I rossocrociati di Yakin si preparano alla trasferta in Kosovo, dove i rossocrociati con una vittoria potrebbero cancellare la delusione di Lucerna
Settantasette giorni dopo l’incredibile finale della partita di Lucerna contro la Romania (2-2), con i due punti persi nei secondi finali, Murat Yakin ha ritrovato lunedì a Saillon i suoi giocatori per lanciare la nuova stagione della Nati. La speranza è di portare la squadra il più lontano possibile, all’Europeo del prossimo giugno in Germania.
Ieri i rossocrociati si sono dati appuntamento allo Stade Saint-Laurent a Saillon, in Vallese, per un allenamento aperto al pubblico a cui hanno assistito un buon millecinquecento tifosi che al termine della sessione sono andati a caccia di fotografie e autografi. Eccezion fatta per Filip Ugrinic, la cui assenza era già stata annunciata domenica, tutti i convocati erano a disposizione del selezionatore elvetico, che per il momento non ha nominato alcun sostituto per l’attaccante dello Young Boys.
Sabato a Pristina, contro il Kosovo, la Svizzera giocherà la quinta partita della sua campagna di qualificazione, che si concluderà il 21 novembre a Bucarest contro la Romania. Si spera che questa decima e ultima partita del gruppo I possa essere del tutto ininfluente, memori di quanto successo nel 1991, quando una sconfitta di misura a Bucarest costò l’Euro 92 alla selezione diretta da Uli Stielike. La Svizzera, dopo tutto, è quasi obbligata a timbrare il biglietto ben prima di fine novembre, in una fase di qualificazione che manderà in Germania le prime due di gruppo. Nei corridoi dell’Asf, il fallimento non è un’opzione.
Un successo in Kosovo, contro una squadra che continua a deludere, ma che si avvicinerà a questa partita con spirito particolare, cancellerebbe la delusione di Lucerna. A Pristina, tutto lascia pensare che Murat Yakin si affiderà ancora una volta al trio Xherdan Shaqiri, Zeki Amdouni e Ruben Vargas per forzare la decisione. L’infortunio di Breel Embolo ha ridotto notevolmente il margine di manovra in attacco. Anche a centrocampo le gerarchie sembrano stabilite, con Granit Xhaka, che ha lasciato a bocca aperta in questo inizio di stagione con il Bayer Leverkusen, al fianco di Denis Zakaria e Remo Freuler.
In difesa, invece, tutto è da “reinventare”. Con un solo vero laterale in lista – Ricardo Rodriguez – nonostante il forfait di Silvan Widmer, Murat Yakin si trova ad affrontare stesso dilemma della disastrosa partita degli ottavi di finale contro il Portogallo ai Mondiali in Qatar. Chi occuperà la fascia destra? Edimilson Fernandes come a Doha? O Manuel Akanji, che ha già giocato in quella posizione con il Manchester City? L’allenatore avrebbe potuto semplificarsi la vita se avesse richiamato Jordan Lotomba. Anche se ha perso il posto da titolare a Nizza, il vodese ha avuto modo di giocare nella prima parte della stagione, compresi 22 minuti contro lo Strasburgo domenica scorsa.
Spesso a Murat Yakin piace scherzare con il fuoco, come abbiamo visto con la mancata selezione di Jordan Lotomba. O con l’inclusione di Uran Bislimi nella lista dei convocati. Il centrocampista del Lugano, che ha fatto il suo esordio negli ultimi minuti contro la Romania, ha indossato la maglia del Kosovo lo scorso novembre nelle amichevoli contro l’Armenia e il Feroe, prima di scegliere finalmente i colori rossocrociati. È difficile immaginare la reazione del pubblico di Pristina se Murat Yakin dovesse schierarlo sabato...