CALCIO

Cornaredo, un fortino da tornare a difendere

Il Lugano riprende il cammino in Super League ospitando il Servette, rivelazione di inizio stagione. Assenti, tra gli altri, Bottani e Celar

30 settembre 2022
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Torna in campo la Super League per quello che sarà un vero tour-de-force verso i Mondiali in Qatar, con otto impegni da qui al 13 novembre, più gli ottavi di finale di Coppa Svizzera. Per il Lugano il cammino riprende da Cornaredo, dove in stagione è tuttora a secco di vittorie, contro il Servette, rivelazione di questo inizio di campionato, attualmente al secondo posto, a pari punti (17, 8 in più dei bianconeri) con il leader Young Boys... «Capiamo che i tifosi abbiano voglia di vederci tornare alla vittoria e la squadra ha lo stesso sentimento, afferma Mattia Croci-Torti, tecnico bianconero –. Il mio discorso ai ragazzi è stato molto chiaro: non importa come, ma dobbiamo cercare in tutti i modi di ottenere i tre punti. Niente va lasciato al caso e penso che negli ultimi tre giorni si siano curati tutti i dettagli. A Cornaredo l’anno scorso avevamo raccolto tanti punti e adesso è giunto il momento di ricominciare a vincere, perché i tifosi se l’aspettano e anche noi desideriamo tornare a festeggiare. Da troppo tempo non vinciamo una partita davanti al nostro pubblico».

Di fronte, però, ci sarà un avversario che rispetto alla scorsa stagione ha compiuto una progressione forse inattesa... «Noi abbiamo cambiato tanto e all’inizio siamo stati confrontati con qualche difficoltà, mentre il Servette ha mutato poco o nulla. Col tempo è riuscito a inserire elementi molto pericolosi come Kutesa e ha rinforzato la panchina. Il lavoro di Geiger va avanti da quattro anni: è una squadra che gioca a memoria con elementi che si conoscono alla perfezione, penso ai vari Cognat e Stevanovic. Hanno acquistato un solo giocatore, in grado però di dare alla squadra un valore supplementare. Sicuramente i risultati parlano chiaro: hanno aspettato ragazzi come Vouilloz e Severin che sono stati in panchina negli anni precedenti e quest’anno hanno acquisito una buona regolarità in qualità di difensori centrali. Sono stati bravi, hanno lavorato bene».

A proposito di lavoro, nelle ultime due settimane alcuni elementi sono stati impegnati con le rispettive Nazionali. A loro vanno aggiunti gli infortunati (domenica mancheranno Bottani, Osigwe, Celar, Facchinetti e Belhadj). Mattia Croci-Torti ha dunque dovuto lavorare a ranghi ridotti... «Abbiamo cercato di mantenere un’ottima condizione fisica. La prima settimana, i ragazzi che avevano giocato di meno sono stati impegnati nel Triangolare di Giubiasco. Peccato che contro il Bellinzona abbiamo perso dopo 25’ Osigwe e Belhadj per stiramento. Quel match comunque ha messo minuti nelle gambe dei vari Aliseda, Hajrizi e Macek. È stata una settimana importante sotto quell’aspetto, mentre in questi ultimi giorni ci siamo concentrati sulla preparazione della sfida con il Servette».

L’assenza di Celar spalanca le porte a Babic... «Devo essere sincero: Babic è arrivato dopo un anno e mezzo in cui ha giocato poco. Si è messo a disposizione e ha segnato contro San Gallo e Basilea, oltre ad aver sbloccato la partita di Breitenrain. Si è sempre comportato in maniera corretta con la squadra, sicuramente merita di disputare una partita da titolare anche in campionato. Sono soddisfatto della formazione scesa in campo in Coppa, quando già erano assenti Bottani e Celar. Daremo continuità a quell’undici anche se negli ultimi giorni siamo riusciti a recuperare Arigoni che piano piano sta sistemando i problemi alla caviglia».

I nazionali hanno fatto ritorno a Lugano con la valigia carica di positività... «Li ho trovati molto bene perché i loro risultati sono stati positivi. Steffen ha giocato e vinto con la Svizzera in Nations League, Hajdari ha esordito nelle due partite disputate dalla U21 e in questi giorni l’ho visto estremamente carico. Pure Saipi ha giocato 90 minuti contro la Norvegia e dopo il piccolo infortunio accusato contro l’Yb si è trattato di una notizia positiva. Amoura è riuscito a vincere due volte con l’Algeria, entrando in entrambi i casi nel finale».

Alla meritata pausa mancano otto partite, da ingoiare tutte in appena un mese e mezzo scarso. Quando il 20 novembre il pallone inizierà a rotolare in Qatar, sarà il momento per i primi bilanci... «L’ambizione di un allenatore è vincere ogni partita. Per me sarebbe scorretto venire qui adesso a dirvi: cercheremo di vincerne 3 o 4 su 8. L’importante è cercare di dare il massimo in ogni sfida e riuscire a portare a casa risultati positivi, indirizzando la fortuna dalla nostra parte. In casa abbiamo lasciato troppi punti agli avversari e bisogna far sì che Cornaredo torni a essere un fortino, così da proseguire il cammino intrapreso fuori casa dove, a parte la sfida con lo Young Boys, dal punto di vista caratteriale siamo riusciti a interpretare le partite al meglio e a fare male agli avversari nei minuti finali. Sappiamo che al momento ci sono avversari più forti di noi, cerchiamo di rovesciare le gerarchie e di riportarci dove secondo me il Lugano può stare, magari non a livello di Young Boys e Basilea, ma subito dietro».

In vista dei Mondiali, si parla di un possibile arrivo di Xherdan Shaqiri, il quale si allenerebbe agli ordini di Croci-Torti. Una presenza in grado di creare qualche problema di gestione al tecnico bianconero e al gruppo... «Per la verità, nessuno della società mi ha mai parlato di questa opportunità, l’ho letta sui giornali. Non è corretto discuterne in questa sede ma, come ho detto più volte, quand’ero bambino mi identificavo in alcuni idoli calcistici. Shaqiri è sicuramente un idolo dei ragazzini svizzeri e se dovesse allenarsi a Lugano sarebbe un motivo d’orgoglio per i giovani della squadra. Per me cambierebbe poco: se ci verrà chiesto di allenarlo lo faremo, ma evidentemente il focus rimarrà sui giocatori che potranno scendere in campo la domenica e sugli obiettivi da centrare».