Ai Mondiali in Canada Yannick Schwaller e i suoi compagni d'avventura si consolano con il bronzo strappato all'Italia. ‘Abbiamo un enorme potenziale’
La trionfale cavalcata sul ghiaccio di Ottawa avrebbe meritato di concludersi con un titolo, per una Svizzera che – tra l’altro – ai campionati del mondo maschili non arriva più in finale da addirittura vent’anni. Invece, dopo una settimana intensa e ricca di soddisfazioni dall’alto delle ben dodici vittorie in quattordici partite, il quartetto del Curling club Trois-Chêne capitanato da Yannick Schwaller è costretto a consolarsi – si fa per dire – con la medaglia di bronzo. Strappata, tra l’altro, ironia della sorte, a uno skip di origini ginevrine, il trentanovenne Joel Retornaz. «Ho sentimenti contrastanti – dice il ventottenne solettese, leader del quartetto completato da Pablo Lachat, Sven Michel e Benoît Schwarz –. Naturalmente sarebbe stato bello, e direi pure meritato, se avessimo potuto giocare per l’oro, anche perché il nostro potenziale è incredibilmente grande. Tuttavia, non è poi così male riuscire a mettere al collo la medaglia di bronzo, in un contesto con così tante buone squadre, visto che al Mondiale c’erano le miglior cinque squadre del pianeta ed erano tutte in forma».
Basti dire che la Svezia di Niklas Edin, campionessa del mondo in carica, si è piazzata soltanto sesta... «Di questi tempi, tra le squadre maschili di punta si gioca davvero un gran bel curling. Con le prestazioni offerte qui a Ottawa, in altre edizioni del Mondiale saremmo riusciti ad arrivare alla medaglia con più facilità, mentre invece è stata una battaglia, partite senz’altro divertenti da giocare ma che richiedono un impegno estremo: ci vuole una gran forza mentale per reggere durante un torneo così lungo».
Siete reduci da una prima stagione con una formazione ginevrina che ha una nuova fisionomia, eppure avete già conquistato l’argento agli Europei e il bronzo ai Mondiali... «Possiamo davvero essere estremamente soddisfatti: già adesso, senza alcun dubbio siamo tra le migliori squadre al mondo. Del resto eravamo in forma smagliante in occasione dei grandi eventi, come qui a Ottawa. Ovviamente è un peccato non essere riusciti ad arrivare fin sulla vetta, ma avremo altre occasioni durante questo quadriennio olimpico».
Quel quadriennio si concluderà fra tre anni ai Giochi invernali di Milano e Cortina... «So che cresceremo ancora – conclude Schwaller –. Giochiamo già come una formazione esperta, ma senz’altro abbiamo possibilità di crescere. Da questo punto di vista sarà fondamentale analizzare nel dettaglio questa prima stagione, perché sappiamo che possiamo trarre insegnamento dalle esperienze che a ogni occasione abbiamo vissuto».