A Davos e Klosters, ottime prove degli elvetici che hanno tenuto testa a svedesi e norvegesi. Elena Roos terza nella prova long
Nel weekend, Klosters e Davos hanno ospitato il girone finale di Coppa del mondo, che ha confermato ai vertici mondiali la svedese Tove Alexandersson e il norvegese Kasper Harlem Fosser. Le tre gare conclusive hanno confermato pure il buon momento dell’orientamento svizzero in campo internazionale. Gli svizzeri hanno lasciato alle nazioni scandinave vittorie e podi solo nella gara middle, mentre la staffetta e la terribile gara long hanno laureato i rossocrociati Simona Aebersold e l’intramontabile Daniel Hubmann. La ticinese Elena Roos torna dai Grigioni con il successo nella staffetta e soprattutto con la medaglia di bronzo nella prova long, alle spalle della Aebersold e della norvegese Benjaminsen.
Le competizioni sono iniziate il sabato ai 2’000 metri di Klosters Madrisa, in condizioni invernali, con nevischio e parzialmente nebbia, che hanno accompagnato le tre frazioniste della staffetta femminile e gli atleti della staffetta maschile. La gara è stata appannaggio della Svizzera in entrambe le formazioni; il lancio per le ragazze è stato dato da una Elena Roos molto combattiva, che ha concluso in terza posizione la prima tratta, e ha mandato sul percorso in seconda frazione Sabine Hauswirth, brava a mantenere il contatto stretto con le svedesi che erano al comando. Poi nella frazione conclusiva Simona Aebersold ha raggiunto nel ripido della montagna la svedese Sanna Fast e l’ha presto lasciata alle spalle, tanto nelle parti in costa del tracciato, quanto nella discesa finale che portava al traguardo, poco sopra la stazione della funivia. Alle spalle di Svizzera 1, Svezia e Norvegia si sono assicurate i ranghi d’onore.
La staffetta maschile ha spedito in prima frazione l’esperto Daniel Hubmann, che ha concluso la sua fatica al comando, e ha dato il cambio a Florian Howald, in debito di velocità rispetto agli avversari svedesi e norvegesi che in seconda tratta comandavano le operazioni. Grazie alla prestanza fisica di Joy Hadorn, in terza frazione, Svizzera 1 è riuscita nelle dure e ripide salite del percorso, a recuperare i battistrada e a scavare un margine sufficiente a tenere a bada la squadra norvegese e quella svedese, classificate nell’ordine.
La seconda giornata di gara, a Davos Wolfgang, ha goduto di condizioni meteo decisamente più favorevoli, ma per gli orientisti svizzeri non è stata una giornata positiva. La migliore delle ragazze nella prova middle, vinta dalla Alexandersson, è stata Simona Aebersold, piazzata al quinto rango. Marion Aebi ha chiuso al sesto rango ed Elena Roos al tredicesimo, staccata di poco più di 4 minuti dalla vincitrice, e tuttavia abbastanza soddisfatta della sua prestazione, nella quale ha effettuato un paio di scelte di itinerario non del tutto felici. Al maschile, il migliore degli elvetici è risultato Daniel Hubmann, terzo dietro a Kasper Fosser e allo svedese Albin Ridefelt, più veloce di un solo secondo.
La giornata conclusiva ha rimesso per la Svizzera il campanile al centro del villaggio. Vittoria nella prova long di Simona Aebersold, davanti alla norvegese Andrine Benjaminsen, che incamera il secondo argento individuale, e stupendo terzo rango di Elena Roos, perfettamente a suo agio in questa specialità, che l’aveva già vista primeggiare in Coppa del mondo a Grindelwald, nel 2017. A cinque anni di distanza, malgrado il grave infortunio dell’autunno 2021, la Roos si conferma fra le migliori al mondo e chiude al settimo rango la Coppa del mondo 2022. La gara maschile è stata una dimostrazione di classe e di esperienza di Daniel Hubmann, vincitore davanti allo svedese Max Peter Bejmer e al vincitore della Coppa del mondo 2022 Kasper Fosser. A 39 anni di età, il Federer dell’orientamento svizzero ha ribadito di essere il migliore, quando oltre alla forma fisica per imporsi conta la tecnica raffinata.
Così gli svizzeri, con i successi di Klosters e di Davos hanno lanciato alla grande i Mondiali 2023 che si terranno in luglio a Flims Laax.