Arriva anche il titolo mondiale nella stagione strepitosa del giovane belga
Sulle strade australiane di Wollongon a prevalere è stata la classe di Remco Evenepoel, capace di vincere in solitaria la gara su strada dei Mondiali andati in scena agli antipodi. Basti dire che l’avversario più vicino in classifica – il francese Laporte – che ha regolato in volata l’australiano Matthews (bronzo) e l’intero plotone, è giunto al traguardo con oltre due minuti di ritardo. Vincitore fra l’altro dell’ultima Vuelta, il 22enne Evenepoel ha dunque coronato nel migliore dei modi un’annata già ricca di successi. «Sono felicissimo», ha detto il nuovo campione del mondo. «Avevo la gamba, e abbiamo corso come una vera squadra, perché volevamo regalare al Belgio la maglia iridata, poco importava se a vincere fossi io o Van Aert. Lui aveva il compito di attendere, io di attaccare prima, ed è ciò che ho fatto». Davvero impressionante il palmarès 2022 del corridore della Quick-Step. «Si tratta di una stagione incredibile», ha commentato il diretto interessato. «Sono riuscito a vincere una corsa monumento come la Liegi, un grande giro a tappe (la Vuelta), una classica come la San Sebastian e ora pure il Mondiale».
Già bronzo a Wollongong nella crono disputata a inizio settimana, Evenepoel è andato in fuga a 40 km dal traguardo in compagnia del kazako Lutsenko, il quale si è però staccato quando all’arrivo mancavano ancora 26 km. Rimasto solo, il belga ha continuato a spingere andando a trionfare con 2"21 sugli inseguitori.
Grande è stata la delusione per lo zurighese Mauro Schmid, che era partito all’inseguimento dei due fuggitivi in compagnia di Eenkhoorn, Rota e Skjelmose. Il 22enne elvetico, che alla vigilia non aveva nascosto le proprie ambizioni, pareva aver risparmiato le energie necessarie per puntare a una medaglia. Però, a furia di temporeggiare dopo aver ripreso Lutsenko, il gruppetto di cui faceva parte ha finito per farsi riprendere dal plotone. Al termine, Schmid ha chiuso soltanto 17°, mentre il turgoviese Küng ha occupato la ventesima posizione. 38° e staccato di oltre tre minuti l’argoviese di nascita Silvan Dillier. «Oggi mi sentivo forte», ha detto Mauro Schmid, ed è stata dura vedersi riprendere proprio alla fine. Ma abbiamo bluffato troppo, cincischiando a quel modo, e siamo stati puniti. Tutti volevamo l’argento o il bronzo, dato che l’oro era ormai sicuramente al collo di Evenepoel. Dopo aver spinto molto bene, ci siamo smarriti a furia di tenerci d’occhi a vicenda». Sul piano tattico, da segnalare il buon lavoro svolto dall’altro rossocrociato Simon Pellaud, capace di animare alla perfezione la fuga di giornata, composta da una quindicina di atleti e in grado di accumulare oltre sei minuti di vantaggio sul gruppo dei favoriti. Il vallesano si è arreso solo poco prima che Evenepoel decidesse di dinamitare la corsa.
La delegazione svizzera – brillante a cronometro con ben tre medaglie (oro a squadre miste, argento per Küng e bronzo per Marlen Reusser) – ha invece fallito ai Mondiali australiani nelle gare in linea. Fra le donne, la migliore è stata Elise Chabbey, che ha chiuso nona, mentre fra gli U23 l’elvetico meglio piazzato è stato il neocastellano Alexandre Balmer, giunto 15°.