Ancora niente stipendi, i rossoblù si rifiutano di giocare nell’amichevole con il Bellinzona. Bignotti: ‘Sempre meno tempo a disposizione’
«Il passaggio delle quote azionarie doveva essere l’inizio della risoluzione dei problemi, invece siamo ancora al punto di prima con meno tempo a disposizione». C’è tanta comprensibile amarezza nelle parole di Nicola Bignotti. Tutti credevano che il Chiasso avesse un futuro, invece ora ogni cosa è di nuovo in bilico. La nuova proprietà, la American Sport Asset Company Limited, non ha versato i soldi che aveva promesso e i calciatori hanno deciso di non scendere in campo domani nell’amichevole di Bellinzona.
«Hanno ricevuto delle promesse da parte dei proprietari che non sono state al momento rispettate e hanno ritenuto opportuno non scendere in campo per non farsi male. Non ho potuto fare altro che avvisare Paolo Gaggi, scusandomi per il disagio: con grande intelligenza ha capito», spiega Bignotti. Ma il direttore generale del Chiasso non risparmia una frecciatina al Bellinzona. Nel pomeriggio di venerdì, infatti, i granata, a mezzo stampa, hanno comunicato di essersi offerti di pagare il bus e il pranzo ai calciatori rossoblù. Un comportamento ben poco gradito dalle parti del Riva IV. «Le motivazioni per cui non si gioca non sono legate alle spese di trasferta. Anche se lo fossero state, è sempre poco elegante fare questi gesti e scriverli su Facebook. Gianni Agnelli diceva che signori si nasce e ricchi si diventa, l’eleganza non appartiene a tutti».
Dunque, non si giocherà. A Chiasso c’è ovviamente disorientamento. I nuovi proprietari, legati a un fondo di investimento americano, sono stati nei giorni scorsi allo stadio, hanno incontrato la squadra e hanno voluto parlare singolarmente con ciascun giocatore, hanno parlato di scelte tecniche. E hanno detto pure che entro oggi avrebbero saldato gli stipendi arretrati oltre a pagare alcune pendenze in Pretura. Al momento, alle parole non sono seguiti i fatti.
Già, la Pretura. Il fallimento non è scongiurato, perché per uscire dal concordato servono denaro e concretezza. Voci di corridoio parlano di un ultimatum del commissario Turati alla proprietà, che scadeva oggi ed è stato prorogato a martedì. «Ridurre tutto a delle date è limitativo – spiega Bignotti –. Il commissario è una persona di una disponibilità encomiabile che sta mettendo le sue competenze al servizio in primis della legge e del suo ruolo, ma con una enorme apertura mentale e volontà di risolvere al meglio la situazione».
Che al momento è di fatto identica a qualche settimana fa, con meno tempo. Sino a lunedì non succederà nulla, però non si sa quanta pazienza la Pretura avrà ancora.