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Più ombre che luci per le ticinesi nel weekend cestistico

A pesare sui passi falsi in Supercoppa della Sam e nel campionato femminile del Riva Basket è soprattutto stato il fattore stranieri

La ‘momò’ Tina Stephens
(Ti-Press)

La Spinelli in Supercoppa e il Riva Basket a Troistorrents sono uscite sconfitte nel weekend. A mio modo di vedere, opinabile come sempre, il fattore stranieri e straniere ha avuto un peso specifico non indifferente.

Il Riva ha perso una gara alla sua portata: non era necessario avere una Constantin, capace di 32 punti: sarebbero bastate due straniere in grado di giocare da… straniere, cosa che non è avvenuta. Il 7 su 21 della Nelson è chiaramente insufficiente, 5/11 da 2 e 2/10 da 3 sono cifre basse. Ancora peggio il 3/10 delle Stephens perché di avversarie della sua stazza in campo non ce n’erano e sotto canestro avrebbe dovuto fare sfracelli, anziché sbagliare dei veri e propri ‘rigori’. Ha preso sì 12 rimbalzi, e ci mancherebbe, ma solo 2 in attacco. Insomma, questo Riva non può prescindere dalle due straniere. Se poi la Stephens deve star fuori per 10 minuti perché non ce la fa più, forse sarebbe meglio metterla su un aereo e prendere qualcuna che sappia correre e prendere rimbalzi per 40 minuti come fanno quasi tutte le straniere in Lna.

Veniamo alla Sam, dove il duo Morgan-Robertson è stato largamente insufficiente, per non dire nullo. Morgan, 2 su 10 al tiro, 4 palle perse, 3 rimbalzi difensivi, 1 assist in 25 minuti sono numeri da svizzero mediocre, figuriamoci per un professionista straniero. Nessuna idea di come condurre la squadra e c’è da pensare, vista anche l’opaca prestazione di Neuchâtel, che la prova contro il Losanna sia per ora un unicum di congiunzioni astrali favorevoli. Dal canto suo Robertson, pivot di 208 centimetri, sovrastava tutti in altezza: eppure per lui 6 punti, 2 soli canestri con il ridicolo numero di 3 tentativi in 32 minuti, e solo 8 rimbalzi sui 36 di squadra, 2 in attacco. Numeri assolutamente insufficienti anche se in parte legati a una pessima circolazione della palla perché i palloni ricevuti sono stati un niente. Ma bisogna anche ricordare come la sua capacità di smarcarsi e di muoversi in area sia estremamente povera tecnicamente. Inoltre la sua difesa è stata molto labile se si pensa che il pivot avversario Offurun, 202 centimetri, ha messo 15 punti con 7/14 al tiro, segno evidente della latitanza della difesa. Chiaramente, con queste cifre, era impensabile che la Spinelli potesse avere la meglio su un Olympic forte in ogni dove e con una determinazione che al Massagno ha fatto difetto nel secondo tempo. Da elogiare Martino come si sia battuto in ogni angolo del campo, mentre da capitan Mladjan, al secolo Marko, ci si aspetta una determinazione che non può essere menomata da due graffi sulla spalla. La Sam ha bisogno che il suo capitano sia un trascinatore e dia esempio di carattere e determinazione per ogni minuto che è in campo. Anche perché non ci si può certamente lamentare dell’arbitraggio quando si fa 4 su 14, si prende 1 rimbalzo e si perdono 3 palloni. Discreti Humphrey e Solcà e sufficiente la determinazione di Koludrovic.

Spinelli a Basilea per un pronto riscatto

E veniamo alla partita infrasettimanale a Basilea contro gli Starwings. Occorre un giro di vite che, vista la pochezza tecnica dell’avversaria, dovrebbe esserci per 40 minuti. I basilesi hanno sinora vinto contro il Lugano, rischiando anche di perdere e poi sono stati sommersi dall’Olympic con 47 punti di scarto. Ci vuole la Sam vista nel primo tempo di Friborgo ma che abbia uno sviluppo del gioco più consono ai protagonisti in campo. Sempre che ognuno giochi con determinazione e grinta e non faccia la bella statuina. Bisogna girare subito pagina e dare un segnale forte a tutti quanti, prima di tutto a sé stessi.