CALCIO

Philippe Regazzoni, una tipologia di presidente tutta nuova

Il numero uno dell’Fc Lugano completa il Cda con Martin Blaser e Georg Heitz: ‘Mi occuperò dell’aspetto finanziario, non di quello tecnico-tattico’

28 febbraio 2022
|

Chi, nell’ultimo decennio, si era abituato alla figura di un presidente decisionista, interventista, sempre presente, allo stadio come nella vita del club, incarnata alla perfezione da Angelo Renzetti, dovrà adattarsi a un cambiamento di realtà. Sì, perché Philippe Regazzoni, il nuovo presidente dell’Fc Lugano, porterà nel club bianconero una visione diversa di quelli che sono i compiti del numero uno. La gestione diretta della squadra rimarrà nelle mani degli altri due membri del Cda, il Ceo Martin Blaser e Georg Heitz, affiancati dal responsabile dell’area tecnica Carlos da Silva... «Nutro grande rispetto per quanto fatto da Angelo Renzetti negli anni della sua presidenza – afferma Regazzoni, 52enne originario di Balerna ma residente nella regione di Zurigo, sceso in Ticino sabato per un incontro con la stampa –. Ma quella che si è voluta dare al Lugano è un tipo di organizzazione diversa. Che, tra l’altro, si avvicina molto di più a quella che è la mia personalità. Non avrei mai accettato il ruolo di presidente-patron, di quello che si fa carico in prima persona di tutta la gestione della società. È un ruolo che non mi si addice. In società possiamo far affidamento su una buona base di professionalismo, ma non possiamo riprodurre un tipo di gestione che non ci appartiene, che non è il nostro. La forma di gestione che vogliamo dare all’Fc Lugano è un po’ diversa da quella alla quale si è generalmente abituati, ma ciò non significa che il futuro non possa riservare belle soddisfazioni».

Impegnato professionalmente nel ramo delle riassicurazioni, Philippe Regazzoni si occuperà in primo luogo dell’aspetto finanziario... «Possiedo esperienza nella gestione di società anonime e mi fa molto piacere metterla a disposizione dell’Fc Lugano».

Un presidente-contabile, più che un presidente-allenatore come in passato il Lugano era stato abituato ad avere. In questo senso, Philippe Regazzoni non ha alcuna intenzione di interferire con quella che è la conduzione tecnico-tattica della prima squadra. Anche perché è il primo ad ammettere di non possedere le necessarie conoscenze per potersi permettere di esprimere giudizi sull’operato di allenatore e giocatori... «È vero, sono allenatore assistente della seconda squadra dell’Fc Küssnacht, ma non è certo per questo mio ruolo che Martin Blaser e Georg Heitz mi hanno chiesto di partecipare all’avventura dell’Fc Lugano. Anche perché il calcio non è stata la mia prima passione sportiva. Mia figlia gioca e anche a buon livello, mentre io mi diverto tutti i mercoledì con gli amici, ma in gioventù mi sono dedicato soprattutto al rugby. E devo dire che già allora le trasferte in Ticino erano particolarmente piacevoli, grazie soprattutto all’ottimo "terzo tempo" che ci veniva offerto. Alla luce dei miei trascorsi sportivi, dunque, non ho intenzione alcuna di mettere voce nella gestione tecnica della società. Mi limiterò ad agire nell’ambito di quelle che sono le mie competenze professionali».

La scelta di Philippe Regazzoni rappresenta dunque una sorta di spartiacque con il passato, quasi che si fosse voluto marcare in modo sostanziale la differenza con la gestione di Angelo Renzetti. «Non ci interessa guardare al passato – conferma il Ceo Martin Blaser –, le nostre scelte non rappresentano la volontà di tagliare i ponti. Esistono due possibili modelli di gestione. Nel primo c’è il presidente-padrone che fa, disfa, decide e mette i soldi in prima persona: non è né meglio, né peggio di altri tipi di management, ma non è il nostro. Il secondo si confà maggiormente alle nostre esigenze e prevede un Consiglio di amministrazione ristretto, costituito da poche persone in grado di prendere decisioni in modo veloce e snello. "Veloce" non sempre è sinonimo di "migliore", ma al momento siamo in tre e a noi va bene così. Non è che si voglia essere diversi per forza, ma abbiamo le nostre idee e le vogliamo portare avanti. Inoltre, possiamo avvalerci della competenza a livello operativo e strategico del nostro direttore Michele Campana».

A Cornaredo, insomma, bazzicheranno soprattutto Blaser e Da Silva, mentre le visite di Regazzoni saranno più sporadiche... «Il Ticino lo frequento fin da bambino, anche perché parte della mia famiglia risiede ancora qui. Adesso avrò una scusa per qualche visita supplementare. D’altro canto, però, il mio ruolo all’interno della società non mi obbliga a vedere tutte le partite: non serve per poter leggere i bilanci. Penso che sarò presente, diciamo, una volta al mese».