La Federazione ticinese di calcio ha deciso di bloccare tutte le gare di sua competenza almeno fino a fine marzo, un provvedimento che tocca circa 15'000 tesserati
Il calcio ticinese si ferma fino a fine marzo. Tutto, dalla Seconda alla Quinta Lega, passando per le categorie giovanili e quelle Seniori: in sostanza sono sospese tutte le gare (campionato, coppa, amichevoli e tornei di qualunque genere) di competenza della Federazione Ticinese di calcio. È quanto ha deciso e comunicato la stessa Ftc a causa della crescente problematica legata al coronavirus e a seguito delle direttive emanate dall’Ufficio del Medico cantonale, in particolare quella che vieta (per ora fino al 15 marzo) manifestazioni pubbliche e private con più di 150 partecipanti. Uno stop arrivato relativamente a sorpresa, dopo che solo settimana scorsa le partite erano riprese in seguito al via libera dello stesso medico cantonale. Tra le motivazioni elencate dal "governo" del calcio cantonale c'è infatti "l'impossibilità - si legge nel comunicato della stessa Ftc -, a causa del nostro patrimonio infrastrutture, di garantire il numero di presenze per evento previsto dalle disposizioni sopramenzionate (150 comprese le squadre e i membri dello staff) e dunque la tracciabilità delle persone presenti". A questo si aggiungono il "notevole aumento dei casi conclamati sul nostro territorio e la volontà di non far sì che le nostre quasi 300 gare settimanali (e i circa 15'000 tesserati) siano veicolo di trasmissione del virus", così come di “non contribuire in nessun modo al sovraccarico dei nostri enti ospedalieri".
Così, gli unici ragazzi ticinesi che, per ora, potranno continuare ufficialmente a giocare a calcio sono quelli del Team Ticino, le cui selezioni partecipano ai campionati gestiti dall’Associazione svizzera di calcio, la cui ultima comunicazione riguardo al tema rimane quella del 28 febbraio in cui si diceva che le competizioni sarebbero riprese normalmente.
«Con il comitato ci siamo riuniti in una sessione straordinaria e abbiamo deciso all’unanimità di prendere questa decisione con effetto immediato - spiega Silvano Beretta, presidente della Sezione Tecnica nonché membro del direttivo della Ftc -. Anche perché nel prossimo weekend ci sarebbe stato l’inizio vero e proprio dei vari campionati, per un totale di circa 300 partite settimanali che avrebbero coinvolto fino a 15’000 tesserati. E già negli scorsi giorni (che hanno visto più che altro disputare diversi recuperi relativi ancora al girone di andata, ndr) non è stato facile per le società raccogliere, come da disposizioni cantonali, i dati di ogni singola persona presente alle partite, in questo senso devo fare un plauso ai club».
Le restrizioni a livello cantonale e federale per il momento sono confermate fino a domenica, mentre la Ftc ha scelto di bloccare tutto già almeno sino alla fine del mese… «Ma se la situazione dovesse cambiare positivamente, ci muoveremmo di conseguenza, non a caso mercoledì 18 marzo è in programma una nuova riunione di comitato. Fino a quel momento sicuramente non torneremo sulla nostra decisione, ma sinceramente la sensazione è che purtroppo questa situazione si protrarrà ben oltre, tanto che durante l’incontro ci sono state diverse discussioni sulla durata dello stop, tra chi chiedeva di prolungarlo fino in aprile e chi invece di decidere di settimana in settimana. La soluzione adottata è un po’ un compromesso, in attesa di vedere come evolverà la situazione».
Il provvedimento tocca anche le amichevoli, che ormai da diversi anni devono essere organizzate passando dalla Federazione, di conseguenza se anche due compagini volessero sfidarsi nonostante il divieto, lo farebbero in maniera “illegale” e rischierebbero delle sanzioni. Quanto invece agli allenamenti, l’Asf sul suo sito spiega che “non sono considerati manifestazioni e si possono dunque svolgere anche senza analisi del rischio da parte dei rispettivi enti cantonali”, una versione confermata da Beretta... «Per gli allenamenti abbiamo lasciato carta bianca alle società e alla loro singola responsabilità, un po’ come in caso di un’influenza normale, ma so che già in diverse si stanno attivando per decidere, soprattutto a livello di allievi, se sospendere o meno gli allenamenti».
Una situazione tanto complicata quanto imprevedibile… «Aspettiamo anche direttive precise dall’Asf, ma in ogni caso nella migliore delle ipotesi i campionati riprenderanno con diversi turni infrasettimanali da disputare, nella peggiore… Diciamo che per il momento non abbiamo ancora preso in considerazione gli scenari più negativi».