La commissione della Fifa ha ritenuto che Byron Castillo fosse in possesso della nazionalità ecuadoriana. Possibile un appello al Tas
La commissione di ricorso della Fifa ha respinto il ricorso di Cile e Perù che contestavano la regolarità della Nazionale ecuadoriana nelle qualificazioni sudamericane ai Mondiali 2022. Una decisione che convalida definitivamente il biglietto dell’Ecuador per la fase finale in Qatar. "Dopo aver analizzato l’insieme dei documenti presentati dalle parti in causa, la commissione di ricorso ha confermato la decisione della commissione disciplinare e ha chiuso la procedura contro la federazione ecuadoriana", ha precisato la Fifa.
Cile e Perù avevano impugnato quello che secondo loro era un utilizzo di un atto di nascita falsificato di Byron Castillo. Secondo cileni e peruviani, esistevano prove inconfutabili del fatto che Castillo era nato il 25 luglio 1995 a Tumaco, in Colombia, e non il 10 novembre 1998 a Playas, in Ecuador. La Fifa ha però precisato che sulla base dei documenti presentati, il giocatore doveva essere considerato in possesso della nazionalità ecuadoriana a titolo permanente, in conformità con l’articolo 5, paragrafo 1 del regolamento d’applicazione degli statuti Fifa. La massima istanza calcistica ricorda infine che la decisione può essere soggetta a un ricorso al Tribunale arbitrale dello sport di Losanna.
Il Cile aveva chiuso al settimo posto la fase di qualificazione ed era rimasto escluso dai Mondiali (aveva conquistato un solo punto contro l’Ecuador). Il Perù (5°) era stato costretto allo spareggio intercontinentale, perso ai rigori contro l’Australia.