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Il Capodanno in mare tra le onde della Vendee Globe

Prosegue senza brindisi né botti la massacrante sfida all'Everest dei mari, quasi due mesi dopo il via dal porto francese delle Sables d'Olonne

Il paradiso visto da Sébastien Simon
(vendeeglobe.org)
1 gennaio 2025
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Niente brindisi e tantomeno fuochi d'artificio per festeggiare il nuovo anno per i velisti della Vandee Globe, la regata intorno al mondo in solitaria, senza scalo e senza assistenza. Partiti il 10 novembre dalle
Sables d'Olonne, gli skipper che comandano la regata stanno risalendo l'Atlantico meridionale al largo della costa del Brasile, mentre intanto c'è gente – come il ginevrino Alan Roura, oppure lo zurighese Oliver Heer, ancor più attardato – che deve ancora doppiare Capo Horn. La classifica è guidata dal francese Charlie Dalin, che proprio nel passaggio al nuovo anno ha superato il connazionale Yoann Richomme aumentando anche il suo vantaggio sul rivale. Quanto agli svizzeri, il migliore dei tre velisti in gara è la tenacissima Justine Mettraux, che al timone del suo Teamwork ha già percorso quasi diciottomila miglia nautiche, e rimane aggrappata alla decima posizione.

Nonostante l'impegno e la fatica, quasi tutti i velisti hanno trovato qualche secondo per postare dei video per fare gli auguri ai loro cari e ai tanti fan che li seguono nella loro circumnavigazione, chi al caldo sottocoperta, chi esposto alle intemperie vicino al timone su uno sfondo di pioggia e onde inquietanti. Solo uno, Jeremie Beyou, il settimo della classifica, ha voluto mostrarsi mentre brinda con una mezza bottiglia di champagne. A meno di sorprese, sempre possibili, la corsa per la vittoria sembra ormai riservata a Dalin e Richomme, che hanno scelto di prendere una rotta più al largo del Brasile. Entrambi sono usciti da una zona di bonaccia e ritrovato un vento favorevole, di cui ha beneficiato soprattutto il leader. Il passo di entrambi resta comunque tale da mettere e rischio il record stabilito da Armel Le Cleac'h, il bretone nell'edizione del 2016 riuscì a vincere l'Everest dei mari nel tempo di 74 giorni, 3 ore, 35 minuti e 46 secondi.

Finora solo cinque dei 40 skipper partiti sono stati costretti al ritiro, in una massacrante prova in cui chi sta davanti ha l'ambizione di vincere, mentre tutti gli altri hanno in testa soprattutto l'idea di tornare sani e salvi sul loro Imoca 60 alle Sables d'Olonne.