Basket

‘La sconfitta contro Ginevra è tutta colpa nostra’

Robbi Gubitosa, coach del Massagno che sabato giocherà la finale di Coppa, torna sul blackout del turno scorso

Con Robbi Gubitosa, coach di Massagno, ci proiettiamo verso la finale di Coppa Svizzera di sabato. Ma prima occorre fare il punto alla situazione, perché la sconfitta di sabato contro Ginevra suscita diversi interrogativi: stare a +27 e andare alla pausa ancora a +20 per questa Spinelli dev'essere un fattore di sicurezza.

E invece?

Invece siamo ricaduti nelle stesse dinamiche di un paio di recenti partite, contro Boncourt e Vevey. Quando nella testa si è convinti che tanto si vincerà, poi arrivano rovesci come quello di sabato.

Eppure questo Ginevra, per di più senza una bestia nera per la Sam come Colon, non incuteva timori.

Proprio perché sulla carta non faceva paura, ha fatto spegnere la testa ai miei giocatori, convinti che 20 minuti di ottimo basket sarebbero bastati. Invece abbiamo avuto la dimostrazione che non puoi regalare niente a nessuno, perché – se sul terreno non ci sei – tutti ne sanno approfittare.

Hai parlato coi giocatori in maniera decisa a fine gara: che idea ti sei fatto di questo vuoto mentale e fisico?

Credo che per alcuni l’attesa della finale di Coppa sia molto stressante, perché ci manca l’abitudine a questi appuntamenti. Per questo motivo, il fatto di volerci essere, di evitare qualche banale infortunio, ha determinato un impegno insufficiente. Inoltre, invece di focalizzarsi sul gioco di squadra e gestire al meglio le situazioni, ognuno è andato per conto suo, forzando tiri, sbagliando passaggi e soprattutto dimenticando che esiste anche la difesa.

Quello difensivo è stato un bel problema nel secondo tempo, con oltre 50 punti subiti...

Se ne hai subiti meno della metà nei primi 20', significa che Ginevra non era un mostro: siamo noi che gli abbiamo concesso troppo, dormendo sotto le plance.

Giocatori come Galloway o Marko Mladjan erano fuori dal gioco...

Non sono i soli, ma loro due si vedono di più quando non danno il 100, perché assieme valgono almeno 25 punti e noi abbiamo perso di 1. Ripeto, il fattore Coppa può aver pesato, per cui sabato a Friborgo mi aspetto una reazione da tutti, non solo da loro due.

Friborgo meta dei sogni: la Coppa riveste un grande fascino perché arrivare in finale significa aver eliminato le altre, oltre ad aver avuto un buon sorteggio...

Sul sorteggio non direi, visti gli abbinamenti dei quarti e in semifinale, tutti fuori casa, con Basilea e Vevey. Però è vero, la Coppa è il Trofeo per antonomasia, che tutti si godono in quaranta minuti e non in una serie di playoff. E poi è l’appuntamento del basket svizzero dell’anno, con femminile e maschile assieme, diretta televisiva ecc. Tutto in mezza giornata.

L’Olympic ha cambiato assetto nell'ultimo mese: Nikolic, Gravet e soprattutto Kazadi sono out, rimpiazzati da Roberto Kovac e Ballard...

Con Kovac hanno il tiratore che finora mancava, mentre Ballard è tosto, capace di giocare in più ruoli, più fisico e tecnico di Nikolic. Entrambi si integrano bene con la squadra di Aleksic che, non dimentichiamo, ha 4 nazionali – Cotture, Mbala, Solcà e Jurkovitz – oltre ai 4 stranieri.

In campionato avete vinto 2 volte: conta?

Per nulla, non ci sono gare del passato che contano per il presente o per il futuro. Ogni partita è storia a sé, figuriamoci una finale di Coppa. È la classica gara dove tutte le congiunzioni devono essere al top, e poi magari non basta nemmeno perché una sbavatura, un rimbalzo, una palla vagante possono essere decisivi.

E gli arbitri?

Di loro non parlo, mi basta che abbiano una coerenza di metro per tutta la gara, come hanno fatto alle Final Four di Montreux. Sappiamo tutti che ci sono arbitri di valore e che sanno arbitrare bene. Auguriamoci che non abbiano una giornata storta.