I bianconeri, pur soffrendo, riescono a battere 1-0 il Servette
Il sole e i 22 gradi - ideali per il football - facevano sperare nello spettacolo, invece per oltre mezz‘ora a Cornaredo è stata la noia a farla da padrona, con una sola conclusione ginevrina dopo nemmeno due minuti (Antunes), deviata in angolo da Saipi, e addirittura zero tiri da parte luganese. I padroni di casa, subito pressati dal Servette, faticavano clamorosamente a costruire dal basso e perdevano presto ogni pallone. Il 4-2-3-1 schierato da Croci Torti avrebbe dovuto garantire maggiore vicinanza fra i reparti, invece si vedeva un certo scollamento fra le linee. In questo senso, gli ospiti parevano più compatti, e oltretutto - non venendo attaccati - riuscivano a costruire meglio dei bianconeri. Ma solo fino alla trequarti, perché da lì in avanti per fortuna Ziegler, Mai e Dapreà riuscivano a chiudere su ogni palla che si avvicinava troppo all’area e a sventare le eventuali minacce. All’improvviso però, fra gli sbadigli, per merito di Sabbatini (35’) si accendeva la luce. Il capitano, ricevuta la palla da Steffen un po’ a sinistra della lunetta, se la sistemava sul destro e faceva partire una rasoiata angolatissima su cui Frick non poteva fare nulla. Il gol pareva aver finalmente dato la scossa ai bianconeri, che un minuto più tardi avrebbero potuto raddoppiare con Steffen, fin lì piuttosto in ombra come tutti. Il nazionale rossocrociato, però, svirgolava clamorosamente una bella palla in contropiede, mandandola altissima. Nell’ultima decina di minuti si tornava a sonnecchiare, e la sola annotazione riguarda un brutto fallo del ginevrino Valls che, già ammonito, avrebbe potuto (e dovuto) essere espulso, ma l’arbitro Bieri - davvero magnanimo coi ginevrini in diverse occasioni, e dunque fischiatissimo - lo graziava. Saggio il tecnico romando Geiger a toglierlo dal campo, per evitare guai, quando le squadre tornavano in campo per disputare la ripresa.
La ripresa si rivelava un po’ più vivace, ma solo perché le squadre inevitabilmente si erano allungate, concedendo spazi per i contropiedi avversari: più numerosi quelli bianconeri, dato che i romandi, costretti a recuperare lo score, si portavano più spesso nella metà campo dei rivali, e appena perdevano la palla erano costretti a inseguire nelle ripartenze i padroni di casa. Da segnalare al 61’ una bella parata di Saipi, che deviava in corner una bella conclusione da lontano di Pflucke. Al 67’ Aliseda, al primo pallone toccato, si ritrovava davanti al portiere avversario, ma gli sparava addosso. Al 77’ ciabattata altissima di Sabbatini, che purtroppo arrivava col sinistro sul pallone servitogli da Haile-Selassie. E lo stesso Haile-Selassie andava vicino al gol dieci minuti più tardi, quando chiudeva troppo un diagonale dalla sinistra. Il Servette visto a Cornaredo non sembrava una squadra degna della seconda posizione in classifica che occupava fino alla vigilia del match, mentre il Lugano, pur non brillando troppo, mostrava quantomeno cuore e, soprattutto, riusciva finalmente a vincere davanti al proprio pubblico, pur soffrendo, dopo un tempo immemorabile.
«Sono contento», ha detto alla fine il tecnico Mattia Croci Torti, «perché non è mai facile riprendere a giocare dopo la sosta per le nazionali. Oggi nessuno si è nascosto in campo, non abbiamo concesso troppo al Servette. Mi sono tenuto i giocatori più veloci da inserire nella ripresa, nella speranza di poterli sfruttare nei contropiede. Finalmente abbiamo vinto in casa, non succedeva da maggio. Continuare a rimandare il successo fra le mura amiche avrebbe potuto condizionare il prosieguo della nostra stagione. Sono felice per la prestazione di Aliseda, molto cresciuto rispetto all’anno scorso. Sull’arbitraggio di Bieri, mi pare che si possa dire che non abbia adottato un metro coerente nel valutare i nostri falli e quelli del Servette. Certo, Valls andava espulso: lo fosse stato, avremmo giocato i secondi 45’ in superiorità numerica, e magari avremmo segnato altri gol».
