Calcio

‘Forse saremo più freschi, ma attenzione’

Il Lugano di Mattia Croci-Torti affronterà domenica in trasferta il Basilea, vistosi sfumare all'ultimo il sogno della finale in Conference League

19 maggio 2023
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Che Basilea incontrerà il Lugano domenica alle 16.30 al St.Jakob Park, dopo il mancato raggiungimento della finale di Conference League? Frustrato e stanchissimo o arrabbiato e con una grande voglia di sconfiggere i bianconeri, reduci da una serie di otto partite consecutive positive? «Il Basilea affronterà sicuramente la partita con tanto orgoglio – queste le prime parole di Mattia Croci-Torti nella consueta conferenza stampa prepartita – e la consapevolezza che i tre punti per loro iniziano a essere vitali. Si giocano la qualifica per giocare anche la prossima stagione in una competizione europea. Il loro presidente lo ha dichiarato questa settimana: devono vincere tre partite su tre. Per loro è una sfida fondamentale, sappiamo che avversario andremo a trovare. Una compagine che si presenterà con molti volti che non hanno giocato giovedì sera. Un po‘ di turnover ci sarà, in campo arriverà la formazione migliore. Hanno quattro giocatori importanti fuori per squalifica: Xhaka, Adams, Burger e Millar. L’importante per me è una cosa sola: ricordiamoci chi siamo, dove andiamo a giocare e quale squadra affronteremo. Dobbiamo essere umili, sappiamo che siamo il Lugano, ma vogliamo giocarcela fino alla fine. Non è facile vincere in casa loro, sarà una battaglia fino la 90esimo minuto e oltre. Lucidi, ma sapendo che magari nelle nostre riserve avremo più freschezza che loro».

Croci-Torti, confrontato nelle ultime settimane da molte assenze (vedi infortuni e squalifiche), per la partita con i renani potrà finalmente disporre di tutta la rosa. I soli May e Hajdari sono infortunati. Sicuro, invece, il rientro in squadra dei tre squalificati, ossia Doumbia, Valenzuela e Steffen. Anche Bottani potrebbe partire da titolare, con Amoura prima ’riserva di lusso' a dar manforte ai propri compagni. «Nel momento cruciale della stagione, sono strafelice di avere la rosa al completo. Anche Mahou scalpita per giocare. Più giocatori e soluzione ho a disposizione, e più posso mettere in difficoltà il nostro avversario. Sappiamo che chi gioca le Coppe europee – spiega sempre il tecnico luganese –, da li ci siamo passati anche noi, solitamente fa sempre un po’ più di fatica nel primo tempo. Poi nel secondo esce alla grande. L’aspetto nervoso è quello che farà la differenza: tante volte non è facile fare subito lo switch, quindi, appena in campo, dovremo essere pronti senza ripetere quello che ci è successo nella precedente gara... A Cornaredo gli abbiamo dominati fin dall'inizio, ma, dopo il tè, con qualche cambio in più, ci hanno messo pressione e si sono portati a casa tre punti. Sul piano fisico non penso avranno problemi, eccezion fatta per 2/3 seniori hanno una squadra molto giovane. Non dobbiamo pensare tuttavia a una partita facile, per me sarà difficilissima. Loro sono il Basilea e devono metterci la faccia. Sono sincero, sono molto rammaricato che non sia riuscito a centrare la finale. Penso che le squadre svizzere in Conference League hanno le carte per andare fino in fondo. Non ho visto questa grande differenza tra la Fiorentina e appunto i renani. È stato un peccato, sono arrivati vicinissimi all’exploit. Mi spiace perché sarebbe stato molto bello; sarei stato contentissimo se avesse vinto il titolo in questa competizione. Il percorso fatto è stato eccezionale, complimenti a tutta la squadra del Basilea».

Un Lugano dunque che non si nasconderà e cercherà di arrivare il più in alto possibile? «Adesso avremo tre partite poco simili tra loro: un Basilea che gioca per l’Europa, l'YB che non ha più bisogno di niente, ma arriverà a Cornaredo per farci vedere che sono più forti di noi in vista della finale di Coppa Svizzera. Poi, alla fine, ci sarà lo Zurigo: sperando che saranno già salvi, forse ci sarà la festa per l’addio al calcio giocato di Blerim Dzemaili. Non dobbiamo tuttavia pensare a queste cose. L'obiettivo sono sicuramente cinque punti, che ci permetterebbero di arrivare secondi o terzi in classifica. L’asticella deve essere la più alta possibile, dobbiamo arrivare al giorno della finale con risultati positivi e non con tre sconfitte». In settimana la notizia che il capitano Jonathan Sabbatini giocherà ancora per almeno un anno con la maglia bianconera, quali le sensazioni? «Ho poche parole da dire su di lui. In campo (in allenamento e in partita) risponde sempre con i fatti. Dunque lascio le parole agli altri. A lui non regalo assolutamente niente, si fa trovare sempre presente e pronto. Non ha mai mollato un centimetro. Un esempio per tutti i giovani».