Il campione olimpico, del mondo e recordman del getto del peso Ryan Crouser pronto a fare faville al Galà dei Castelli. ‘Lo scenario è imbattibile’
Non è forse il nome più celebre dei partecipanti al Galà dei Castelli, ma Ryan Crouser potrebbe tranquillamente essere il nome più importante del meeting bellinzonese. Il gigante statunitense (201 cm per 145 kg) è infatti (duplice) campione olimpico, campione del mondo e recordman mondiale in carica. E per concludere la sua stagione ha scelto Bellinzona: «Sono già stato qui al meeting di tre anni fa ed è stata un’ottima esperienza, il meeting era di grande qualità e la competizione era andata piuttosto bene anche se ero reduce da un lieve infortunio, poi l’anno scorso sono tornato per un campo di allenamento, avendo una settimana senza competizioni. Ora spero di migliorare il record del meeting».
Del resto la sua presenza in Ticino già in questi giorni è un segnale di quanto gli piaccia la regione… «La Svizzera mi piace parecchio e a questo punto mi sento quasi un abitante della Svizzera, ho fatto una sorta di Giro della Svizzera, sono stato in quasi tutte le sue parti. Ho iniziato a Losanna, poi ho fatto Lucerna che è stata una novità per me, sono stati belli, ma Bellinzona è il mio meeting preferito, il tempo è sempre bello e lo scenario di Bellinzona è impossibile da battere».
Negli ultimi mesi però non tutto è filato liscio per il 29enne dell’Oregon… «Questa stagione ho avuto alti e bassi e mi ha fornito diverse sfide da superare: un infortunio nel periodo indoor, sono comunque riuscito in un qualche modo a classificarmi secondo ai Mondiali all’interno. Il grande obiettivo per me era vincere i Mondiali outdoor a Eugene e ci sono riuscito. Poi sfortunatamente ho contratto il Covid mentre tornavo a casa ed è durato piuttosto a lungo, tanto che non ho potuto allenarmi per ventidue giorni. Ora sono tornato a sentirmi bene, il mio corpo è più pronto di giorno in giorno e non vedo l’ora di concludere la stagione a Bellinzona. A Losanna ho effettuato un getto decente, considerando la preparazione, poi a Lucerna ho fatto un ottimo 22,05 m in condizioni fredde e ventose. Spero di migliorarmi ancora, cosa inusuale in questo momento dell’anno, visto che normalmente più passa il tempo più si è stanchi», anche se Crouser è comunque arrivato a 25 cm dal suo record: «Il Covid è stato un brutto colpo perché sentivo che potevo lanciare ai livelli del mio record, già ai Mondiali (anche se lì ciò che conta è vincere) avrei potuto arrivare molto più lontano di quanto fatto, se non fossi rimasto in lotta fino all’ultimo con Joe Kovacs. Per l’anno prossimo penso che potrei arrivare fino a 23,70 metri».
Stabilire una nuova miglior distanza è dunque il grande obiettivo della seconda parte di carriera? «Adesso prendo anno dopo anno, visto che non sto certo ringiovanendo, voglio proseguire almeno fino alle Olimpiadi di Parigi, poi vorrei comunque continuare a far parte della disciplina in vista delle Olimpiadi del 2028 a Los Angeles, sono eccitato all’idea dell’immagine che ne scaturirà per l’atletica americana e so di non essere l’unico a non vedere l’ora che arrivino».
Questa volta al Comunale andrà in scena la sfida con Joe Kovacs, suo connazionale e medagliato d’argento alle ultime Olimpiadi e campione del mondo nel 2019 a Doha: «Joe è uno dei più grandi pesisti di sempre, sarà sicuramente una bella battaglia in cui cercherò di difendere il mio record dello stadio, io mi sento meglio ogni giorno, mentre Joe sarà forse un po’ più stanco. Mi ha battuto a Losanna, ma adesso sono molto più in forma ed essere già qui mi permette di infilare una bella serie di allenamenti e spero di concludere la stagione con una vittoria».
Intanto a Eugene (dove l’anno scorso ha firmato il record di 23,37 metri) Crouser quest’estate si è tolto anche lo sfizio di conquistare il suo primo oro mondiale, poco distante dal luogo dov’è cresciuto: «Per me è stato un grandissimo onore. In diversi hanno scherzosamente commentato che sono uno dei pochi a vincere il primo titolo mondiale con due ori olimpici già in bacheca, questo era per me il primo Mondiale negli Stati Uniti ed è valsa la pena aspettare, anche l’atmosfera che non dimenticherò mai è uno dei momenti più alti della mia carriera».
Dei due ori olimpici (conquistati a Rio de Janeiro nel 2016 e a Tokyo lo scorso anno), invece qual è il più speciale? «Penso che l’oro di Tokyo sia più speciale, anche se pure quello di Rio da giovane appena uscito dal College è stato fantastico, ma vincere dopo l’incertezza di quel periodo con gli allenamenti e le Olimpiadi stesse in dubbio è stato un periodo stressante, per cui la vittoria è stata ancora più dolce per tutto quello che c’è stato dietro».
Ciò che però veramente fa impressione di Crouser è la sua costanza, l’ultimo meeting in cui non si è classificato tra i migliori tre risale infatti al 2018… «La cosa più importante è la preparazione, per essere costanti ci sono dietro settimane e mesi di allenamento. Poi è ancora possibile avere una giornata storta e arrivare secondi o terzi. Ma se sei ben preparato puoi arrivare in pedana fiducioso di poter fornire una buona prestazione. Per me la costanza è una conseguenza della dedizione e dell’attenzione ai dettagli che ho nella fase di avvicinamento a una gara».
Infine cosa fa Joe Crouser nel suo tempo libero? «Lo sport in generale mi piace, arrivando da una famiglia d’atleti è bello che vengano apprezzati anche sport che non facciano parte della triade football americano, baseball e pallacanestro, ma supportano lo sforzo necessario per arrivare a questi livelli. Quando non mi alleno mi piace andare a pescare».
Per chi volesse assistere dal vivo al Galà dei Castelli sono disponibili gli ultimi biglietti per le tribune, mentre qualche posto in più rimane a disposizione per gli spalti. Per avere la certezza di poter scegliere il settore si consiglia però di usufruire della prevendita online che si concluderà lunedì. Tutte le informazioni sul sito https://www.galadeicastelli.ch/