Spinelli sempre più leader, con quattro punti di margine grazie alla sconfitta del Vevey a opera del Boncourt. Il Lugano, invece, s’arrende a Ginevra
La Sam Massagno mantiene la leadership allungando a +4 in classifica il margine anche sul Vevey, sconfitto dal Boncourt, garantendosi così la prima posizione per gli spareggi che porteranno alle Final Four di Montreux. Nulla da fare per i decimati Tigers in quel di Ginevra, con un 94 a 75 eloquente nelle cifre ma con buone cose in casa bianconera. Pur se la Spinelli ha avuto una partita molto complicata a Nyon, in perfetta sintonia con le preoccupazioni espresse da Gubitosa alla vigilia. In una giornata dove il tiro degli esterni non è certamente funzionato al meglio, il 3/11 di Williams e il 7/16 di Marko Mladjan sono due esempi, ma stride anche il 2/6 di Kovac, ai minimi stagionali in fatto di conclusioni, come il 3/9 di Dusan Mladjan, diciamo che la squadra ha vinto con l’esperienza. In effetti il Nyon non avrebbe demeritato avendo condotto la gara per oltre 30 minuti, riuscendo ad avere anche un margine di 12 punti a metà del terzo quarto, 56 a 44. Ma poi la qualità dei ticinesi è emersa e, con una difesa un po’ più attenta, è maturata la vittoria finale per 71-75.
Una gara subito in salita con il Nyon a scappare a +8 a metà primo quarto, 19-11. Vantaggio che cala a un solo punto, 34-33 al 7’, prima di un parziale di 9-3 che porta lo score sul 43-36 a metà gara. La rincorsa della Sam si ferma al 4’ (45-42) con Kovac, perché poi i vodesi piazzano un 11-2 per il 56-44, +12 al 5’ del terzo quarto. Reazione dei ticinesi che infilano un 4-12, con la tripla di Dusan Mladjan al 30’, e 5-0 in entrata di ultimo quarto con un 2+1 di Martino: parziale di 4-17 a cavallo dei due quarti, micidiale. Il Nyon sta in scia sino al 66 pari al 5’. Poi un 5-0 per Massagno che con la tripla di Martino va a +5 (66-71) all’8’, il Nyon torna in parità a 56" dalla sirena ma sono i fratelli Mladjan (Marko da 2 e Dusan 2/2 nei liberi) a firmare la vittoria, con i padroni di casa a litigare col ferro: 71-75 e primato consolidato.
Il Lugano, arrivato a Ginevra senza Warden e Ross, aveva poche speranze ma tanta buona voglia di giocarsela. I Tigers sono stati presi subito con decisione dai ginevrini con un 15 a 6 al 6’ e +12 alla prima pausa, 25 a 13. Divario che è salito gradatamente fino a +22, 46 a 24 al 6’ e a +21 a metà gara. Percentuali del 56% contro 39% e soli 3 giocatori a punti per i Tigers. Con le dovute differenze legate al risultato, va detto che nel secondo tempo il Lugano ha giocato alla pari con i padroni di casa, con 16 punti messi a segno dal trio Bernardinello, Mina e Bracelli. Chiaramente le strapotere fisico sotto le plance, alla fine 43 rimbalzi contro 31, ha fatto la differenza in secondi tiri e contropiedi. Però i ragazzi di Montini hanno lottato sino alla fine e questo è un segnale di maturità importante e utile per andare avanti bene.