Il Ceo della società bianconera, il cui futuro è garantito grazie al nuovo stadio del Pse, si dice soddisfatto e assicura: ‘Se potremo ci rinforzeremo’
Il ‘sì’ del popolo luganese che dà il via libera alla realizzazione del Pse e in particolare dello stadio di calcio, fondamentale per l’Fc Lugano per continuare a giocare nella massima serie del calcio elvetico, fa evidentemente felice l’amministratore delegato del club bianconero, Martin Blaser.
«Sì, possiamo tirare un bel sospiro di sollievo – afferma l’ex direttore della divisione marketing, vendite e business development dell’Fc Basilea, Ceo del club sottocenerino dallo scorso agosto, quando Angelo Renzetti ha ceduto la società al gruppo guidato dal miliardario americano Joe Mansueto –. Posto che come avevamo già dichiarato l’impegno e il coinvolgimento nell’Fc Lugano della nuova proprietà non sarebbe cambiato, un voto negativo avrebbe comunque cambiato le carte in tavola e già domani mattina alle 8 avremmo organizzato una riunione di emergenza per capire come muoverci, perché lo ribadisco, non avevamo nessun piano B. Fortunatamente invece la popolazione di Lugano si è espressa favorevolmente e questo è importante non solo per la nostra società, ma per tutte quelle coinvolte. Anche chi non è esperto in ambito sportivo, può capire facilmente l’importanza di un’infrastruttura adeguata per una società, senza la quale non potrebbe mai esserci un grande futuro».
Alla fine la popolazione luganese si è espressa in maniera piuttosto chiara a favore del polo sportivo (57 per cento di sì), ma la tensione a Cornaredo si è fatta sentire fino all’ultimo... «Sicuramente per la società e per le persone che ne fanno parte da più tempo, è stato un percorso carico di emozioni, vissuto anche con un po’ di timore. Per quel che mi riguarda non avendo vissuto la questione dal principio, sono sempre riuscito a osservarla con un certo distacco, ma non nascondo che nelle ultime 72 ore un po’ di tensione l’ho sentita anche io. In particolare al momento a livello sportivo la nostra prima squadra sta facendo molto bene e in generale in tutta la società si è creata davvero una bella atmosfera, molto positiva e che ci permette di lavorare bene sia fuori sia in campo, per cui il mio timore era proprio che un ‘no’ al polo sportivo avrebbe rovinato questo spirito positivo e frenato il nostro slancio».
Uno slancio che invece può trarre ulteriore forza dall’esito positivo del voto, che seppur indirettamente è anche un segnale di approvazione per la nuova proprietà... «È vero, anche se chi mi conosce sa che sono uno che difficilmente si fa prendere dall’euforia, come rimango piuttosto tranquillo nelle sconfitte, lo stesso vale per le vittorie. Per cui l’importante ora è proseguire con il buon lavoro che stiamo facendo cercando almeno di mantenere il livello raggiunto. Per quel che concerne il nuovo stadio, il lavoro di certo non manca, anche dal punto di vista commerciale. Sul piano sportivo abbiamo sempre detto che i nostri obiettivi sono piuttosto a medio-lungo termine (in poche parole, come specificato in occasione dell’insediamento del nuovo corso ad agosto, vincere prima la Coppa Svizzera e nel giro di qualche anno anche il titolo nazionale, ndr), per cui a livello di pianificazione non cambia niente. Di certo però se già nel mercato invernale ci sarà l’occasione di rinforzare la squadra, lo faremo. E con uno spirito ben diverso di come lo avremmo fatto se questo weekend fosse arrivato un ‘no’».