Gli uomini di Gubitosa si impongono 81-64 a Pully, grazie all'allungo nell'ultimo quarto e chiudono la pratica in tre sole partite
Missione compiuta per la Sam Massagno andata a chiudere ieri, alla prima occasione buona, la serie con Pully, liquidato con un secco 3-0. Ottima operazione quella messa in atto dai ticinesi, bravi a non trascinare oltre un quarto di finale che li ha visti sì sostanzialmente padroni del gioco in tutte e tre le sfide andata in scena, ma non con quella brillantezza che la differenza di valori in campo avrebbe potuto lasciar immaginare in sede di presentazione. Squadra rognosa, il Losanna di Dessarzin, sempre un passo indietro vero, ma sempre lì alle calcagna della Spinelli, lunedì come in gara 1 e, soprattutto, gara 2. Buon per i ragazzi di Gubitosa allora come dicevamo aver regolato in fretta la pendenza ed essersi tolti la preoccupazione vodese. E con il primo match di semifinale previsto per sabato 13 aprile, in collina ci sarà tempo di recuperare forze e si spera anche qualche acciaccato.
Sì perché non va dimenticato che la Sam il suo quarto di finale lo ha giocato senza Ballard, sostituito da un Langford andato in coriaceo crescendo dopo una gara-1 così così ma che certo a livello tecnico ed energetico non può completamente compensare il connazionale. Ieri invece, a guardare i compagni seduto in panchina per tutto il secondo tempo è stato Marko Mladjan, toccato duro nel primo tempo a una mano. E li ha visti scappare via, più forti dei problemi di falli che hanno colpito soprattutto gli americani, facendo leva sull'ampia rotazione (ottimo Koludrovic), prendendosi così definitivamente la serie, dopo un primo tempo sulla falsa riga di altri già visti, con la difesa troppo svagata per reggere il ritmo di un attacco non fluido ma comunque efficace (51% al tiro nei primi 20'). A influenzare il piano partita di Gubitosa ci ha pensato anche il metro arbitrale, fiscale, che poco ha concesso sui due fronti, e ha permesso a Pully di reggere nel primo tempo grazie ai frequenti viaggi in lunetta (15/23 nel primo tempo), manna dal cielo per una squadra dalle percentuali altrimenti deficitarie, finita già a una decina di punti di distanza nel primo quarto (20-28) ma poi tornata a contatto, e lì rimasta nei due quarti centrali, capace anche di mettere la testa avanti, seppur di misura, in un paio d'occasioni. Ad allargare definitivamente la forbice ci ha pensato dunque ancora il quarto periodo. Solo 6 i punti concessi ai padroni di casa, incapaci di trovare una quadra contro la “zona” di Massagno, che una volta chiuse le maglie ha avuto vita facile nel portare il risultato sempre più dalla sua parte e aprirsi la strada verso la semifinale.
Nella quale indubbiamente servirà alzare ulteriormente il livello di gioco. Difficile capire da questo quarto di finale quale sia la vera Sam infatti. Che ha controllato, più che dominato, ma non sempre brillato. Ogni volta che ha deciso di pigiare sull'acceleratore, ha fatto il vuoto, per poi rallentare però altrettanto velocemente una volta scappati avanti. Mali ormai congeniti nella Spinelli di questa stagione che dovrebbero, è l'auspicio, affievolirsi con l'aumentare dell'importanza della posta in palio. Tra una decina di giorni avremo già qualche risposta. MA.ME.
Pully - Massagno (44-45) 64-81
Sam Massagno: Martino 5 (0/2 da 2, 1/1 da 3 + 2/2 t.l.), Dunans 9 (3/9, 0/2 + 0/2), Williams 9 (3/3, 1/3), Mladjan M. 4 (2/4), Clanton 14 (6/9 + 2/7); Solcà 12 (3/7, 1/2 + 3/4), Mladjan D. 15 (2/4, 3/6 + 2/4), Langford 8 (4/5), Koludrovic 5 (2/3, 0/1 + 1/2), Tutonda (0/1), Steinmann.
Pully: Asase 7 (1/4, 1/5 + 2/2), George 8 (1/1, 1/5 + 3/4), Morris 18 (6/14 + 6/6), El Sheikh 10 (2/6, 1/2 + 3/4), Ascenso Grosso 13 (3/4, 2/6 + 1/5); Crawford (0/4), Gysel 7 (2/3 + 3/3), Rodrigues (0/1 + 0/2), Hatch 1 (0/1, 0/2 + 1/2), Morin. NE: Moke, Bakekolo.
Arbitri: Michaelides, Vitalini e Carr.
Note: 380 spettatori