Sei reti e tre punti separano i rossocrociati dall’Italia nella lotta per il primo posto del gruppo C: imporsi non è abbastanza
Da sabato Murat Yakin è l’allenatore della Svizzera con il bilancio migliore degli ultimi 40 anni, limitatamente all’inizio della sua gestione: due vittorie e due pareggi nella prime quattro partite (nessuna sconfitta) sono un ruolino che l’ultima volta riuscì a Paul Wolfisberg nel 1981. È solo un dato statistico un po’ fine a se stesso, ma è lo specchio del buon momento della Nazionale che domani affronta la Lituania a Vilnius.
I rossocrociati hanno dimostrato di saper vincere le partite che non si possono permettere di non vincere. L’inseguimento all’Italia è lanciato, imporsi contro la Lituania significherebbe agganciare gli Azzurri e conferire alla sfida di Roma del prossimo 12 novembre i crismi dello spareggio per il primo posto del gruppo C, sinonimo di qualificazione diretta ai Mondiali.
Per quanto in linea con le aspettative, il cammino degli elvetici ha un punto debole: i gol realizzati sono pochi, le vittorie “pesano” dunque un po’ meno. Basti pensare al 3-1 contro la Bulgaria, sotto 3-0 dopo un quarto d’ora; al misero 1-0 contro la Lituania, nonostante un gol realizzato già al 2’ che avrebbe dovuto spianare la strada a una goleada; all’1-0 anche contro un’Irlanda del Nord modesta e ridotta in dieci uomini dal 37’, dominata a Ginevra ma non più debitamente castigata. In tre partite che avrebbero potuto rendere molto, in termini di differenza reti, la Svizzera vanta un coefficiente reti di 6 a 1 penalizzante, visto che l’ipotesi che la differenza reti diventi un fattore non è da escludere (nelle competizioni Fifa è il primo criterio in caso di parità di punti). «Sarebbe un peccato compromettere il primato di girone per un gol segnato in meno», analizzò Breel Embolo in marzo dopo il citato “spreco” contro la Bulgaria.
C’è un precedente tutto sommato recente che deve mettere in guardia ma anche spronare la Nazionale: nel 2017 la Svizzera vinse nove delle dieci partite del girone, ma chiuse al secondo posto alle spalle del Portogallo, forte di una migliore differenza reti. Un piazzamento che costrinse i rossocrociati ad andare a staccare il biglietto per il Mondiale di Russia vincendo il doppio spareggio contro l’Irlanda del Nord. Un’eventualità che si può cercare di scongiurare realizzando molte reti a Vilnius, dove non è solo la vittoria a essere d’obbligo, bensì anche tanti gol segnati.
Sei reti e tre punti separano la Svizzera dall’Italia. La trasferta in Lituania e la partita del 15 novembre a Lucerna contro la Bulgaria offrono alla squadra di Murat Yakin la possibilità di sistemare la differenza reti, posto che lo spareggio per il primo posto è in calendario il 12 novembre, a Roma. Gli Azzurri, però, chiuderanno la loro campagna a Belfast, dove non è semplice né vincere né realizzare tante reti. Ecco perché vincere con tanti gol a Vilnius potrebbe cambiare un po’ i parametri del duello a distanza tra i rossocrociati e i campioni d’Europa. «Sul piano tattico avremo il medesimo approccio alla gara di sabato, giocheremo all’attacco, mi auguro che saremo in grado di imporre lo stesso ritmo, lo stesso dinamismo», confida il ct rossocrociato.
La squalifica di Zakaria e gli infortuni di Mbabu e Akanji impongono al tecnico almeno tre cambiamenti nell’undici titolare: Daniel Aebischer, Fabian Schär e Silvan Widmer dovrebbero scendere in campo (forse anche Fassnacht, al posto di Steffen). Giocherà anche Elvedi, nonostante la diffida (sarà squalificato contro l’Italia in caso di ammonimento). «Nico ne è cosciente, ha l’esperienza che serve per non farsi provocare. Sappiamo tutti dell’importanza del match contro l’Italia, ma l’unico obiettivo che abbiamo è schierare la miglior squadra possibile».
Tra le principali insidie dell’incontro di Vilnius, il manto sintetico e l’euforia di una squadra sì molto modesta, che però sabato ha sconfitto 3-1 la Bulgaria grazie a due reti del suo elemento più rappresentativo, Fedor Cernych, a segno nel successo per 2-1 della Svizzera sempre a Vilnius, sei anni or sono. Furono Josip Drmic e Xherdan Shaqiri a firmare rimonta e sorpasso ai danni di una squadra che però oggi è precipitata nel ranking Fifa tanto da occupare un tristissimo 137esimo.