sul clima, ma su quanto accade in campo. Il nostro obiettivo, chiaro, è di fare il meglio possibile. Personalmente sono molto tranquillo, da assistente allenatore ho affrontato Dinamo Kiev, Copenaghen o Steaua Bucarest, in stadi importanti, non vedo l’ora d’iniziare e non sento la pressione. Anche per me sarà importante mantenere la lucidità. In ogni caso vivere partite del genere è una di quelle soddisfazioni personali non solo della carriera, ma di tutta la vita».
Per quanto riguarda la formazione ci sono novità? «Abbiamo le idee chiare, perché siamo alla sesta partita di un tour de force di sette in venticinque giorni, cambieremo tre o quattro giocatori rispetto a Winterthur, per dare alla squadra la freschezza e l’energia che ha bisogno, senza dimenticare l’impegno in campionato di domenica. Cerchiamo sempre di schierare la squadra più in forma possibile. Uran Bislimi sta bene, Allan Arigoni pure, ieri ha svolto il primo allenamento con la squadra e sono entrambi arruolabili». Sempre indisponibili invece Osigwe, Valenzuela e Mahou.
Come puoi descrivere gli avversari odierni? «Il Besiktas è una squadra polivalente, in grado di cambiare modulo anche a partita in corso e ha un asse centrale molto forte e si basa molto sulla forza fisica, sia in difesa, sia in attacco con Aboubakar. Attacca e costruisce ogni volta in maniera diversa, per cui sarà difficile difendere all’inizio, perché cambia spesso tattica, ma ha sempre lo stesso atteggiamento».
Dopo la prima giornata tutte le squadre sono appaiate a un punto, in caso di risultato positivo a Istanbul si potrebbe iniziare a sognare in grande? «Sappiamo di essere in un gruppo tosto, siamo qui per fare il meglio possibile e prendiamo partita per partita, senza concentrarci troppo su ciò che accadrà al termine della sesta partita, la nostra forza è quella di non guardare troppo avanti. Sappiamo di essere la ‘cenerentola’ del gruppo, abbiamo minore esperienza e un budget più basso rispetto alle altre, ma la cosa non ci interessa».
Renato Steffen, con la sua esperienza in campo internazionale, avrà un ruolo fondamentale anche di aiuto ai compagni… «Alla fine ognuno è responsabile per la propria prestazione, ognuno dev’essere pronto – osserva il nazionale rossocrociato –, quella di domani sarà una partita di calcio come le altre anche se ci sarà qualche persona in più del solito e sarà sicuramente tosta, ma per ora non vedo nervosismo».
Il livello degli avversari è paragonabile a quello che trovavi ai tempi della Bundesliga… «È sempre bello affrontare i migliori giocatori in ambito europeo, sicuramente mi fa piacere. II livello è superiore al solito, facciamo questo mestiere per avere partite come quella di domani».