Impresa della Sam, che nella Supercoppa si vendica sul Friborgo per le sconfitte della scorsa stagione. ‘Abbiamo tenuto l’Olympic su cifre mai viste’
Trionfo della Spinelli Massagno in Supercoppa, e proprio a Friborgo, contro l’Olympic. E se mai c’era bisogno di una rivincita, per le sconfitte della scorsa stagione non tutte ‘limpide’, questa è la volta giusta: 56-74 l’esito finale di una gara che ha visto i massagnesi dominarla dal 5’ al 40’, senza lasciare scampo a Cotture e compagni. E non sono certamente le assenze di Kazadi e Kovac a sminuire la prova di un collettivo che ha funzionato alla grande in tutti i suoi elementi, annichilendo l’attacco burgundo e lasciandogli le briciole: 10, 11 e 13 i punti realizzati dai padroni di casa nei primi tre quarti di gara, 22 nell’ultimo quarto a difese oramai allegre visto il baratro fra le parti e 25 a 5’ dalla sirena (40-64). Nel primo quarto la Sam è volata dal 10 pari al 10-21 lasciando la miseria di un 4/21 al tiro all’Olympic. Trend che è continuato nel secondo quarto, 11 a 13 il parziale (ma +11, 21-32), povero di canestri in azione (7) e molti liberi.
Nel terzo quarto la Spinelli allunga nel momento di trance di Dusan che infila 3 triple in 3 minuti e porta lo score a +17, 32 a 49 al 6’, segnando l’inizio della fine. Andati all’ultima pausa sul 34 a 51, è alito in cattedra Dunans, 6 punti, con la Sam a zona a rintuzzare l’ultimo sussulto burgundo, prima dell’apoteosi per arrivare al secondo titolo di questa annata. Una squadra molto compatta che ha avuto un apporto sostanziale da tutti, pur con Williams limitato da 3 falli già nel primo quarto e a lungo in panca o da un Clanton ancora poco cercato. Dusan, mvp della sfida, ha fatto i suoi numeri, ben sostenuto da Marko, da un Martino molto tosto e da un Dunans risorto nell’ultimo quarto. «È una vittoria che ci fa bene, per il morale e per darci i giusti impulsi – sono le parole di coach Gubitosa –. Non è facile a inizio stagione esprimersi ai massimi livelli ma la difesa ha funzionato e abbiamo tenuto l’Olympic su cifre mai viste. Non siamo che a inizio stagione, ma cominciare con questo trionfo, dove tutti han fatto la loro parte, è un bel segnale per la nostra società e per il futuro».
Opposti agli Starwings, dal canto loro i Lugano Tigers hanno vinto alla grande (90-71), fornendo una prova di collettivo di buon spessore e annichilendo i basilesi malgrado giocassero con soli due stranieri mentre gli ospiti ne schieravano quattro.
Il primo tempo è decisamente spumeggiante per i Tigers, che schierano solo due stranieri per la nota squalifica di Williams. Un Lugano decisamente combattivo e veloce, con una difesa non sempre attenta, ma efficace in attacco: 67% al tiro nel primo quarto, contro il 44 degli ospiti porta il vantaggio, sino a quel momento punto a punto, 18 a 19 all’8, sul 30 a 22 alla prima pausa con 8 punti Warden e Battey e 7 di Dell’Acqua. Nel secondo quarto i bianconeri non lasciano scampo al Basilea: Dell’Acqua infila un 3/4 da 3, Battey non è da meno, e i recuperi difensivi diventano schiacciate: 41-25 al 4’, 48-27 al 6’ e 54-32 a un giro d’orologio dalla sirena.
Nel terzo quarto il divario sale a 23 punti con la solita tripla di Dell’Acqua (alla fine farà 7/14 da 3 e 3/5 da 2), per il 61-38. I renani hanno un sussulto d’orgoglio ma il Lugano reagisce e Bracelli – ottima la sua prova in regia – fa +24 (72-48) prima della tripla del Max che porta lo score sul 76-53 al 30’. Poi l’ultimo quarto con i bianconeri in controllo, i basilesi che mettono i quattro stranieri in campo e si beccano il tecnico, prima che l’ultima delle tre triple di Battey, Sampson e Dell’Acqua chiuda la gara sul 90-71. «Abbiamo giocato bene come collettivo e con intensità difensiva – dice un raggiante coach Montini –. Non era scontato vista la situazione, ma ci hanno messi tutti di più. Ora dobbiamo lavorare e migliorare ma questa vittoria ci dà un enorme motivazione, la strada è quella giusta».
Infine, il Riva ha vinto a Baden (50-61) una gara avvincente e tirata. Dopo due tempi punto a punto (33-33 al 20’), nel terzo quarto le ticinesi allungano con un parziale di 3-11 (36-44) al 30’. Divario che sale a +10 con Fontana, e su questa lunghezza, punto più punto meno, si arriva fin sul 45-57, per un Riva che incamera i primi punti importanti.