Michele Campana presenta la nuova proposta dell’Sfl per una Super League a dodici squadre. ‘Diminuiamo i costi per i club e aumentiamo l’entusiasmo’.
Il comitato della Swiss Football League metterà in votazione all’assemblea generale straordinaria del 20 maggio la proposta di allargare la Super League a 12 squadre. Questa proposta è scaturita da numerose discussioni e da una riunione consultiva dei club e dovrebbe pertanto già essere supportata da una solida maggioranza di favorevoli. Già due anni fa si era votato su una proposta simile, che prevedeva l’aumento a dodici squadre, ma tre turni completi di campionato e poi due a squadre dimezzate. Al posto dei quattordici voti necessari per l’approvazione ne erano però arrivati solo 10.
Cosa cambierà questa volta? L’abbiamo chiesto al membro di comitato dell’Sfl e Direttore operativo del Lugano Michele Campana: «Nel frattempo non ci sono più le incertezze legate alla pandemia di due anni fa, ma soprattutto lo scorso novembre è cambiato il comitato dell’Sfl, con tanto di nuovo presidente. C’è dunque stata una ventata d’aria fresca e di coraggio, su incarico dei club. Per cui il consenso verso questa riforma è abbastanza diffuso, in quanto non è qualcosa di inventato dal nulla dal comitato. Ci auguriamo di avere i voti necessari e ci sorprenderebbe tantissimo il contrario. Inoltre le tempistiche sono piuttosto strette, abbiamo parlato tanto con i club prima di essere eletti e non abbiamo sentito, se non per una o due eccezioni, voci discordi. Speriamo che non ci siano ripensamenti dell’ultimo minuto. Questa è comunque la proposta ufficiale del comitato, ciò non vieta ai club, in quanto soci dell’Sfl, di fare le loro proposte, quindi non è detto che questa sarà l’unica proposta che verrà messa al voto».
Sarà però necessario anche il consenso del Consiglio dell’Associazione svizzera di football: «Il fatto che il Consiglio dell’Asf debba approvare questa riforma lo vedo così: la lega si occupa del calcio professionistico e dei club che lo praticano. E se questi la pensano in un modo e lo ritengono il migliore per il futuro del calcio professionistico, non vedo perché l’Associazione svizzera di calcio si debba mettere di traverso».
Questa volta invece l’idea è un po’ diversa: al posto degli attuali quattro gironi di andata e ritorno, si passerà a due gironi di andata e ritorno (22 partite), a cui seguirà una seconda fase, in cui le prime sei classificate giocheranno altre dieci partite fra di loro e lo stesso faranno le ultime sei. Come terza e conclusiva fase, si disputeranno dei playoff: le prime due classificate si affronteranno per il titolo, mentre le squadre fra il terzo posto e il quarto del girone inferiore (dunque la decima complessiva) si disputeranno i posti nelle coppe europee.
Nulla cambierà infine per le ultime due classificate: la penultima affronterà nello spareggio la seconda classificata di Challenge League, mentre l’ultima sarà direttamente relegata. «Il primo grande vantaggio è quello di diminuire i rischi per i club di Super League, in quanto, soprattutto con la reintroduzione dello spareggio, ci sono tante squadre che fino all’ultimo momento non possono pianificare la stagione seguente poiché si trovano a rischio retrocessione. Il secondo è quello di avere un campionato più attrattivo, con questa riforma coraggiosa pensiamo di andare nella direzione voluta dalle nuove generazioni, ovvero la presenza di tante partite decisive, in cui ci si gioca tutto in poche giornate. Con la prospettiva, complice l’arrivo della bella stagione, di riempire gli stadi e avere molto entusiasmo».
L’aumento delle compagini avverrà tramite una stagione interlocutoria, la prossima, al termine della quale verranno direttamente promosse le prime due squadre di Challenge League, mentre l’ultima di Super League affronterà la terza di Challenge nello spareggio. La proposta entrerà poi in vigore e a partire dalla stagione 2023-24, prima però ci sono ancora numerose questioni da affrontare: «Mancano ancora tanti dettagli, la grossa differenza rispetto ai playoff dell’hockey è che chi termina fra le prime due ha già la certezza di giocarsi il titolo, per quanto riguarda le teste di serie e altri dettagli è tutto da definire. C’è poi la questione di come gestire un’eventuale presenza del Vaduz che non potrebbe comunque qualificarsi alle Coppe europee». Dal canto suo la Challenge al momento manterrà la formula attuale a 10 squadre, tuttavia verranno intavolate delle discussioni anche sul futuro della lega cadetta, che però non avranno un effetto prima della stagione 2024-25.