Calcio

Il dissidente Perez: ‘Troviamo un accordo o moriremo tutti’

Il presidente del Real Madrid e della neonata Superlega che sta scuotendo il mondo del calcio ha spiegato la sua visione e risposto alle critiche

20 aprile 2021
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Continua il botta e risposta tra fazioni opposte nel terremoto Superlega che sta scuotendo il mondo del calcio. Nella sua doppia veste di presidente del Real Madrid e numero uno della neo nata competizione, Florentino Perez si è preso la scena per due ore su El Chiringuito tv per mettere in piedi la sua difesa dopo l'ondata mondiale di critiche che si è abbattuta sull’idea “secessionista” partorita da 12 tra i più prestigiosi club calcistici europei.

«Non lo faccio per salvare il Real, ma per salvare il calcio – ha puntualizzato Perez -. Questo sport è in un momento critico, dobbiamo cambiare qualcosa per renderlo più attrattivo. I club più importanti complessivamente hanno perso 5 miliardi, solo il Real ha perso 400 milioni. Hanno detto che la nostra è una Lega chiusa ma non è così: 15 squadre generano valore per le tv, altre 5 arrivano per il merito. Con la Champions attuale l'Uefa incassa 130 milioni, noi ne incasseremo 400. E poi se noi abbiamo più soldi possiamo comprare i giocatori degli altri, così i club che vendono potranno fare cassa».

Poi l’attacco al presidente dell’Uefa in difesa al collega della Juventus Andrea Agnelli: «Ceferin ha usato termini inaccettabili per rivolgersi al presidente di un club storico come la Juve, un presidente Uefa non può comportarsi così». Quanto alle minacce di immediata esclusione dalla Champions dei club che partecipano alla nuova Superlega, Perez è sicuro: «I calciatori stiano tranquilli, il divieto di giocare con le Nazionali non ci sarà. Né il Real, né il City verranno esclusi dalla Champions o dal campionato, non ci sono le basi legali per farlo». Infine il dirigente iberico ha assicurato che «vogliamo partire il prima possibile, ma non ci sarà nessuno strappo. Se si può, si parte, altrimenti aspettiamo un anno. E magari non troveremo un accordo e non si farà. Ma io spero di si, perché altrimenti moriremo tutti».

Ceferin: ‘Il sogno deve restare vivo per tutti’. Infantino ai club: ‘O dentro o fuori’

Dal canto suo Ceferin parlando al congresso Uefa in corso a Montreux ha fatto notare come «i club che pensano di essere grandi e intoccabili oggi dovrebbero ricordare da dove vengono. Abbiamo bisogno di squadre come l'Atalanta, la Dinamo Zagabria. Se il calcio europeo è al massimo livello mondiale sia per quanto riguarda i club che le nazionali, lo deve in gran parte alla sua diversità. Bisogna che il sogno resti vivo per tutti».

Sempre a Montreux è intervenuto anche il presidente della Fifa Gianni Infantino, che dopo aver ribadito come la sua organizzazione non può che «fortemente condannare la creazione di una Superlega, che è un qualcosa di chiuso, una fuga dalle attuali istituzioni calcistiche», ha messo in guardia i club dissidenti affermando: «O state dentro, o state fuori. Non potete essere dentro a metà e fuori per l'altra metà».