Domani a Porto la finale tra la squadra di Guardiola e i çBlues’ di Thomas Tuchel, giustizieri del Real Madrid e titolati nel 2012
Manchester City, stavolta o mai più. Pep Guardiola cerca la definitiva consacrazione che passa attraverso la Champions League, competizione che con i Citizens gli ha riservato non poche delusioni, in passato. Nella finale di Porto il City è la squadra favorita, ma il Chelsea di Thomas Tuchel non ha nessuna voglia di fungere da vittima sacrificale sull’altare delle altrui motivazioni di trionfo, peraltro legittime. Il clima da derby rende il duello ancor più palpitante e indecifrabile.
Dopo mesi di stadi deserti, il Dragao domani sarà preso d’assalto da 16’500 tifosi, 10’000 dei quanti sbarcati dal Regno Unito. Il City ambisce a diventare la 23esima squadra a mettere le mani sulla Champions e il secondo club inglese (dopo i rivali del Manchester United nel 1999) a centrare la tripletta campionato, Coppa (della Lega) e Champions, ma deve fare i conti con un passato che l’ha vista eliminata negli ottavi dal Monaco (2017), nei quarti dal Tottenham (2019) e dal Lione (2020), prima di finalmente conquistare la finale, a coronamento di un percorso incredibile, da Natale, che l’ha condotta al trionfo in Premier League e in Coppa della Lega. «Sono cambiate molte cose da quelle sconfitte dolorose in Europa - ricorda Ilkay Gündogan -. Siamo più solidi, concediamo meno occasioni». L’ingaggio del difensore centrale portoghese Ruben Dias ha conferito stabilità a una squadra apparsa più matura, forte di fuoriclasse assoluti quali Kevin de Bruyne e il 20enne Phil Foden, la cui esplosione ha relegato a seconda scelta un bomber del calibro dell’argentino Sergio Agüero.
Quanto al Chelsea, la Champions l’ha già vinta nel 2012, con la generazione dei vari Didier Drogba e Frank Lampard. Come nove anni fa, i “Blues” non sono i favoriti, ma «in una partita secca può succedere di tutto», anticipa l’ex Inter e Real Madrid Mateo Kovacic. Quanto il Chelsea sia una finalista degna, lo ricorda l’esito della semifinale, superata a spese del Real Madrid (1-1, 2-0). In calo, a livello di risultati (tre sconfitte nelle ultime quattro partite, tra le quali la finale della Fa Cup contro il Leicester), la squadra di Thomas Tuchel affronta il City forte di due recenti successi negli scontri diretti del 17 aprile (1-0 in Coppa) e dell’8 maggio (2-1 in campionato). «Congratulazioni a loro, ma questa è un’altra competizione», ha commentato Guardiola. «Il City è un punto di riferimento. Probabilmente è la squadra più forte al mondo, in questo momento, ma questo ci permette di arrivare alla partita con fiducia», gli ha risposto Tuchel.