Calcio

La minaccia di Infantino: ‘Niente diritti senza offerte adatte’

È guerra tra la Fifa e i cinque maggiori Paesi calcistici europei per la trasmissione dei Campionati del mondo femminili in Australia e Nuova Zelanda

Per ora proposte di un decimo rispetto ai Mondiali maschili
(Keystone)
2 maggio 2023
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Il presidente della Fifa Gianni Infantino ha minacciato di non attribuire i diritti di trasmissione per i Mondiali femminili nelle cinque grandi nazioni del calcio europeo (Inghilterra, Spagna, Francia, Italia e Germania), se le offerte economiche non saranno adeguate alle attese.

«Per essere perfettamente chiari, consideriamo un nostro obbligo morale e giuridico rifiutarci di vendere i diritti per i Campionati del mondo femminili», ha spiegato il dirigente vallesano a una tavola rotonda dell'Organizzazione Mondiale del Commercio. È da mesi infatti che Infantino lancia strali contro le offerte ‘inaccettabili’ dei principali diffusori europei per il suo principale torneo femminile. Un torneo che si terrà in Australia e Nuova Zelanda dal 20 luglio al 20 agosto. Ma, mentre sono stati firmati dei contratti con canali nordamericani e brasiliani, con i canali europei le trattative ristagnano, in parte a causa del fuso orario, in parte a causa di «offerte da due a venti volte inferiori a quelle per la Coppa del mondo maschile. Di conseguenza se i canali continueranno a mostrarsi ingiusti verso la Coppa del mondo femminile e le donne, saremo costretti a non trasmettere il torneo in questi cinque Paesi. Le televisioni versano dai 100 ai 200 milioni di dollari per i Mondiali maschili, mentre non vanno oltre i dieci per quelli femminili, nonostante un'audience del 50-60% rispetto al torneo maschile».

Per Infantino anche l'orario delle partite non è un ostacolo: «È vero, in Europa le partite non saranno trasmesse in ‘prime time’, ma verso le 9 o le 10 del mattino, che è un orario comunque molto ragionevole».