Gli uomini di Schuler vincono anche il quarto atto del derby con il Sayaluca al Palamondo di Cadempino. Ruspini: ‘L’aveva detto, in finale entro tre anni’
Al termine di una serie combattutissima, il Malcantone di Kevin Schuler per la prima volta nella propria storia si laurea campione svizzero, vincendo gara 4 per 3-2 contro il Sayaluca. Dopo l’1-1 in avvio di una serie al meglio delle cinque partite, nel fine settimana Sayaluca e Malcantone si sono affrontate in un "doppelspiel" al Palamondo di Cadempino che ha premiato gli ospiti, dimostratisi più compatti e disciplinati in difesa e soprattutto più affamati di vittoria dei padroni di casa, forse troppo sicuri di poter chiudere la serie tra le mura amiche.
Sabato, in gara 3 il migliaio di tifosi presente ha assistito a un incontro di rara bellezza e intensità. Dopo il 2-1 al termine del primo tempo, un guizzo da maestro dell’onnipresente Andrea Involti e la seconda rete di Alessandro Spinetti hanno permesso al Malcantone di portarsi avanti di tre reti. A svegliare il Sayaluca ci ha pensato la grinta del solito Marcel Muri, che però ha dovuto assistere al gol-capolavoro di Reto Bernasconi, imbeccato perfettamente da Jan von Ritter. Al 38esimo è poi arrivata la rete del temporaneo 5-3 a opera dell’indefesso Matteo Kaufmann. Con un Sayaluca sicuramente più propositivo, ma un Malcantone molto solido e aggressivo in difesa, la partita era scandita dalle innumerevoli parate dell’estremo difensore ospite Demian Burri, senza dubbio il migliore in campo. A nove minuti dal termine il lo sniper del Malcantone Franco Briccola, si inventava la rete del 6-3 con un gesto da antologia. Ma il Sayaluca non è solito arrendersi e tra il 58’07’’ e il 59’00’’ Raffaele Meli ha realizzato una doppietta sinonimo di 5-6. Il cronometro, però, è diventato nemico dei padroni di casa, che nonostante l’arrembaggio finale hanno dovuto concedere il "break" agli ospiti del Malcantone.
Neppure 20 ore dopo, sempre al Palamondo di Cadempino, avanti per 2-1 nella serie, il Malcantone si apprestava a giocarsi il primo matchball, mentre il Sayaluca ormai con le spalle al muro era obbligato a vincere se voleva portare la serie alla bella di gara 5, a Cassina d’Agno. Un po’ a sorpresa, invece del forcing in perfetto stile "o la va o la spacca" del Sayaluca, il pubblico ha potuto ammirare le rapide segnature di Yannick Ruspini e Jan Von Ritter per il 2-0 malcantonese dopo soli 6 minuti di gioco. Poi la partita si è rimessa sui binari preferiti degli ospiti, cioè con il Sayaluca che prova a spingere e il Malcantone che gestisce con un certo agio la fase difensiva, anche in inferiorità numerica. Gli uomini di Roy Bay hanno dovuto attendere il 49esimo minuto per realizzare la prima rete firmata Fabiano Santoro, seguita 3 minuti dopo dal pareggio di Michele Crivelli. Unitamente alla partita si sono aperte anche le difese e le occasioni da rete sprecate da una parte come dall’altra non si contavano più. Al 56esimo, il Malcantone si è trovato per la prima volta a gestire una superiorità numerica, perfettamente sfruttata dal tiro imparabile di Alessandro Spinetti, uno dei grandi protagonisti di questa finalissima: 3-2 e emozioni a non finire negli ultimi attimi di gara 4, la cui sirena finale ha consacrato il Malcantone campione Svizzero 2022. Le lacrime di gioia degli ospiti si sono mischiate a quelle di tristezza dei padroni di casa il tutto in un Palamondo con un clima quasi surreale e un carico emozionale indescrivibile. «Non ho ancora veramente realizzato, è una cosa incredibile» dice, piangendo, il coach del Malcantone Kevin Schuler. «Non avremmo voluto dover sfidare il Sayaluca, viste le sconfitte negli scontri diretti, ma ci sono partite che puoi perdere e altre che devi vincere».
«Hanno seguito benissimo il loro game plan – ammette sull’altro fronte Roy Bay –. Sono stati molto solidi in difesa con un Demian Burri fenomenale in porta. Parliamoci chiaro, se vinci due volte al Palamondo meriti di alzare la coppa». Grande fair play e correttezza dunque tra due squadre che si conoscono a memoria e che ci hanno fatto sognare durante la prima finale 100% ticinese della storia dell’inline hockey. Una stagione fantastica anche per gli sconfitti, che dopo un inizio di campionato catastrofico, sono riusciti a raggiungere la finale di campionato europeo per club in agosto, per poi conquistare la Coppa Svizzera e chiudere il campionato da vicecampioni svizzeri davanti al proprio pubblico. Anche se, ammette un deluso Viero Foglia, presidente del Sayaluca, «Non me l’aspettavo proprio: ci è mancata la fame e quella cattiveria necessaria per recuperare le palline. Il Malcantone non ha un gioco bello ma è molto efficace, ed è merito dell’allenatore Kevin Schuler l’essere riuscito a far fare il ‘click’ ai suoi giocatori».
Visibilmente commosso invece il presidente del Malcantone Pio Ruspini che, ricorda, «nel 2019 Schuler mi ha promesso di portare il Malcantone in finale entro tre anni: gli ho dato fiducia e questo è il nostro premio». Ruspini non nasconde però un po’ di amarezza «per quei giocatori che non hanno creduto nel nostro progetto e sono andati a giocare nel Sayaluca, pensando di trovare l’America, mentre invece l’America l’abbiamo trovata da noi lavorando duramente con costanza e pazienza». Una vittoria che ha addirittura un sapore di rivalsa per il miglior giocatore di questa finale, il portiere del Malcantone Demian Burri: «Quando ho realizzato che avevamo vinto il campionato ho pensato a chi non mi ha dato spazio nell’hockey su ghiaccio: questa è la mia rivincita!».
Adesso l’inline hockey va in letargo e noi avremo tutto il tempo necessario per elaborare le molte emozioni vissute quest’anno, ma sarà ancora il Ticino a riaprire le danze di questo bellissimo sport, con la Supercoppa di marzo 2023, a Pregassona e dove un Malcantone fresco vincitore del titolo sfiderà nuovamente il Sayaluca, trionfatore in Coppa Svizzera, appunto.