Difficoltà di rientrare in Cina a causa della pandemia e paura di importare contagi, il campionato di calcio cinese ancora al palo
Squadre ancora spaventate dal coronavirus, giocatori sparsi per il mondo che non possono tornare. Sembra più difficile del previsto riprendere il campionato di calcio anche laddove l'emergenza coronavirus sembra essere passata., ovvero in cina.
Il paese in cui è apparso Covid-19 a dicembre è stato uno dei primi a sospendere il campionato a gennaio ed è uno dei primi a considerare di riavviarlo, ora che il l'epidemia sembra contenuta. Ma la ripresa deve affrontare molti problemi, che non promettono nulla di buono per i maggiori campionati europei, anch'essi fermati, e che si chiedono come concludere la stagione.
Le difficoltà cinesi sono evidenti dal continuo rimandare la ripresa del campionato: prima si parlava di settimana scorsa, poi del 18 aprile e poi del 2 maggio. Tutto questo prima che un giocatore brasiliano attivo nella seconda divisione cinese venisse trovato positivo al coronavirus. A peggiorare le cose, il belga Marouane Fellaini, attuale giocatore dello Shandong Luneng, è satto il primo giocatore cui è stato diagnosticato il Covid-19 domenica.
Immediato il nuovo rinvio: la ripresa è prevista a fine di maggio o a inizio di giugno, secondo i media specializzati. Stesso destino per il basket, un altro sport molto popolare in Cina, che probabilmente non sarà in grado di riprendere ad aprile come previsto inizialmente. Si tratta di duri colpi per il paese asiatico, che vorrebbe poter tornare alla normalità il più rapidamente possibile.