Il Massagno è favorito dopo aver vinto gli ultimi 15 derby consecutivi, ma i Lugano Tigers non hanno nulla da perdere
Primo derby stagionale questa sera alle scuole elementari di Nosedo, con la Sam a ricevere il Lugano (palla a due alle ore 19.30). Sfida tutta cantonale che, come ormai da qualche anno a questa parte, vede i favori del pronostico arridere ampiamente alla squadra della collina. La differenza di valori in campo d'altronde parla chiaro; per una squadra che punta al pacchetto completo di titoli (la Spinelli), ne abbiamo una che invece punta almeno a un posto nei playoff (i Tigers). E che domani si troverà ancora senza il suo playmaker titolare, quel Williams giunto finalmente all'ultima delle 4 giornate di squalifica. Assenza non da poco per i bianconeri come sappiamo, mentre da par suo la profondità della panchina massagnese da questo punto di vista lascia dormire sonni decisamente più tranquilli a Robbi Gubitosa, andato a recuperare anche Clanton nell'ultima uscita in casa degli Starwings.
Ecco allora che il primo nemico per Massagno potrebbe essere la Sam stessa. Raramente un derby non produce gli stimoli giusti, ma sappiamo che in collina ogni tanto i match con avversari più malleabili lasciano spazio ad approcci e rilassamenti generali non sempre indicati, per quanto poi il valore della rosa abbia sempre permesso di compensare appieno eventuali “deficit di attenzione”. Dal canto suo il Lugano, come con Ginevra prima e Friburgo poi, avrà ben poco da perdere; difficile pensare che basterà questo a gettare il cuore oltre l'ostacolo e soprattutto compensare il minor tasso tecnico e fisico, ma quanto meno l'auspicio è di assistere a una partita “vera” per quasi tutto l'arco della sua durata, un po‘ come successo nell'ultimo incrocio dello scorso campionato, con vittoria sofferta della Sam all'Elvetico (89-95), salvata nel finale da Dusan Mladjan.
Sulla carta, però, per vedere i bianconeri tornare a vincere un derby probabilmente si dovrà attendere ancora un po’. Sono ormai 15 infatti le vittorie consecutive della Spinelli contro i “cugini” (considerate tutte le competizioni), che in trasferta in campionato hanno vinto l'ultima volta quando ancora si andava al Palamondo (era il 2015, 69-74 il risultato finale). Unica soddisfazione esterna luganese nella nuova casa massagnese di Nosedo, la vittoria ai 1/4 di Coppa nel 2018, con Andrea Petitpierre, oggi assistente di Montini, in panchina. Da allora, solo sorrisi biancorossi e lacrime bianconere, come nell'ultima sfida giocatasi in collina, l'ultimo gennaio, e andata ai fratelli Mladjan e compagni con un eloquente +41 (109-68). MA. ME.
Cosa ci ha detto questo primo mese di basket? Direi, in generale, cose positive, al di là di punti e classifiche che, dopo tre o quattro giornate, non sono certamente definitive.
Comincio dalle donne, dato che il Riva è tornato in A. Da quanto visto sul terreno e in streaming, la squadra momò si sta comportando molto bene. Che fosse sulla buona strada l’avevo subito detto dopo il ribaltone preso in casa contro l’Elfic alla prima giornata: c’è qualità nelle ragazze e una bella crescita tecnica rispetto all’inizio della scorsa stagione. La scelta delle due straniere, a cominciare dalla conferma della Hunter, è stata buona e sono un bell’insieme con il gruppo delle indigene. Le due vittorie esterne a Pully e Baden lo hanno dimostrato. Ora, superato le scoglio delle prime due in classifica, vediamo una bella possibilità per stare in alto.
Il Lugano, con la sorpresa della squalifica di Williams tra capo e collo, ha vinto sinora un solo match. La squalifica del suo play ha costretto Montini a mettere Bracelli in regia e la scelta è stata pagante. Il giocatore, atteso sempre perché le sue qualità “nascoste” erano conosciute da tutti ma mai espresse al meglio in questi anni, ha trovato l’input in regia per dare un contributo mai visto sinora: non solo per i punti, ma soprattutto per la lettura del gioco e la dinamicità dei suoi movimenti. Ora deve migliorare la tempistica delle sue scelte perché la squadra ne possa beneficiare al massimo. Questo Lugano, che ha tenuto testa a Ginevra e Vevey fuori casa, ha bisogno che il suo lungo Battey si dia da fare con maggior grinta e determinazione e non faccia falli stupidi, mentre Sampson manca ancora di continuità. Ma i bianconeri potranno certamente risalire la china quando saranno al completo da sabato, con il rientro di Williams.
La Spinelli è stata costruita per vincere e ha già vinto la Supercoppa. Ha completato l’organico all’ultimo secondo con l’ingaggio di Tutonda, un lungo che era diventato necessario per non sacrificare troppo Marko Mladjan in un ruolo che non è il suo. Ha perso, gettato, la gara di Ginevra, ma per il resto ha mostrato una grande duttilità di quintetti. Gubitosa si può sbizzarrire come vuole, dai quattro piccoli al cinque lunghi, perché ha quei giocatori multifunzionali che poche squadre hanno. Marko Mladjan, Langford, Williams possono essere utilizzati in più ruoli. Per la Sam occorre solo entrare in campo con determinazione sin dalla palla a due perché, come si è visto a Basilea, se con una piccola vai in campo senza la testa al top, ti complichi la vita, anche nel nostro “piccolo” basket di mamma Elvezia. MEC