Atletica

Ricky e una finale sfumata. ‘Ma il livello sta tornando’

Il ticinese parte a razzo nelle semifinali dei 400 m agli Europei, mostrando di essere sulla buona strada. ‘Non pensavo di essere scattato così in fretta’

Il 45’’47 romano è il suo personale stagionale
(Keytone)
9 giugno 2024
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Sapeva di dover crescere ancora Ricky Petrucciani, dopo le eliminatorie in cui lo stesso ticinese ammetteva di essere stato penalizzato da alcuni dettagli, qualificandosi alla semifinale dei 400 m con un 45”90 all’ultimo posto disponibile. «Tuttavia – spiegava alla vigilia l'onsernonese – so qual è il mio potenziale, e spero di mostrarlo in semifinale: devo semplicemente partire velocemente e finire allo stesso modo». Purtroppo per lui, lo sforzo non è stato sufficiente per regalargli una finale all’Europeo romano, anche se il 45”47 di ieri è semplicemente il miglior crono stagionale, pur se il suo personale è comunque di 45’02”: alla fine, il locarnese si deve accontentare del sesto posto in una semifinale che è la più veloce delle tre, ed è costretto a riporre nel cassetto i sogni di gloria, nonostante una partenza buona al punto da permettergli di essere il più veloce tra tutti all’uscita dai primi cento metri. «Non pensavo di essere partito tanto in fretta – spiega, a caldo, dopo la gara, ai microfoni di Rts –. Sono soddisfatto della mia prestazione, perché si vede che il livello sta tornando: oggi credo di aver dimostrato di esserci, anche se non è bastato per arrivare in finale. Adesso, a caldo, è difficile sapere cos’è mancato, posso soltanto guardare ai tempi, ma una volta che avrò analizzato la mia corsa potrò rendermi conto di cosa manca e su che cosa devo ancora lavorare».

È invece andata meglio all’altro svizzero impegnato in semifinale, quel Lionel Spitz il cui tempo viene ripescato al termine delle tre serie all’ottavo e ultimo posto disponibile, e che permetterà domani sera allo zurighese di lottare per un podio, partendo da un 45”28 che è il suo personale stagionale. Un crono comunque ancora ben distante da quel 44”99 che è il record nazionale, stabilito nell’ormai lontano 1996 dall’appenzellese Mathias Rusterholz.

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