La selezione di Lustrinelli ha chiuso il capitolo Euro. Chi spera di raggiungere la Nazionale di Petkovic dovrà costruirsi una solida carriera internazionale
E alla fine, cosa rimane? Per poco più di due anni, e in particolare negli ultimi dieci giorni, la Nazionale svizzera U21 è stata protagonista di una bella favola, conclusa però mercoledì sera con l'eliminazione dall'Euro. Ora, i protagonisti di questa avventura dovranno proseguire il loro cammino in una carriera sportiva ancora tutta da costruire e consolidare.
In questi ventiquattro mesi la favola è stata quella di un gruppo dallo spiccato spirito di squadra, composto da giocatori di talento che sembravano voler esistere solo attraverso l'espressione collettiva. La vittoria sull'Inghilterra all'inizio dell'Euro ha destato l’interesse dell’opinione pubblica e reso popolare una selezione della quale si tende a ricordarsi soltanto quando i risultati vanno oltre le aspettative. Le sconfitte contro la Croazia e poi il Portogallo hanno rivelato i limiti di giocatori non abituati a concatenare tre partite decisive nel breve spazio di pochi giorni.
Un’esperienza, comunque, che dovrebbe tornare utile negli anni a venire. Per la squadra, per i giovani (nove giocatori presenti in Slovenia sono eleggibili per la prossima campagna), ma soprattutto per coloro i quali dovrebbero essere il futuro del calcio svizzero. «L'esperienza qui è stata importantissima perché è qualcosa che i giocatori non possono sperimentare nei loro club – ha osservato giustamente Mauro Lustrinelli dopo l'eliminazione –. È un bagaglio che potrebbe tornare utile nel prosieguo della loro carriera».
Nel 2002, la Svizzera di Bernard Challandes (Frei, Magnin, Cabanas, Grichting) aveva raggiunto le semifinali dell'Euro. Nel 2011, la squadra di Pierluigi Tami (Shaqiri, Xhaka, Sommer, Mehmedi) è stata fermata dalla Spagna soltanto all’atto conclusivo. La selezione di Lustrinelli non avrà fatto altrettanto bene, ma è innegabile che questa generazione sarà quella che porterà sulle spalle il destino della Nazionale A nel prossimo decennio.
Ma la storia ha anche dimostrato che una U21 non potrà mai fare in blocco il passo successivo che porta alla selezione maggiore. Per un Alexander Frei, ci sono anche Elvir Melunovic e Roman Friedli. E per accompagnare Xherdan Shaqiri, c'erano Xavier Hochstrasser, Innocent Emeghara e Jonathan Rossini. Tutti buoni giocatori, che hanno fatto la loro carriera in Super League oppure all’estero, guadagnandosi pure alcune selezioni in Nazionale, ma non hanno mai avuto le spalle larghe a sufficienza per essere costanti nel tempo.
C'è un ampio divario tra gli U21 e la Nazionale A e spesso rappresenta lo step più difficile da superare. Cosa succederà tra dieci anni al gruppo di amici che Mauro Lustrinelli ha portato alla soglia dei quarti di finale dell'Europeo? Su chi potrà contare Vladimir Petkovic, o più probabilmente il suo successore alla guida della selezione maggiore?
Sulla passerella dell’Euro non tutti i giocatori hanno espresso il medesimo valore. Ma la capacità di ognuno di soddisfare le richieste di un torneo di altissimo livello, permette di stilare. Jordan Lotomba, uno dei pochi (insieme a Sohm) in questa squadra ad aver già giocato per i “grandi”, e titolare in un campionato straniero con la maglia del Nizza, è senza dubbio un serio candidato per un posto nella selezione di Valdimir Petkovic per l’Europeo del mese di giugno. Ed è probabilmente è l'unico. Per il momento.
Andi Zeqiri, che ha dissipato molta (troppa?) energia nel torneo in Slovenia, senza per altro segnare nemmeno un gol, è ancora in fase di apprendistato al Brighton. Avrà bisogno di ottenere più tempo di gioco nei prossimi mesi per diventare un candidato credibile per un posto all’Euro. In lui sono riposte molte speranze, soprattutto come futuro punto di riferimento di un attacco rossocrociato alla ricerca di una nuova generazione capace di insidiare il posto ai vari Seferovic e Gavranovic. Alexandre Jankewitz, solo 19 anni, è una delle piacevoli sorprese della rassegna U21 continentale. La prestazione del giocatore del Southampton contro l'Inghilterra è stata universalmente lodata e di sicuro non è passata inosservata agli occhi dello staff tecnico dei Saints. Quanto visto in Slovenia, dovrebbe essere il preludio a una carriera ai massimi livelli. Ma che sia in Premier League o altrove, anche Jankewitz avrà bisogno di un congruo minutaggio di gioco se vorrà avere successo a lungo termine.
Pure Kevin Rüegg e Simon Sohm compaiono di tanto in tanto sul radar di Petkovic. Tuttavia, la scoperta del campionato italiano – il primo con l'Hellas Verona e del secondo con il Parma – non è stata facile. Dan Ndoye (Nizza) e Bastien Toma (Genk), ai quali la fiducia è stata concessa soltanto a sprazzi, fanno pure parte della cosiddetta rosa allargata. Ma le difficoltà, deve rappresentare un monito: brillare in Super League non è sufficiente per costruirsi una carriera ai massimi livelli del calcio mondiale. Ci vuole tempo, come minimo. Cedric Zesiger, Jan Bamert, Jasper van der Werff, Toni Domgjoni, Kastriot Imeri e Jeremy Guillemenot, tra gli altri, dovranno essere pazienti e compiere ulteriori progressi per poter sperare in un futuro internazionale.
Leonidas Stergiou, Felix Mambimbi e Fabian Rieder sono tutti poco più che ventenni, ma i loro profili stanno già facendo il giro dei club europei. Tutti e tre hanno l’opportunità di iniziare un nuovo ciclo con la U21 che andrà alla caccia della fase finale dell’Euro 2023 in Romania e Georgia (avversari saranno Olanda, Bulgaria, Galles, Moldavia e Gibilterra, inizio delle qualificazioni a settembre), tuttavia il livello di gioco da loro espresso negli ultimi mesi potrebbe contribuire ad accelerare la loro partenza verso l’estero (in particolare per Stergiou) e magari il salto direttamente nella Nazionale di Petkovic.
Infine, rimane in sospeso la questione relativa ai portieri. A livello di Nazionale maggiore, la posizione è saldamente occupata dal terzetto Sommer-Omlin-Mvogo. Gregor Kobel, convincente con lo Stoccarda a soli 23 anni, ha tutte le carte in regola per entrare in squadra a brevissimo termine. Per Anthony Racioppi, titolare a Digione, lanterna rossa della Ligue 1, le porte rischiano di aprirsi solo e soltanto in caso di grandi prestazioni con il club. Anche perché il ruolo di portiere, quello che fino a non molti anni fa veniva considerato l'anello debole della catena rossocrociata, di recente ha sfornato elementi di grande qualità. Per la Svizzera, l’Euro U21 passa agli archivi, per molti ragazzi la storia d’amore con la maglia rossocrociata si è conclusa mercoledì sera a Lubiana. Il calcio internazionale è selettivo.