Lo hanno chiesto diverse Ong quale compensazione per gli operai morti sui cantieri del Mondiale, ma per l’Emirato è solo una ‘trovata pubblicitaria’
Il Qatar ha respinto le richieste delle Ong di istituire un fondo di compensazione per i lavoratori migranti uccisi o feriti nei cantieri della Coppa del mondo. Lo ha detto il ministro del lavoro del ricco paese del Golfo.
Ali Ben Samikh Al-Marri ha definito gli appelli delle Ong una "trovata pubblicitaria". Human Rights Watch e Amnesty International si sono battuti per ottenere un risarcimento per i lavoratori "maltrattati" (uccisi, feriti, non pagati ecc.) dall’organo di governo del calcio mondiale, la Fifa, e dal Paese che ospiterà i Mondiali al via il 20 novembre.
«Ogni morte è una tragedia, ma non ci sono criteri per istituire questo fondo – ha detto il ministro –. Dove sono le vittime? Avete i nomi? Il ministro ha ricordato che il suo paese ha istituito nel 2018 un fondo di compensazione per i lavoratori che non ricevono lo stipendio, anticipando la cifra di 320 milioni di euro versati solo nel 2022.
«Se qualcuno che ha diritto a un risarcimento non l’ha ricevuto, deve farsi avanti e noi lo aiuteremo», ha insistito, aggiungendo che il Qatar è disposto a esaminare i casi risalenti a più di 10 anni fa.
Secondo il ministro, con l’approssimarsi dell’evento si sta cercando di «screditare il Qatar con affermazioni deliberatamente fuorvianti», ha dichiarato Marri che ha poi affermato che alcuni politici stranieri stanno usando il paese del Golfo «come un’arena per risolvere i loro problemi politici».