CALCIO

L’Italia e l’incubo di un nuovo disastro

Azzurri costretti ai playoff per sperare di andare ai Mondiali in Qatar. Aleggia il fantasma della Svezia, ma attenzione pure a Ronaldo o Lewandowski

16 novembre 2021
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Dopo aver mancato la qualificazione diretta, in un girone considerato dagli “esperti” privi di grossi rischi, l’Italia potrebbe rimane esclusa per la seconda volta consecutiva da una fase finale della Coppa del mondo. Subito dopo il pareggio in Irlanda del Nord, il c.t. Roberto Mancini ha invitato tutti alla calma, ma nel mondo calcistico azzurro sono già iniziati processi e accuse varie, a quattro mesi dai playoff che potrebbero ancora mandare in Qatar i campioni d’Europa.

Dopo alcuni mesi di euforia per e post Europeo, l’Italia è caduta dalle stelle alle stalle e teme una nuova figuraccia. Lunedì sera, una volta compreso che la qualificazione diretta non sarebbe arrivata, gli azzurri hanno lasciato il Windsor Park di Belfast a capo chino, con negli occhi lo sguardo di chi si vedeva già fuori dal Mondiale.

Non a caso, la Gazzetta dello Sport ha titolato “Che incubo", aggiungendo poi (e tra parentesi) "Ma non è ancora finita”. Come nel 2017, l’Italia ai Mondiali ci potrà andare soltanto passando dalla porta di servizio. E per come era andata a finire quattro anni fa, il timore di un altro fallimento è grande.

Italia attesa da avversari difficili

In un misto di sfida e ottimismo, Roberto Mancini ha cercato di spazzare via i cattivi pensieri di quanto successo con la Svezia. Un’altra Coppa del mondo senza i quattro volte campioni? Non è possibile, ha lasciato intendere il c.t. «Andremo in Qatar e forse vinceremo anche il titolo», ha affermato con spavalderia subito dopo aver chiuso il girone due punti dietro la Svizzera.

La Squadra Azzurra ora deve raccogliere i cocci di una campagna nella quale già si vedeva trionfare e cercare di incollarli nella giusta posizione in vista degli spareggi di marzo. Ad attenderla, avversari non di primissima fascia, ma senza dubbio temibili, come il Portogallo di Cristiano Ronaldo, la Polonia di Robert Lewandowski o la Svezia, vero incubo di ogni tifoso italiano. Anche perché Forsberg e compgni, contro la Spagna hanno dimostrato di possedere una difesa altrettanto impermeabile di quella nordirlandese, ma di essere assai più dotati sul piano offensivo. E l’Italia, si sa, soffre di una generazionale carenza di attaccanti di livello internazionale, dovuta anche all’eccessivo numero di punte straniere militanti in Serie A (e alla ritrosia dei giovani talenti a lasciare la Penisola per andare a crescere in campionati nei quali l’età non rappresenta un fattore discriminante). La prima partita, l’Italia la giocherà in casa e contro un avversario non testa di serie, ma per volare in Qatar come una delle tre ripescate, occorrerà comunque battere una delle altre cinque migliori seconde della fase eliminatoria. Magari in trasferta e con tutta la pressione derivante dal giocarsi tutto in soli 90’.

Autunno da dimenticare

Come è stato possibile giungere a questo punto dopo un’estate esaltante culminata con il titolo europeo conquistato sulle ali di un gioco divertente, a volte addirittura spumeggiante? «Dopo quel trionfo, qualcosa si è inceppato», ha analizzato il difensore veterano Leonardo Bonucci. Delle cinque partite di qualificazione disputate in autunno, l’Italia ne ha vinta solo una contro la Lituania (5-0), a fronte dei pareggi contro Bulgaria (1-1), Svizzera (0-0, 1-1) e ora Irlanda del Nord (0-0). E così, la Coppa del mondo si ritrova “appesa a un filo”, come ha scritto il Corriere dello Sport.

Il fatto che la squadra di Mancini non sia riuscita a vincer i due confronti diretti con la Svizzera a causa dei due rigori sbagliati dal candidato al Pallone d’oro Jorginho, rende il fallimento (momentaneo) particolarmente amaro. «Ora siamo in questo casino perché abbiamo buttato via un gruppo che in realtà avevamo già messo al sicuro», ha detto Mancini.

L’appello di Toni per il cambiamento

Pochi osservatori ed esperti hanno condiviso questo punto di vista dopo il flop di lunedì - soprattutto perché se qualcuno poteva permettersi di recriminare sullo 0-0 finale, questi erano i nordirlandesi, i quali hanno chiaramente avuto le migliori occasioni. I britannici, nonostante non avessero più nulla da chiedere alla classifica, hanno messo in campo spirito, idee, sacrificio: tutto ciò che è mancato alla squadra di Mancini.

«Che brutta Italia – è stato il commento dell’ex campione del mondo Luca Toni, come opinionista della Rai –. Qualcosa deve cambiare, non so ancora cosa, ma qualcosa deve cambiare».

«Dobbiamo riscoprire la gioia di andare in campo insieme come una squadra – ha chiesto Bonucci –. Se saremo mentalmente leggeri, allora avremo le nostre possibilità».

Prima di lasciare Belfast, il difensore Emerson ha inviato un altro messaggio ai tifosi: «Abbiate fede, arriveremo alla Coppa del Mondo».

Dichiarazioni fin troppo simili a quelle che quattro anni fa Giampiero Ventura aveva espresso prima dello spareggio con la Svezia...