Autolesionista il Massagno in casa contro Friborgo, mentre un Lugano a ranghi ridotti si arrende a Monthey
Due sconfitte per le ticinesi in serie A: Spinelli-Olympic 71-80 e Monthey-Lugano 98-84. Se la sconfitta dei bianconeri a Monthey è comprensibile, vista l’assenza di Williams oltre a quella di Alì, quella casalinga della Sam contro i burgundi lascia molto amaro in bocca. Una partita che avrebbe potuto avere ben altro esito, se la squadra di casa avesse giocato a basket per 40 minuti e non a singhiozzo. Lo dimostra il fatto che, benché con una differenza assurda a rimbalzo, 25 contro i 47 degli ospiti (17 dei quali in attacco!) e 5 punti realizzati su secondo tiro contro 15, a 100 secondi dalla sirena la Spinelli era sotto di soli 2 punti, 70 -72, dopo aver recuperato ancora una volta da -7, 62-69 al 7’. Recuperi già visti in precedenza, sul 18-25 al 9’ del primo quarto, con la panchina a guardare il 2-12 burgundo, poi il 29-38 al 9’ del secondo quarto, recuperato con due azioni di 3 punti a fil di sirena, e infine il -5 al 9’ del terzo quarto, impattato con 5 punti in 40 secondi a fine quarto. Un lungo tira e molla che alla fine ha premiato gli ospiti, più concreti e continui rispetto a una Spinelli ondivaga e distratta come pochi in difesa, dove ha concesso punti in tap in e schiacciata ai vari Cotture, Martin e Jurkoitz, senza colpo ferire. Anche i quintetti sbilenchi hanno fatto la loro parte, segnatamente con passaggi a vuoto, pagati in energie per recuperare.
Con le polveri bagnate i due Mladjan, 5/19 complessivi, senza mordente in difesa e senza continuità, la Sam è riuscita a stare in partita sino al crollo finale di 1-9, frutto di tiri affrettati e falli sistematici. E quando aveva trovato una buona soluzione, servendo Clanton in post basso, andato a canestro a ripetizione, caricando di falli i lunghi ospiti, e andando a -3 (46-43), si è tolto il pivottone, scivolando subito a -9, prima che Dunans mettesse 6 punti. L’Olympic, senza Kovac e Kazadi, il secondo infortunatosi in settimana, ha giocato con maggior continuità, cercando le soluzioni migliori, mentre la Sam ha continuato con un immobilismo difensivo che alla fine ha pagato a caro prezzo. «Abbiamo fatto poco o nulla di quanto preparato in settimana”, ci dice uno sconsolato Cabibbo, «concedendo troppo soprattutto in difesa. Ma anche in attacco abbiamo fatto molte scelte sbagliate, abbiamo avuto pure dei contropiedi non sfruttati e qualche tiro “risputato” dal ferro. 6 punti di scarto saranno difficili da recuperare, ma la stagione è lunga e speriamo che tutti questi errori ci servano per non ripeterci più”.
Spinelli: M. Mladjan 7 (3/11), Williams 11, Clanton 15, Martino 2, Steinmann 0, D. Mladjan 8 (2/8), Tutonda 3, Solcà 3, Langford 9, Dunans 16 NE Tutonda, Sestrajkov e Togni. Sam 27/60, Olympic 29/65; palle perse Sam 18, Olympic14. Parziali: (20-25, 15-13, 20-17, 16-25).
I bianconeri se la sono giocata alla lunga contro il Monthey e, malgrado l’ottima prova di un redivivo Warden (23 punti) nulla hanno potuto con la maggior completezza del Monthey padrone di casa. Dopo un inizio favorevole, la squadra di Montini è stata raggiunta e superata nel finale di quarto. Vantaggio che è poi salito a +4 a metà gara. L’allungo è arrivato nel terzo quarto: dalla tripla di Bracelli del 62-61 al 6’, si è passati 74-63 al 30’. Salito a +20 (95-75) al 6’, non c’è stata possibilità di rientro e la partita si è chiusa sul 98-84.
Lugano: Sampson 23, Bracelli 11, Warden 23, Dell’Acqua 6, Battey 17, Picco 0, Montanari 2, Donnelly 2, NE Williams, Maglia. Monthey 39/70, 35 rimbalzi, 11 palle perse; Lugano 32/64, 33 rimbalzi, 14 palle perse. Parziali (23-21, 23-21, 28-21, 24-21).