Domani alle 18.30 i rossocrociati di Murat Yakin iniziano l’avvicinamento ai Mondiali sull’erba di Wembley, dove la Svizzera non è mai riuscita a vincere
L’ultima volta a Wembley risale all’8 settembre 2015, in occasione delle qualificazioni per Euro 16. E l’Inghilterra si era imposta con reti di Harry Kane e Wayne Rooney. Si può scorrere a ritroso l’elenco delle sfide tra le Nazionali rossocrociata e dei Tre leoni, ma non si incapperà mai in una vittoria ospite all’Empire Stadium, dove la Svizzera ha disputato nove partite, perdendone 5 e pareggiandone 4. Sabato, Murat Yakin ha la possibilità di diventare il primo selezionatore elvetico a conquistare Wembley. Certo, si tratta di una sfida amichevole, ma rappresenta pur sempre una serata di gala per una Svizzera che ha avuto la brillante idea di volare in Qatar senza passare dallo scalo degli spareggi... «Mi appresto a vivere uno dei momenti più importanti della mia carriera – commenta il selezionatore basilese –. Avremo la fortuna di giocare in uno stadio mitico che finalmente potrò conoscere, a casse chiuse e contro un grande avversario. Quando penso a quanto è successo giovedì sera all’Italia, mi dico che abbiamo tutti i motivi per essere felici».
Un sentimento che nulla toglie, però, all’importanza dell’appuntamento, il primo di una stagione breve destinata ad avere il suo apice tra novembre e dicembre ai Mondiali in Qatar. Semifinalista a Russia 2018 e finalista a Euro 2020, sotto la guida di Gareth Southgate l’Inghilterra continua la sua progressione, facilitata da una Premier League che sforna giovani talenti a getto continuo. La Svizzera di Vladimir Petkovic se n’era già accorta nel giugno 2019, in occasione della finale per il terzo posto della prima edizione di Nations League: senza il brio di Yann Sommer, la Svizzera non sarebbe riuscita a mantenere lo 0-0 iniziale fino ai rigori, poi persi su un errore di Josip Drmic.
Ma sabato sera Yann Sommer, positivo al Covid-19, non potrà difendere la porta rossocrociata. Non senza prendere in contropiede gli osservatori, Yakin ha deciso di affidare la numero 1 a Jonas Omlin, assicurando però il posto da titolare a Gregor Kobel nella partita di martedì al Letzigrund contro il Kosovo. «In autunno ritenevo Kobel il nostro numero 2, oggi però la partita è ancora aperta. Ai miei occhi Omlin si è guadagnato il diritto di disputare la sfida di Wembley». L’estremo difensore del Montpellier è reduce dalla brillante prestazione di domenica a Bordeaux, dove ha realizzato un "clean sheet" nonostante la sua squadra sia stata costretta a giocare tutto il secondo tempo a nove contro undici.
Yakin dovrà fare a meno pure di Fabian Schär. Il sangallese, che sta attraversando il suo miglior momento con la maglia del Newcastle, si è infortunato e ha già lasciato il ritiro di Marbella. L’altro centrale Nico Elvedi, dal canto suo, è reduce dal Covid e potrebbe non essersi rimesso a sufficienza per scendere in campo in Inghilterra. Se Yakin dovesse decidere di risparmiarlo, il suo posto verrebbe preso da Fabian Frei, sempre più inserito nel gruppo rossocrociato dopo esservi rientrato lo scorso settembre. «Contro un avversario simile non ci si può concedere esperimenti. Manderò in campo l’undici migliore a mia disposizione».
Assente nelle prime uscite dell’era Yakin, farà ritorno in squadra Granit Xhaka, persosi il post-Europeo a causa del Covid e di un infortunio. Tornerà con la maglia rossocrociata su quell’erba di Wembley che lo aveva visto esordire il 4 giugno 2011, nel 2-2 firmato dalla doppietta di Tranquillo Barnetta, ultimo risultato positivo della "Nati" contro gli inglesi... «So bene quella che può essere la mia influenza in questa squadra e il mister lo sa altrettanto bene. Sabato lo vedrete con i vostri occhi», ha sentenziato il centrocampista dell’Arsenal.
Inghilterra: Pickford; Stones, Maguire, Mings; Walker-Peters, Rice, Henderson, Shaw; Sterling, Kane, Foden.
Svizzera: Omlin; Widmer, Elvedi, Akanji, Rodriguez; Xhaka, Freuler; Vargas, Shaqiri, Zuber; Embolo.