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La Svizzera dà l’assalto al titolo mondiale

Si apre a Zurigo e Winterthur la rassegna iridata. Gli elvetici puntano a spezzare l’egemonia di svedesi e finlandesi. Per l’esordio attesi 8’000 tifosi

3 novembre 2022
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Per la terza volta, la Nazionale svizzera godrà del vantaggio di disputare in casa i Mondiali. L’obiettivo per il torneo che si svolgerà da sabato 5 a domenica 13 novembre a Zurigo e Winterthur, è ancora una volta un posto in finale, cosa che la Svizzera rincorre dal lontano 1998.

Dieci anni dopo l’ultima Coppa del mondo casalinga, a Zurigo e Berna, sono state gettate le basi per un torneo di successo, con il nuovo complesso polisportivo di Zurigo Altstetten e l’altrettanto giovane Ballsporthalle di Winterthur. Con sette milioni di franchi, il budget dei Mondiali è stato triplicato rispetto al 2012. La maggior parte dei biglietti per le partite decisive del fine settimana conclusivo a Zurigo è stata venduta, e almeno 8’000 spettatori saranno presenti per la partita inaugurale della Svizzera sabato contro la Norvegia.

Dal punto di vista sportivo, la Svizzera deve ulteriormente alzare il suo livello di gioco se vorrà raggiungere la finale, per la prima volta davanti al pubblico di casa e per la seconda volta dal 1998. Per otto volte di fila, i campioni in carica di Svezia e Finlandia si sono contesi il titolo mondiale e le due nazioni leader si sono sfidate in 11 delle 13 finali finora disputate. Solo una volta la Svizzera (1998) e una la Cechia (2004) sono riuscite a interrompere l’egemonia delle due scandinave e conquistare la medaglia d’oro.

Negli ultimi anni, tuttavia, e soprattutto dopo lo scoppio della pandemia, le prime quattro nazioni si sono avvicinate. Questa è l’impressione del nazionale rossocrociato Tim Braillard, e questa è anche l’immagine trasmessa dai risultati dei tornei disputati di recente. All’inizio sembrava che la Svizzera avesse peso un po’ di terreno, ma poi è riuscita a strappare un pareggio agli svedesi e ai finlandesi nella prova generale del mese di settembre a San Gallo. Un motivo in più per credere nella possibilità di conquistare il titolo mondiale.

Con il giusto istinto

Invece di fissare obiettivi ambiziosi, l’allenatore della nazionale David Jansson mette l’accento sull’entusiasmo generato dall’evento: bisognerà fare la cosa giusta al momento giusto per massimizzare le probabilità di successo. «Si tratta di riconoscere quando ha senso dar fuoco alla partita e creare un effetto palla di neve con il pubblico di casa e quando, per contro, è più saggio avere un maggiore controllo del gioco». Qualche anno fa, il tecnico rossocrociato aveva parlato di "giorno perfetto"... «Erano parole sbagliate, perché non saremo mai perfetti. Vogliamo solo essere molto bravi».

Finora il fattore casalingo non ha portato fortuna alla Nazionale maschile. Nel 2004, dopo un inizio promettente, il risultato era stato un amaro quarto posto, mentre nel 2012, dopo aver perso per poco la semifinale con la Finlandia, il bronzo aveva rappresentato una magra consolazione. Questa volta, la Svizzera è nel gruppo della Finlandia (oltre che di Norvegia e Slovacchia). Se le cose dovessero andare come tutti si aspettano, gli elvetici in semifinale incontreranno la Svezia, campione del mondo uscente.

Diciassette dei 20 giocatori svizzeri facevano già parte della squadra quattro anni fa a Praga. Il nuovo capitano della squadra è il difensore Nicola Bischofberger, del Rychenberg Winterthur, mentre una delle carte vincenti della selezione rossocrociata rimane il portiere del Winterthur, Pascal Meier. I campioni svizzeri del Grasshopper presentano il contingente più numeroso nella squadra della Coppa del mondo, con sette giocatori. «Con questo gruppo possiamo prendere di slancio la competizione e ottenere ottimi risultati», commenta Jansson.

L’ultimo Mondiale di Jansson

Indipendentemente dal piazzamento finale, l’ottavo anno di Jansson come allenatore della nazionale svizzera sarà per lui anche l’ultimo della sua avventura rossocrociata. Da quando nell’aprile 2015 aveva assunto le redini della Nazionale, lo svedese ha impressionato i responsabili della federazione con il suo stile, ma in tre partecipazioni ai Mondiali ha fallito in ogni occasione l’accesso alla finale e più recentemente è rimasto senza medaglia. Il contratto di Jansson scade nella primavera del 2023. In seguito, il 42enne contribuirà a plasmare la futura direzione sportiva della federazione svizzera, con un impiego al 50% in qualità di "Swiss Way Coach".