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‘Tutti possono farsi rispettare’

Il Lugano, confrontato con assenze e un inizio di stagione complicato, inizia a Winterthur un tour de force di cinque partite in due settimane

Anche Babic nella lista degli assenti
(Ti-Press/Bianchi)
29 luglio 2022
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Con la partita di domani a Winterthur, inizia per il Lugano un importante tour de force. Sono cinque le partite da affrontare, nel giro di due settimane. Dapprima la neopromossa, poi le due sfide nella Conference League con la squadra israeliana dell’Hapoel Beer Sheva, intercalate con la sfida in casa con il Lucerna, per finire in trasferta con il Basilea. Sicuramente non avrà attualmente sogni molto tranquilli Mattia Croci-Torti, confrontato con un inizio di stagione balbettante (due sconfitte) e con una coperta non molto lunga. Ai già infortunati di lunga data, Aliseda, Facchinetti e Hajrizi e lo squalificato Daprelà, che sconta la sua seconda e ultima giornata di squalifica, in settimana si sono aggiunti anche altri due giocatori, Babic e Amoura. Quest’ultimo, che a Zurigo come subentrante era parso tra i migliori in campo, lamenta un piccolo risentimento muscolare.

«So di avere una coperta un po’ corta – precisa il tecnico –, a inizio stagione abbiamo avuto qualche defezione e adesso si sono aggiunti per questa partite anche i due giocatori offensivi. Evidentemente ci viene a mancare qualche cosa in fase offensiva, ma se penso a Bottani e a Mahou possono giostrare anche più in avanti. Qualche soluzione non ci manca. Non mi piacciono gli alibi, quindi è inutile cercare responsabilità da qualche parte. Non nascondo che le due ultime partite in confronto all’anno scorso le abbiamo giocate meglio, soprattutto per quanto concerne il possesso palla. Non abbiamo avuto quella solidità difensiva che ci contraddistingue. Dobbiamo essere solidi, da Saipi a Celar, abbiamo preso delle reti che non dovevamo prendere. Questa settimana abbiamo lavorato anche in maniera abbastanza dura e ossessiva, per cercare di ovviare a queste disattenzioni che ci sono costate punti nelle prime due uscite in campionato. Chiaramente avendo tante partite in pochi giorni, ci sarà una rotazione, chiaro l’obiettivo è di mettere in campo la squadra migliore. Quando ci sono rotazioni, perché il Mister pensa che qualcuno sia stanco, un giocatore fresco darà sicuramente un valido nuovo contributo, non abbiamo una rosa ampia, ma tutti possono farsi rispettare, sicuramente la quinta partita, quella del 14 agosto a Basilea sarà difficile».

Buone possibilità che il nuovo arrivato, il difensore Arigoni possa partire dal primo minuto come titolare al posto di Durrer? «Ha ancora pochi giorni di lavoro effettivo, chiaro che abbiamo bisogno anche di lui, nelle prossime gare ci darà una bella mano. Non so se già domani, oppure giovedì o domenica l’altra, posso dirlo con franchezza, ci sarà molto utile». Da un difensore, si passa a un attaccante, Haile-Selassie, sfortunato domenica con il Gc, una sua bella rete è stata annullata per un millimetrico fuorigioco (dopo consultazione con il Var) del suo compagno Celar. «Lui è un ragazzo speciale, lo scorso campionato ha fatto molto, ma molto bene a partita in corso. Ci ha risolto più partite, nei minuti finali, penso al match con il Lucerna, a Thun, con l’Yb e poi ha fatto un gol cruciale nella finale di Coppa. È un giocatore che nei minuti finali ci ha dato quella sterzata, ma non è mai riuscito ad avere quella continuità di rendimento dal primo minuto, arrivava dalla Challenge League, però al primo allenamento si è presentato in forma perfetta. Aveva voglia comunque di mettermi in difficoltà, di sorprendermi. Voleva farmi vedere che poteva giocare dal primo minuto. È stato impiegato in tutte le partite amichevoli, penso che in queste due prime uscite sia risultato uno dei più positivi».

‘Dovremo stanarli’

Il Winterhur è una squadra neopromossa, forse fragile in trasferta, ma che quando gioca in casa, davanti al suo pubblico, con lo stadio della Schützenwiese che ribolle non è facile affrontare: «Dovremo esser molto flessibili, come lo siamo stati nei due turni precedenti. L’impostazione tra una partita e l’altra era completamente diversa, cercheremo di giocarcela, chiaramente rimanendo solidi in difesa. Non c’è pressione, io voglio vincere ogni domenica, sappiamo che sarà difficilissimo, ho visto le gare che ha giocato il Winterthur, una squadra abbordabile, che però non concede spazi, gioca molto bassa ma ha delle ripartenze micidiali. Ha dei giocatori d’esperienza, vedi Di Giusto, Ramizi, Buess e Rodriguez. Gli ottomila che saranno presenti sulle tribune spingeranno moltissimo. Nella mia carriera ho vinto pochissime volte alla Schützenwiese. Sono sempre state grandi battaglie. Punti deboli? La qualità della mia squadra è migliore della loro. Dobbiamo stanarli, loro saranno molto guardinghi. Sarà un osso duro da battere. Dovremo sfruttare le nostre occasioni e assolutamente non andare in svantaggio».

In queste settimane si è parlato molto di Mattia Bottani, ce lo vede giocare a Chicago? «Assolutamente no – è la pronta risposta del coach ticinese –, lo vedo con me, finché sta a Lugano sono contentissimo. Non accendiamo polemiche, in queste settimane se ne è parlato anche fin troppo. Il ragazzo in questa settimana si è allenato al meglio. Sono consapevole che nella sua prima partita da titolare dopo due settimane d’allenamento non poteva essere al top. Un giocatore chiave per noi, bisogna dargli le sue responsabilità, un leader tecnico per noi. Io lo vedo domani alla Schützenwiese e non Oltreoceano».