Calcio

Team Ticino, altre scintille tra Acb e Lugano

Si è tenuta stasera la terza riunione di comitato dell'Associazione del calcio d'élite, con il presidente Renzetti “deluso dall'atteggiamento dell'Acb'

4 novembre 2019
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Non è mancata qualche scintilla nella terza riunione del nuovo comitato del Team Ticino tenutasi questa sera nella sede della Federazione ticinese di calcio a Giubiasco. Oltretutto ad alimentare un fuoco mai spento in particolare tra Fc Lugano e Ac Bellinzona, la scorsa settimana era arrivato anche il caso Jacobacci, allenatore dei granata “prelevato” dai bianconeri per sostituire l’esonerato Celestini con strascico polemico culminato con Renzetti ad affermare in diretta tv che l’allenatore bernese “non lo pagava il Bellinzona ma la disoccupazione”. Una questione che il rappresentante dell’Acb in seno all’Associazione del calcio d’élite giovanile ticinese Flavio Facchin assicura essere rimasta “fuori dalla riunione, in quanto non c’entra nulla con le questioni del Team – ci ha spiegato –. Come club ci teniamo però precisare che se è vero che la disoccupazione versava un contributo – cosa che tra l’altro non abbiamo mai nascosto e non sono nemmeno sicuro che non capiti più ora –, questo tra salario e benefit quale ad esempio l’appartamento, era ben inferiore alla metà della cifra totale. Per cui non è vero che il Bellinzona non pagava il suo allenatore».
Anche il presidente del Lugano e dello stesso Team Ticino Angelo Renzetti ha confermato che della questione non si è parlato, ma questo non significa che sia filato tutto liscio, anzi... «Sono molto deluso, perché l’Acb continua a porsi in maniera per nulla costruttiva. La precedente gestione ha lasciato un debito di 200’000 franchi che noi saremmo anche disposti a coprire con la nostra quota parte che tra l’altro è più della metà, ma solo se anche il Bellinzona farà lo stesso, cosa che per il momento non sembra nelle loro intenzioni».
Lugano che tra l’altro ha nel frattempo incontrato l’Asf come richiesto da quest’ultima nella lettera inviata ai bianconeri a settembre, nella quale si evidenziavano manchevolezze nelle categorie giovanili FE 13 e FE 14 e una collaborazione non totale all’interno del partenariato. «Quello sì, che è stato costruttivo di incontro e stasera ne abbiamo riportato i contenuti al comitato», ha tagliato corto Renzetti.
Per quel che riguarda gli aspetti tecnici, il direttore Massimo Immersi ha presentato una sua relazione dettagliata, mentre la proposta di creare una commissione formata da 4/5 membri in rappresentanza di ogni socio da affiancare allo stesso Immersi, verrà approfondita più in là.
Prossimo decisivo appuntamento per le sorti dell’associazione e forse del calcio ticinese, il 14 novembre in Pretura a Bellinzona, quando Fcl e Acb si ritroveranno davanti al giudice per due delle tre istanze di conciliazione aperte, ossia quella con cui i granata chiedono l’annullamento dello statuto del Team votato lo scorso luglio e quella contro la revoca della cessione di credito concessa dal vecchio comitato ai granata relativamente ai 600mila franchi del fondo di solidarietà Uefa destinato alla formazione che il Lugano aveva incassato due stagioni fa.