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Alinghi si prepara al debutto tra speranze e perplessità

Dopo aver disalberato martedì, domani il BoatOne va in acqua per sfidare i francesi di Orient Express nella prima regata preliminare di Coppa America

Impressionante sì, ma un po’ fragile: ‘Legittime domande sull’integrità strutturale degli alberi’
(Vidic)
21 agosto 2024
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Domani, alle 14, nello specchio di mare antistante Barcellona il BoatOne di Alinghi sfida i francesi di Orient Express nella prima delle regate preliminari di Coppa America, il trofeo sportivo più vecchio del mondo, siccome la famosa Brocca che all’epoca costò 100 ghinee (circa 120 franchi al cambio attuale) venne forgiata nel lontanissimo 1848. Ma né in questa, né in tutte le altre regate preliminari previste fino a domenica, gli Ac 75 di Coppa America andranno in acqua per vincere, perché in palio non c’è nulla: se è vero, come è vero, che la Coppa America è considerata la Formula 1 del mare, si potrebbe dire che queste sono le prove libere in vista della Louis Vuitton Cup che scatterà il 29 agosto, e che entro il 7 ottobre dovrà designare il nome dello sfidante che contenderà al Defender del trofeo, quindi Team New Zealand, la famigerata Brocca d’argento in autunno.

Ma se la posta è zero, ciò non significa che Alinghi, Orient Express e gli altri AC75 di Coppa America (ovvero Team New Zealand, gli italiani di Luna Rossa, i britannici di Ineos e gli statunitensi di American Magic) andranno in acqua per farsi una crociera. Le domande a cui tutti vogliono trovare risposta sono essenzialmente due: quanto sono veloci i vari scafi e quanto affidabili sono? Dei due interrogativi, quello che preoccuperà maggiormente Ernesto Bertarelli è il secondo, alla luce di ciò che era successo martedì, in allenamento, quando Alinghi aveva dovuto far fronte alla rottura dell’albero, mentre navigava di bolina (altrimenti detto, stava risalendo il vento) con condizioni di brezza stabile di una dozzina di nodi. Di inquietante c’è soprattutto il fatto che si tratta già della seconda rottura dell’albero del BoatOne, siccome una disavventura analoga s’era prodotta a metà giugno, oltretutto con la stessa dinamica. «Entrambe si sono prodotte in maniera molto simile – si legge nella nota diffusa da Alinghi –, e mai i sensori di rilevamento installati sull’albero hanno indicato che i livelli di sollecitazione fossero superiori ai limiti accettabili». E non è tutto: quest’ultimo albero era nuovo di zecca, tanto da essere stato impiegato in condizioni di regata soltanto per una ventina di minuti. «L’evento che si è verificato martedì è stato decisamente sorprendente, a maggior ragione viste le condizioni miti. Il fatto di trovarsi nuovamente in questa situazione solleva certamente legittime domande riguardo all’integrità strutturale degli alberi – si legge ancora nel comunicato –. È una questione che andrà esaminata molto da vicino, ma lasciamo che a occuparsene siano gli esperti». Anche perché l’equipaggio deve pensare alle regate, a cominciare da quella di domani contro i francesi di Orient Express.

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