Il gordolese nel mtach olimpionico e il bedanese nelle due posizioni si impongono nella gara federativa di Taverne
Come consuetudine, la stagione agonistica al fucile 50 m della Federazione ticinese delle Società di Tiro viene inaugurata sul poligono di Torricella-Taverne a cui segue la finale di domenica 9 ottobre. La manifestazione, sponsorizzata dalla Banca Raiffeisen del Vedeggio, ha raggiunto la ventiquattresima edizione e prevedeva quest’anno oltre alle due gare tradizionali, anche una gara speciale per gli U15 e una per gli "over 55".
La competizione è strutturata in una fase eliminatoria a cui seguono le finali. Per le eliminatorie, durante la settimana si esegue la qualifica con un programma 2x30 (30 colpi sdraiati e 30 colpi in ginocchio in un tempo massimo di gara di 90 minuti); domenica 9 ottobre ha avuto luogo nel pomeriggio la finale con esattamente lo stesso programma. La gara ha permesso ai tiratori, tra cui vari juniores e varie rappresentanti del gentil sesso, d’iniziare e chiudere la stagione con una manifestazione impegnativa e interessante. Si è imposto Roberto Facheris di Bedano che ha preceduto Stefan Burri di Lugano e Marco Zimmermann di Contra.
Anche quest’anno è stata proposta una seconda gara per dare la possibilità di partecipare anche ai tiratori che sparano solo nella posizione "a terra" (sdraiato): la competizione prevedeva 60 colpi in un tempo massimo di 50 minuti su "bersaglio con la virgola". Dopo le qualifiche, domenica 9 ottobre ha avuto luogo la semifinale a scontro diretto con esattamente lo stesso programma della qualifica. I 10 finalisti, vincitori degli scontri diretti di semifinale, si sono contesi i premi offerti dalla Banca Raiffeisen su un programma molto interessante a eliminazione. Dopo un’avvincente gara si è imposto Michele Verdi (Gordola) davanti a Marco Zimmermann e a Marco Rossi (Rancate).
Si è gareggiato anche "in appoggio" (30 colpi) sia nella categoria U15 che tra gli "over 55". Tra i più giovani si è imposto Didier Darani, Chironico. Tra gli "over 55" vittoria per Giuseppe Corasaniti, Biasca.