Dalle mappe spariscono Boncourt e Lucerna, perché mancano i mezzi e il ritorno d’immagine è poco. La Federazione non è preoccupata, noi invece sì
Terminati i campionati, il basket svizzero si sta muovendo verso la nuova stagione: notizie belle e brutte si susseguono, e oggi facciamo il punto alla situazione. Cominciamo dal ritiro di due compagini di A maschile, Boncourt e Swiss Central. Ritiri dolorosi, perché sono due squadre “periferiche”, anche se non c’è niente di più centrale di Lucerna, geograficamente parlando: ma è periferia del basket, esattamente come i giurassiani, interpreti di un’intera regione. Mancanza di mezzi finanziari, di strutture adeguate come nel Giura, e anche un bacino che produce poco a livello di immagine. Una perdita compensata, si fa per dire, dal ritorno del Losanna di Dessarzin, con l’augurio che nel canton Vaud abbiano qualche franco in più. Secondo la Federbasket non c’è da preoccuparsi, noi invece preoccupati lo siamo, e alla grande. I sostegno promessi pare siano dirottati sull’inutile 3x3 del quale si continua a blaterare, di sconfitta in sconfitta, con l’illusione di Parigi 2024. Soldi che farebbero bene al 5x5, per risalire la china. Nella conferenza dell’altro giorno a Friborgo si è parlato dei nuovi progetti, ma di quelli vecchi, costati non poco, non ci sono sintesi e valutazioni. Forse solo davanti al Muro della vergogna, per pochi… eletti.
Tutta da condividere, invece, la scelta del Riva San Vitale di partecipare al campionato di A femminile. La lunga tradizione del basket femminile in Ticino viene ribadita, e sarebbe interessante che attorno al Riva ora si formasse un interesse cantonale, per raccogliere le migliori giocatrici sparse nel Ticino così da poter competere per il secondo posto in Svizzera, siccome l’Elfic è inarrivabile, proiettato più sull’Europa a livello di investimenti.
Le buone notizie, invece, arrivano dall’estero. Il nazionale U16 e U18 Nicolò Isotta (classe 2003, 184 cm, posto 1,2, ha firmato un contratto di due stagioni con gli United Eagles di Cividale del Friuli, squadra italiana di A2 che nell’ultimo campionato ha mancato di poco la qualificazione ai playoff. Nelle ultime due stagioni Isotta ha giocato in B con la WithU Bergamo, e nell’ultima in 23 partite ha totalizzato una media di 11,7 punti, 6,9 rimbalzi e 1,4 assist. Un vero talento il ragazzo formatosi nella Sam Massagno, oltre che un esempio interessante per il percorso di crescita fatto.
C’è poi la notizia dell’esclusione di Sébastien Clivaz dal settore arbitrale, che non ci ha sorpreso. Il “ducetto” dei fischietti svizzeri, dopo aver dominato la scena sul piano tecnico (e bravo lo era davvero), dopo aver anche assunto il comando di ogni angolo arbitrale ha oltrepassato i limiti di sopportazione anche in una Federazione che gli aveva lasciato fare di tutto e di più. Il suo “pensionamento” non è certamente un rimpianto sul piano umano: inviso a tutti i club, ha sempre avuto un’insopportabile spocchia nei suoi atteggiamenti, provocatori oltre il limite. Quanto successo in gara 3 della finale playoff è stata la classica goccia in un vaso che era già strapieno.
Quanto al mercato, manco a dirlo, a Friborgo i rinforzi si stanno già concretizzando e l’Olympic ha ingaggiato Martin dal Vevey, il miglior lungo svizzero dopo Cotture: quest’ultimo ha firmato, come Kazadi, per un altro anno. Mbala punta invece al campionato francese. Per quanto riguarda gli stranieri, invece, non facciamo nomi perché sarà un viavai negli aeroporti per tutta l’estate.
Infine, la nazionale 5x5 U20 inizia la preparazione per i Campionati europei di Divisione B, in programma da venerdì 7 a lunedì 17 luglio a Skopje, nella Macedonia settentrionale, con un primo ritiro di preparazione iniziato sabato 24 giugno. Di questo gruppo sperimentale fanno parte anche Massimiliano Dell’Acqua, Omar Alì dei Lugano Tigers e Ivan Tanackovic della Sam.
Il caso
Se mai ce ne fosse ancora bisogno, stavolta Swiss Basketball si è superata. In negativo ovviamente, inviando l’iscrizione alla Champions League dell’Olympic Friborgo all’indirizzo email sbagliato... Un ulteriore colpo alla credibilità di un movimento che, come scrive un quotidiano romando, sta affossandosi sempre di più in quelli che sono i bassifondi del basket continentale. Del resto Olympic in campo maschile ed Elfic in quello femminile sono le uniche due società a dare lustro all’immagine del basket rossocrociato a livello europeo, perché non sono certamente le due nazionali a portare sostanza.
L’Olympic chiederà a Swissbasketball di pagare i danni, e fa benissimo, visto che ha trattenuto giocatori e preso Petit in qualità di allenatore, proprio con la promessa della Champions. Inoltre anche gli sponsor hanno avuto questo obiettivo di visibilità, dando i loro contributi al budget che per l’Europa è più elevato. Ora, dopo il pasticciaccio si stanno cercando le vie per “rientrare”, ma non ci sono certezze.
Quando diciamo che la nostra è una Federazione senza basi e senza progetti, se non quelli messi in piedi all’ultimo momento. Come la conferenza stampa alla quale erano esenti quattro giornalisti (dicasi 4!) perché era stata convocata il sabato per il martedì mattina, è perché si mettono in campo fumosi progetti, non si hanno responsi dei progetti (affondati) del recente passato, e si buttano soldi nelle tasche di chiunque abbia un sostegno federale, mentre le società che in gran parte languono nei conti non vengono aiutate a mantenersi. Di questo passo, non c’è speranza che si possa cambiare la rotta destinata a fare la fine del Titanic, anche se la nostra è soltanto una barchetta nel contesto del basket europeo.