Al Comunale di Bellinzona i giovani rossocrociati superano di misura l'Australia. Massimo Rizzo: ‘Il vantaggio immediato ci ha fatto perdere la bussola’
A secco di competizioni internazionali da settembre, la Nazionale svizzera U20 è tornata a masticare calcio all’ombra dei Castelli piegando di misura, 1-0, i pari età dell’Australia. E il Comunale, riempito in ogni ordine di posto in tribuna dalle caratteristiche giacche color granata dei ragazzi del locale settore giovanile, ma non solo, ha cacciato il primo urlo di gioia dopo pochissimi minuti: l’ottima combinazione fra Muci (il più propositivo dei suoi) e il beniamino di casa Samba ha permesso a Matoshi di spedire la sfera nell’angolino. Il baricentro si è poi spostato dalle parti di Spycher... I Socceroos hanno eluso in più occasioni la difesa rossocrociata, ma senza creare scompiglio. Anzi, alla mezzora, la compagine allenata da Rizzo ha risposto all’intraprendenza australiana riaffacciandosi minacciosamente in fase offensiva. L’unica pecca, un po’ di lucidità. Le due rappresentative sono allora state riaccompagnate in campo a suon del ‘Noi vogliamo questa vittoria’ intonato dai tifosi di casa. E, forse complice la presenza di qualche talent scout (o forse il clima tornato a essere invernale), la ripresa si è dimostrata subito più combattuta; prima si è messo di nuovo in mostra il bianconero, in prestito al Wil, Muci poi Samba e, infine, Spycher. Da ammirare il suo colpo di reni con la mano di richiamo. Il portiere dell’Yverdon ha così permesso ai numerosi bambini accorsi in quel del Comunale di celebrare la vittoria.
La Nazionale rossocrociata ha mostrato qualità, ma qualcosa resta da affinare. «Il gol ci ha fatto perdere un po’ la bussola – ha spiegato il selezionatore Massimo Rizzo –. L’Australia nei primi minuti ha giocato meglio, però siamo rimasti in partita e dalla mezz'ora siamo riusciti a riprenderci. I cambi hanno infatti cambiato l’inerzia della sfida e nel secondo tempo ci siamo creati le nostre occasioni». Il classico risultato all’italiana, «eppure il match non era stato preparato in questo modo: volevamo sviluppare più calcio. Non abbiamo usato bene gli spazi e con la palla la squadra ha dimostrato qualche pecca, soprattutto con il pressing australiano. È necessario migliorare nella costruzione dal basso e munirsi di maggior coraggio». Di belle speranze il fatto che molti giocatori hanno già saggiato importanti palcoscenici, com’è stato il caso di Théo Magnin il weekend scorso. Il laterale ginevrino ha iniziato la partita al cospetto del Lugano da titolare. «Era già successo in Coppa Svizzera, perciò l’entrata in materia è stata più facile. Ma, chiaramente, ero emozionato di questa opportunità. Sono felice e soddisfatto della prestazione, credo tuttavia di poter ancora migliorare». Formato a Laconnex, il 19enne ha mostrato aggressività, intelligenza e rapidità. «Cerco sempre di dare il massimo per guadagnarmi minuti e, prima o poi, impormi in prima squadra». La Nazionale tornerà in campo martedì a Odense contro l’ostica Danimarca. Una sfida decisamente più fisica e, forse, meno tecnica.
Reti: 3’ Matoshi 1-0
Svizzera: Spycher, Lurvink, Wallner, Tsoungui (70’ Sawadogo), Magnin (45’ Ottiger), Okuka (70’ Rupp), Matoshi (80’ Fosso), Golliard (61’ Hunziker), Dos Santos (61’, Berdayes) Samba (70’ Besio), Muci (61’ Reichmuth)
Australia: Cook, Mauragis, Nieuwenhof (75’ Teague), Kuol (63’ Brook), Natta, Trewin, Peupion (63’ Botic), Jelacic (63’ Novello), D’Arrigo, Aquilina, Italiano (75’ Velupillay)