«Oggi è stato molto bello», ha detto alla fine Capitan Sabbatini, autore del gol-vittoria. «I successi portano la gente allo stadio, e quello di oggi spero possa convincere molta gente a venire a Cornaredo per la prossima partita contro il Basilea, che sarà importantissima. Il mio gol? Il mister ci chiede di provare ogni tanto a colpire da lontano, e stavolta è andata bene».
Lugano - Servette: 1-0 (1-0)
Lugano: Saipi; Valenzuela, Mai, Daprelà, Ziegler; Sabbatini, Doumbia; Steffen (80. Amoura), Bislimi (63. Macek), Mahou (63. Haile-Selassie); Babic (67. Aliseda). All. Croci Torti
Servette: Frick; Bauer (67. Diallo), Vouilloz, Severin, Clichy; Cognat; Antunes (82. Cespedes), Valls (46. Kutesa); Stevanovic, Rodelin (56. Crivelli, 67. Fofana), Pflücke. All. Geiger
Reti: 35’ Sabbatini
Spettatori: 3’340
Arbitro: Alain Bieri
Ammoniti: 24’ Valls, 46’ Daprelà, 70’ Doumbia, 70’ Steffen, 76’ Vouilloz, 88’ Diallo.
Le pagelle
Saipi: 5. Attento nel primo tempo sull’unica conclusione ginevrina, che riesce a deviare in angolo. Impeccabile nella ripresa, dove non sbaglia nulla e mostra grande tempismo nelle uscite, sia alte sia basse, coi piedi e con le mani.
Valenzuela: 3,5. Alcuni controlli sbagliati, ma lascia sempre troppo spazio a Pflucke. Grandi polmoni e generosità, ma sta troppo lontano dall’avversario diretto e ha piedi tagliati un po’ con l’accetta. Fra i difensori, è l’unico un po’ in difficoltà.
Mai: 4,5. Pare più sicuro di altre volte, anche se nel primo tempo troppo spesso la dà indietro al proprio portiere, pure quando non sarebbe strettamente necessario, evidenziando ancora qualche timore. Nelle chiusure però è puntuale. In crescita.
Daprelà: 4,5. Fa buona guardia, come tutto il reparto arretrato, anche se non è stata la sua migliore partita. Però è provvidenziale all‘86’, quando di testa sventa un’enorme minaccia.
Ziegler:4,5. Dialoga bene con Mahou, e nella sua zona i ginevrini non sono mai pericolosi, trasmette calma e sicurezza ai compagni, l’ex nazionale è sempre una garanzia.
Sabbatini: 4,5. Uomo d’ordine, stavolta si rivela anche goleador risolutivo. Il destro da fuori area del capitano che regala al Lugano il primo successo casalingo della stagione è un vero colpo di biliardo.
Doumbia: 5. Si propone sempre, tocca il pallone in ogni azione bianconera, ed è provvidenziale in più di un’occasione quando chiude al limite dell’area su avversari pronti a calciare in porta. Mostra grande personalità: la sua miglior partita in maglia bianconera.
Steffen: 4. Si vede poco, e non è nemmeno troppo preciso, sulla destra lui e Valenzuela faticano a dialogare, ha comunque il merito di servire a Sabbatini l’assist per il gol dell’1-0. Cala vistosamente nella ripresa.
Bislimi: 3,5 Si dà da fare, svariando sull’intero fronte d’attacco, ma è sempre abbastanza impreciso, oltre che poco servito dai compagni. Lascia il campo al 64’ a favore di Macek.
Mahou: 4. Nel primo tempo, effettua una chiusura fondamentale in area, guadagnando anche un fallo. Lui e Ziegler si intendono abbastanza bene, poi cala vistosamente e al 64’ lascia il posto a Hailé- Selassié.
Babic: 4. Come unico vero terminale d’attacco, si muove molto e difende bene il pallone, ma non si rende mai pericoloso. Al 67’ viene sostituito da Aliseda.
Croci Torti: 4,5. Finalmente ha la soddisfazione di vincere a Cornaredo. Doveva fare i conti con diverse assenze, e ha messo in campo il meglio di cui disponeva.
Haile-Selassie, Amoura, Macek, Aliseda: NG