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‘Eccessiva ricerca aerodinamica’

Il Motomondiale scatta nel weekend e ne parliamo con Roberto Rolfo, che frequenta il paddock da una vita, prima come pilota e ora come consulente

23 marzo 2023
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A Portimao, prima delle 21 tappe della nuova annata iridata, si torna in sella per l’apertura di una stagione ricca di novità a livello di sviluppo e di regolamento. A spiegarci alcuni dettagli è il piemontese-ticinese Roberto Rolfo, che ha conquistato in carriera 4 successi e 999 punti mondiali, e che oggi, oltre a correre ancora in Endurance, ricopre il ruolo di coach in seno al Team Moto2 Marc Vds.

Ed è proprio dal circuito portoghese che Roby ci risponde al telefono per una chiacchierata che si apre toccando il tema degli importanti accorgimenti tecnici che la nuova stagione si porta appresso.

‘L’estetica ne risente’

«Le novità riguardano soprattutto l’estremizzazione della ricerca in campo aerodinamico, che trovo eccessiva. Ma ciò è figlio del fatto che ormai sul motore si può fare ben poco: coi propulsori contingentati, e dunque di breve durata, mica puoi immaginare di cercare chissà quali nuove prestazioni. Di conseguenza, ci si butta su altri campi, come appunto l’aerodinamica. A me ciò non piace molto, perché ne va di mezzo anche l’estetica delle moto, che vanno riempiendosi di troppe alette po’ ovunque. Certo, sono moto assai divertenti da guidare, per via del grip incredibile che hanno: in accelerazione, puoi mettere a terra tutti i cavalli molto prima. Si tratta comunque di moto faticose da guidare: Espargaro, con la sua Aprilia, ha lamentato problemi fisici mai conosciuti in precedenza. Sono curioso di vedere i tempi in prova: credo saranno velocissimi, grazie a questo effetto-suolo. Qualche dubbio ce l’ho sulla tenuta lungo tutta la gara, proprio perché i piloti saranno chiamati a maggiori sforzi fisici. Io preferirei che si lavorasse maggiormente su telaio e motore, potendo. Spero che dopo questa stagione ci sia un arresto dal punto di vista della ricerca aerodinamica. Qualsiasi novità, ad ogni modo, suscita interesse, e ciò fa bene a tutti».

‘La Honda è in ritardo’

I tuoi pronostici? «Vedo la Ducati ancora davanti a tutti, grazie all’enorme lavoro degli ultimi 5-6 anni. La Honda è rimasta indietro perché, avendo Marquez, viveva di rendita e vinceva anche se la moto non era già più la migliore. Il vero fuoriclasse della MotoGp è ancora Marquez, lo dimostra il fatto che quella Honda, se non la guidava lui, non è che andasse un po’ meno bene: andava addirittura malissimo. La Ducati invece è una moto su cui si lavora da moltissimo tempo: hanno la miglior combinazione fra elettronica e aerodinamica, hanno i mezzi più facili da guidare. E non parlo solo delle moto ufficiali di Bagnaia e Bastianini. La Honda è indietro, e addirittura si è rivolta a Kalex per chiedere aiuto per ciò che concerne il telaio. Questa cosa fa sorridere, perché Honda è un colosso planetario e si vede costretta a chiedere consigli a una casa artigianale, con soltanto otto persone che lavorano al reparto corse».

A fare fatica, oltre ai giapponesi, c’è anche la Ktm malgrado gli enormi mezzi finanziari di cui dispone… «Davvero. E non me l’aspettavo, perché negli ultimi anni era cresciuta notevolmente. Loro comunque sono abbastanza rapidi a reagire. Al contrario di quanto avviene alla Honda, dove se la moto è buona, è una spanna davanti a tutti, ma quando sbagliano una moto, rischiano di trascinarsi dietro gli errori per anni, proprio perché la struttura della Honda è enorme e dunque, per definizione, poco agile».

Una gara anche il sabato

Un’altra grande novità sarà la gara sprint il sabato: ti piace l’idea? «Sarà più bello disputare – e commentare – una sprint race rispetto a una Fp4 delle qualifiche, che ormai era diventata un po’ noiosa. Per gli spettatori, poi, vedere una gara in più – per quanto breve – è sempre bello. L’unico rischio è che, nelle fasi più calde del campionato, quando ci sono i titoli in palio, qualcuno potrebbe non impegnarsi troppo per una gara che mette in palio solo la metà dei punti della vera corsa: nessuno vorrà rischiare troppo. L’idea mi piace, ma alle gare brevi del sabato avrei attribuito più punti iridati. A determinare la griglia della domenica, ad ogni modo, saranno come sempre le qualifiche, e non i risultati della sprint race».

‘Dico ancora Pecco’

Fra Bagnaia e Bastianini – nel derby in casa Ducati – chi è il più veloce? «Bagnaia è carico per via del titolo conquistato lo scorso autunno, ed è quello che conosce meglio la moto. A livello di guida, però, Bastianini potrebbe essere ancor più veloce di lui, perché è più spregiudicato. Ciò, però, ovviamente è più rischioso, quindi sull’intera durata della stagione direi ancora Pecco Bagnaia grande favorito. Dietro di lui, metto ovviamente Bastianini e poi mi piacerebbe rivedere protagonista la Yamaha, anche se credo che in certe piste avrà ancora difficoltà. Se trova il giusto equilibrio, è da podio mondiale, perché Quartararo è un grande pilota. Ora è anche maturato a livello di testa e lo scorso anno ha tenuto botta fino alla fine malgrado avesse una moto inferiore a quella di Bagnaia».