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Anno nuovo, volti (più o meno) nuovi. E nuove speranze

Dal ritorno in Ticino di Warden, stavolta sul fronte Sam, al ‘toto-successore’ di Maring a Lugano. E gli spunti non finiscono qui: lasciamoci stupire

Quando Warden era ancora una ‘Tigre’
(Ti-Press)

L’inizio di un nuovo anno solare da sempre è sinonimo di cambiamenti, visto e considerato che si apre una finestra di mercato, e anche di previsioni.

Cominciamo dal mercato, che è quello che interessa di più i tifosi e allarga le speranze di tutti quanti. Il problema, manco a dirlo, sono i soldi che ci vogliono per dare una scossa alla classifica e proiettarla verso l’alto.

La Spinelli ha già annunciato l’ingaggio di Warden. L’ex bianconero, dopo una breve parentesi nel Nord Italia senza grandi clamori, torna sui parquet svizzeri. La Sam ha bisogno di un giocatore di questo tipo? Warden è svizzero e quindi questo è già un buon motivo per prenderlo. Inoltre è un due metri, e quindi sarà molto utile a dare sostanza ai rimbalzi, sempre che faccia quel salto di qualità, latente in bianconero, e sia più concreto e reattivo sotto le plance. Infatti non è un mistero che non fa della difesa la sua arma migliore, ma salire d’intensità ed efficacia non è precluso a nessuno. È anche un buon tiratore, ma in casa Sam questa caratteristica è molto diffusa. Per Cabibbo un cambio di una certa sostanza che non potrà che far bene a tutti quanti. Per il quarto americano si aspetta, forse la qualifica alle semifinali di Coppa potrebbe dare la spinta ai dirigenti a fare un ulteriore sforzo. Quindi occorre che sabato la Spinelli faccia la sua parte e batta il Losanna per arrivare in semifinale: considerato poi che l’Olympic è fuori dalla competizione, la Coppa diventa un traguardo un po’ più accessibile.

In casa bianconera si guarda al mercato americano per trovare il sostituto di Maring. La partenza del pivot non ha certamente fatto la disperazione né di Montini, né di Petitpierre né dei tifosi, perché trovarne uno più debole di così sarebbe veramente… un’impresa. Il problema è che la società ha i soldi contati e aspetta di incassare quanto è stato promesso dai vari sponsor. Sul mercato non mancano certamente i giocatori, né stranieri né svizzeri: però, per poco che costino, bisogna fare i conti della serva e quindi per ora non si muove nulla. Chiaramente per lo staff tecnico e per i giocatori che vanno in campo, il sacrificio non è di poco conto: anche perché, e lo si è visto in tante partite, il Lugano sa giocare un buon basket e per oltre metà partita se l’è sempre giocata contro tutte le avversarie. Poi, chiaramente, quando le energie calano, le cose si complicano e non si possono chiedere miracoli nemmeno ai giovani, che da quest’anno formano la squadra.

In campo femminile il Riva non ha ancora vinto una sola gara, anche se sabato il successo era a un canestro e mezzo. La crescita delle giovani continua, e lo si è visto anche dalla maggiore intensità difensiva e dai minori sprechi in palle perse. L’inserimento di Smalls procede e se la Nelson salisse di percentuali al tiro – per ora si attesta al 37% da 2 e al 27% da 3 – ne beneficerebbero tutte quante. Poi è evidente che se le avversarie hanno tre straniere di un certo livello, diventa quasi impossibile vincere.

Tornando alle previsioni, e detto che la Coppa maschile sarà un bel quiz senza l’onnivoro Olympic, per il campionato c’è da credere che difficilmente si possa pensare a una squadra capace di battere i burgundi per tre volte. Il Ginevra sembra la formazione più attrezzata, il Losanna ha mostrato molta qualità nel suo roster anche se forse gli manca un centro di spessore perché Marsh, con 14 punti e 5 rimbalzi di media non è un crack. Segue il Neuchâtel, per ora con due soli stranieri, che ha sempre cinque giocatori in doppia cifra: dovesse cambiare strategia in fatto di stranieri, potrebbe dare fastidio a tutte. Poi le altre, in ordine vario, racchiuse in 6 punti e tanti misteri per il domani. Facciamoci sorprendere.